Si fa notare per la sua forma insolita e affascinante, ma conquista davvero quando si scopre quanto sia facile da coltivare. La pianta mangiafumo – nome scientifico Beaucarnea recurvata o, più poeticamente, piede d’elefante – è originaria delle zone semidesertiche del Messico. Questa pianta si è guadagnata la fama di purificatrice dell’aria; in realtà, è una caudiciforme, cioè una pianta capace di immagazzinare acqua alla base del tronco. Una strategia perfetta per sopravvivere ai lunghi periodi di siccità.
Coltivarla in appartamento è più semplice di quanto si pensi. Ama la luce, non sopporta l’eccesso d’acqua e ha una crescita lenta, quasi meditativa. È la scelta perfetta per chi cerca una pianta scenografica ma poco esigente, capace di arredare con discreta eleganza e senza chiedere troppo in cambio. Vediamo come curarla.
Indice
Cos’è la pianta mangiafumo: le caratteristiche
La conosciamo con nomi diversi: pianta mangiafumo, piede d’elefante, Beaucarnea oppure Nolina. Ognuno di questi nomi racconta una sua caratteristica, ma tutti ci parlano della stessa pianta, perfetta per chi ama le presenze verdi che arredano con stile e non chiedono troppo. La chiamiamo “mangiafumo” per via della sua fama di pianta purificatrice: viene spesso associata alla capacità di trattenere le impurità presenti nell’aria, ed è per questo che trova posto volentieri negli appartamenti o negli ambienti dove vogliamo renderla utile, oltre che bella. Ma è anche nota come “piede d’elefante”, e basta guardarla per capirne il motivo: il suo tronco rigonfio alla base, detto caudex, non è lì per caso. Serve ad accumulare acqua, e infatti è incredibilmente resistente alla siccità.
Non possiamo restare indifferenti alle sue foglie: sottili, lunghe, arcuate, nascono tutte dalla cima del tronco e ricadono verso il basso con un movimento elegante, quasi da fontana. Sono dure, elastiche, e si adattano benissimo alle nostre case. Alcune, se lasciate crescere indisturbate, superano anche i novanta centimetri. La Beaucarnea cresce lentamente, questo è vero. Ma se le diamo lo spazio giusto e un po’ di pazienza, può sorprenderci: in natura arriva a dieci, anche quindici metri. In casa si ferma prima, ma può superare il metro e mezzo senza difficoltà. Fiorisce? Sì, ma solo quando è adulta. E se siamo abbastanza fortunate da vederla in fiore, sarà uno spettacolo raro: sottili infiorescenze ramificate, piene di piccoli fiori color panna, discreti ma suggestivi. E a quel punto potremo dire di aver accompagnato la nostra pianta in un vero percorso di crescita.
Dove posizionare la pianta mangiafumo in casa?
Quando decidiamo di coltivare la pianta mangiafumo nella nostra casa, una delle prime cose da considerare è il posto giusto dove sistemarla. La Beaucarnea non è particolarmente esigente, ma ha delle preferenze ben precise, e se la rispettiamo ci ripagherà con una crescita sana e costante. Questa pianta ama il calore, ma non sopporta il freddo: sotto i 10 gradi comincia a soffrire e può danneggiarsi, quindi niente spifferi, balconi invernali o angoli troppo esposti in pieno inverno. Vive bene invece anche con temperature più alte, a patto che l’ambiente non sia troppo secco. Un po’ di umidità nell’aria le fa bene, soprattutto nei mesi più caldi.
In casa, possiamo sistemarla vicino a una finestra luminosa, dove riceva tanta luce naturale durante il giorno. L’ideale è una posizione in mezz’ombra luminosa, con luce filtrata o indiretta. Ma se la stanza è ben esposta, tollera anche qualche ora di sole diretto, soprattutto al mattino o nel tardo pomeriggio, quando i raggi sono più delicati. Evitiamo però di lasciarla a lungo sotto il sole più forte delle ore centrali: le foglie potrebbero seccarsi o perdere la loro meravigliosa brillantezza. Se abbiamo dubbi, osserviamo: se tende ad allungarsi troppo verso la luce, o se le foglie perdono vigore, forse sta cercando un posto migliore. Un altro aspetto importante è il ricambio d’aria: scegliamo un punto ben ventilato, senza correnti fredde, come un angolo della zona giorno, vicino a una finestra ma non in linea con il flusso diretto del condizionatore o del termosifone.
Quanto innaffiare la pianta mangiafumo?
La Beaucarnea è una di quelle piante che sanno adattarsi. Ha imparato a farlo nel suo ambiente d’origine, dove la pioggia è un evento raro e prezioso, e porta con sé questa saggezza anche dentro casa. Per questo, quando ci chiediamo quanto innaffiarla, la risposta non è “spesso”, ma “con attenzione”. Durante la primavera e per tutta l’estate – il suo periodo di attività – possiamo annaffiarla con regolarità, ma solo quando il terreno è completamente asciutto. Il segreto è semplice: meglio aspettare un giorno in più che uno in meno. In natura, questa pianta sopravvive a lunghi periodi di siccità proprio grazie al suo tronco, che funziona come un serbatoio d’acqua. E se esageriamo con l’irrigazione, rischiamo di fare più danni che benefici.
Un piccolo trucco che possiamo usare? Provare a toccare il terreno, anche solo di un paio di centimetri. Se lo sentiamo umido, aspettiamo ancora. Se è ben asciutto, allora è il momento di annaffiare e facciamolo in modo generoso, bagnando tutto il panetto di terra. Con l’arrivo dell’inverno, la pianta entra nella fase di riposo. Le sue esigenze cambiano, e anche noi dobbiamo rallentare: l’acqua va ridotta, fino a sospenderla del tutto se l’ambiente è fresco e i ritmi rallentano. L’importante, sempre, è evitare i ristagni: svuotiamo i sottovasi e usiamo un terreno ben drenato, perché le radici della Beaucarnea non amano restare immerse nell’acqua.
Cosa fare con le punte secche della pianta mangiafumo?
Capita spesso di notare le punte delle foglie secche nella nostra pianta mangiafumo, soprattutto se l’ambiente in cui vive è particolarmente secco o poco ventilato. Niente panico: non è un segnale d’allarme, ma piuttosto un piccolo campanello che ci invita a rivedere qualche abitudine. Le cause più comuni sono l’aria troppo asciutta, le irrigazioni errate o l’uso di acqua troppo calcarea. La prima cosa da fare è aumentare leggermente l’umidità ambientale, magari con un sottovaso umido o posizionando la pianta vicino ad altre piante. Se le punte sono ormai secche e marroni, possiamo rimuoverle con forbici ben affilate e pulite, tagliando solo la parte danneggiata, seguendo la forma naturale della foglia.