Coco Chanel, la donna diventata leggenda

Ha saputo delineare il profilo di una nuova donna comprendendo le sue esigenze. È questa la vera rivoluzione firmata da Coco Chanel

Foto di Sabina Petrazzuolo

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Pubblicato: 30 Gennaio 2022 08:00Aggiornato: 28 Marzo 2024 17:57

Raccontare la favola imperfetta di Coco Chanel in poche parole è pressoché impossibile. Ma possiamo farlo a partire da un sogno, quello che la stilista francese ha regalato a tutte noi. Una battaglia gentile, e al contempo prorompente, che ha attraversato la moda per raggiungere i nostri corpi, per renderli protagonisti di una delle più grandi rivoluzioni femminili e della cultura popolare del XX secolo.

Coco Chanel e l’infanzia difficile

Non è nata con una madre che le ha insegnato il mestiere, né tanto meno in una famiglia agiata che le ha permesso di diventare ciò che voleva essere. La storia di Gabrielle Bonheur Chanel, al secolo Coco, inizia il 19 agosto 1883 in un ospizio dei poveri a Saumur. Dopo la morte di sua madre, suo padre Albert che era un venditore ambulante, affida Gabrielle, i suoi fratelli e le sorelle, alle cure della loro nonna.

Ma quello non era l’inizio di una vita fatta di serenità. I fratelli maschi, infatti, furono mandati a lavorare in un’azienda agricola, mentre le tre sorelline andarono a vivere nell’orfanotrofio di Aubazine gestito dalle suore della congregazione del Sacro Cuore.

Dopo un periodo nella scuola di apprendimento delle arti domestiche di Notre Dame, Coco iniziò a lavorare in un negozio di maglieria e biancheria, avvicinandosi così al mondo della moda. In quegli stessi anni scoprì anche una passione per il canto che la portò a esibirsi sui palchi di caffetterie e locali della città.

L’incontro con Balsan e il debutto nel mondo della moda

Fu proprio durante un suo concerto che conobbe Étienne de Balsan, il giovane uomo destinato a cambiare la sua vita. I due divennero amanti e Coco a 21 anni si trasferì nel suo castello a Royallieu nei pressi di Compiègne. Qui si lasciò suggestionare dalla vita rupestre e dalla passione per i cavalli del suo primo amore. I due restarono insieme per otto anni e Balsan diventò suo finanziatore pur non essendo un grande sostenitore delle sue creazioni.

Nel 1909 Coco Chanel iniziò a dedicarsi esclusivamente alla moda realizzando dei capellini nell’appartamento parigino di Balsan. Fu quella una prima rivoluzione nel settore dato che fino a quel momento le donne usavano indossare cappelli sontuosi ed elaborati. Quelli di Chanel erano semplici, ma impattanti grazie ai ricercati dettagli. Erano di paglia, con fiori e piume, particolari ma estremamente eleganti. Le sue creazioni sconvolsero le dame del tempo, ma non tutte le disdegnavano.

Tra queste c’era Emilienne D’Alençon che divenne la sua prima cliente. Fu lei a sfoggiare il suo cappello, firmato Chanel, in occasione di una corsa all’ippodromo di Longchamps. Le sue amiche lo adorarono e così si recarono da mademoiselle Coco per averne uno.

La realizzazione di un sogno

Mentre era a casa di Balsan, Coco Chanel conobbe Boy Capel, l’uomo che la stilista definì il suo unico e grande amore. L’industriale di New Castle notò subito le potenzialità della sua futura compagna diventando il suo primo sostenitore e finanziatore. Diventati una coppia i due si trasferirono a Parigi e qui, grazie al sostegno economico di Capel, Chanel aprì la sua prima boutique in Rue Cambon.

Nonostante il sentimento che legava i due era molto forte, non si sposarono mai, non solo a causa delle grandi differenze sociali, ma anche per Coco mise al primo posto il lavoro, sacrificando l’amore.

E in quel lavoro si buttò a capofitto, affiancando ai suoi cappellini anche i maglioni, le gonne e i vestiti. Con le sue creazioni Coco si impose non più come sarta, ma come creatrice di moda. Fu Suzanne Orlandi ad avere l’onore e l’onere di indossare l’abito in velluto nero con colletto bianco creato da Chanel. Il primo.

Nel 1913 la donna aprì il suo secondo negozio nel luogo di incontro delle star del grane schermo: Deauville. Ispirata dalle divise dei marinai del luogo, Coco Chanel creò dei capi d’abbigliamento che rimandavano a queste. Come lei stessa dichiarò in seguito le sue più grandi ispirazioni provenivano proprio da quello che il suo sguardo catturava.

Fu durante la Grande Guerra che il nome di Coco Chanel si impose in maniera definitiva nel settore della moda. Il suo negozio di Deaubville, infatti, fu l’unico rimasto aperto e questo le permise di diventare un punto di riferimento per le donne della città.

La moda stava cambiando però e Coco in qualche modo l’aveva persino anticipata. Suo il compito e il merito di offrire alle donne della guerra degli abiti confortevoli e pratici, ma sempre estremamente eleganti.

La creazione di un mito

Un altro negozio che portava il nome di Chanel aprì a Biarritz, al confine con la Spagna. Anche qui la stilista divenne presto un punto di riferimento per le ricche signore del Paese. Introdusse il jersey nelle sue creazioni e con l’incontro con Misia Sert entrò nel circolo degli intellettuali del tempo di cui facevano parte anche Pablo Picasso, Jean Cocteau e Igor Stravinskij.

Nel 1918 Capel lasciò Coco per sposare un’altra donna, anche se i due rimasero amanti fino all’anno successo. Fu un periodo di grandi dolori per la stilista, il suo grande amore perse la vita in un incidente e poco dopo anche sua sorella Antoinette morì a causa dell’influenza spagnola.

Negli anni ’20, a causa di un incidente domestico che le rovinò i capelli, Coco Chanel sfoggiò un taglio corto, una cosa inusuale per le donne del tempo. Ma piacque e anche tanto, così le giovani fashioniste la imitarono, seguendo le proposte della donna come fosse una trendsetter. E lo era davvero. Lusingata da questo continua a creare, i suoi capi d’aggliamento sono comodi e pratici e si adattano a tutte le esigenze.

Ma è nel 1926 che con il tubino nero, la petite robe noire, Chanel diventa leggenda. Nel 1928 la sua maison si trasferì qualche isolato più avanti, sempre su Rue de Cambon, occupando tre piani. Gli abiti della stilista ormai erano conosciuti in tutto il mondo e un nuovo negozio venne aperto a Londra.

Sempre negli stessi anni Coco lanciò sul mercato il suo profumo Chanel Nº 5, una fragranza del tutto innovativa alla quale si ispirarono i successivi profumieri. Una stilista, una creatrice di tendenze, ma anche una costumista. Chanel lavorò nel mondo del teatro e del cinema occupandosi di realizzare i costumi di scena.

L’eredità di Coco Chanel

Morta il 10 gennaio del 1971, Coco Chanel ha continuato a creare fino a pochi anni prima. Negli anni ’70, infatti, aveva sul mercato il sandalo bicolor. La sua eredità continua a vivere e sopravvivere negli anni, non solo con il suo marchio, ma soprattutto come fonte d’ispirazione per tutti.

Attraverso la moda, infatti, Coco Chanel ha delineato il profilo della nuova donna del Novecento. Dinamica, intraprendente, indipendente, esattamente come lei.

Fino a quel momento avevamo vestito donne inutili, oziose, donne a cui le cameriere dovevano infilare le maniche; invece, avevo ormai una clientela di donne attive; una donna attiva ha bisogno di sentirsi a suo agio nel proprio vestito. Bisogna potersi rimboccare le maniche. (Leggi qui le frasi più belle di Coco Chanel)

Suo il merito di aver compreso le esigenze delle donne, di aver dato loro gli strumenti giusti per affermarsi nella società, anche se si trattava di gonne fino al ginocchio, di tessuti comodi e di pantaloni femminili. Era quella la vera rivoluzione firmata da Coco Chanel.

Coco Chanel
Fonte: Getty Images
Coco Chanel