Il Palazzo più costoso di sempre è in via Monte Napoleone: un gioiello del lusso

È stato acquistato da Kering, luxury group che ha tra i propri brand Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta e Balenciaga: l'importo è il più alto mai investito su un singolo asset immobiliare in Italia

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Antonella Latilla

Giornalista, esperta di tv e lifestyle

Giornalista curiosa e determinata. Scrittura, lettura e cronaca rosa sono il suo pane quotidiano. Collabora principalmente con portali di gossip e tv.

In via Monte Napoleone, la strada più rinomata dello shopping milanese, c’è chi acquista abiti e chi palazzi. È il caso del gruppo Kering, che ha comprato da Blackstone un edificio storico per una cifra monstre: ben 1.3 miliardi di dollari. L’operazione più onerosa mai avvenuta per un singolo asset in Italia.

Qual è l’edificio più costoso d’Italia: si trova a Milano

L’edificio più caro d’Italia si trova a Milano, in via Monte Napoleone. Più precisamente si trova all’angolo con via Sant’Andrea, in uno dei punti più importanti del quadrilatero della moda meneghino, e si sviluppa su cinque piani per un totale di 11.800 metri quadrati lordi, 5000 dei quali adibiti a superficie commerciale.

In questi spazi oggi si trovano in affitto Saint Laurent, Prada e Cova. Il palazzo era stato acquistato da Blackstone nel 2021 insieme a numerosi altri edifici storici di Milano in gestione a Reale Compagnia Italiana, ospitanti diversi brand di lusso e realtà come, tra le altre, lo storico bar Magenta. L’operazione era stata allora definita per una cifra di circa 1,1 miliardi di euro.

Per il gruppo francese amministrato dall’imprenditore François-Henri Pinault, “l’investimento si inquadra all’interno della strategia immobiliare selettiva di Kering, che intende assicurarsi posizioni altamente prestigiose e ambite per le sue Maison”, come si legge in una nota.

Il palazzo più costoso d'Italia
Fonte: IPA
L’edificio si sviluppa su 5 piani per un totale di 11.800 metri quadrati lordi

Kering, che possiede marchi come Gucci, Balenciaga, Alexander McQueen e proprio Saint Laurent, “continua a privilegiare – prosegue il comunicato – una gestione proattiva del proprio portafoglio immobiliare, con l’obiettivo di breve-medio termine di mantenere una quota di partecipazione all’interno delle sue principali proprietà, al fianco di co-investitori presenti attraverso specifici veicoli di investimento”.

Secondo fonti di settore, Blackstone ha come strategia l’acquisto di immobili di pregio dove inserire marchi di fascia alta e altissima e sta per acquistare un immobile di altissimo pregio in Bond street a Londra , mentre su Milano tiene sempre gli occhi aperti sul Quadrilatero e non solista.

In piazza Cordusio il colosso ha seguito invece il percorso inverso: aveva rilevato il palazzo delle Poste, dove oggi ci sono JP Morgan, Starbucks e Kryalos, per poi cederlo a una società che fa capo a Mediobanca.

Palazzo Milano
Fonte: IPA
Quella di Kering è l’operazione più onerosa mai avvenuta per un singolo asset in Italia

La storia del palazzo più costoso di sempre

La storia del palazzo più costoso di sempre è una storia di aristocrazia e imperi, di secolarizzazioni e domus private, di effigi e capitelli. Di demolizioni e restauri, insurrezioni e bombardamenti. Una storia che sorge alla fine del ‘400 sulle rive dell’antico canale che correva lungo la contrada, nei secoli in cui il Quadrilatero della Moda era un perimetro di orti tra conventi e monasteri nei borghi di Sant’Andrea, del Gesù, del Santo Spirito e (poi) del Borgospesso, rimaste impronta toponomastica di zona.

Qui, nella seconda metà del ‘700, venne istituito il Monte Camerale di Santa Teresa sotto Maria Teresa d’Austria. Il Piermarini ricostruì il Palazzo con l’illuminista Pietro Verri a fare da difensore delle architetture, commissionando rilievi e incisioni della storica facciata e trasferendo a casa sua, poco distante, i resti delle prime demolizioni.

Il nome virò in Monte Napoleone nell’800 sotto la Francia, così come la contrada tornò a chiamarsi solo “del Monte” dopo la defaite dell’Imperatore còrso. Toccò infine ai moti rivoluzionari, culminati nelle Cinque Giornate del 1848, fissare il nome della vulgata anti-austriaca: via Monte Napoleone.

La nobiltà è rimasta nel Dna del palazzo e della via fino a qualche anno fa, quando era nelle disponibilità della Reale Compagnia Italiana, il portafoglio immobiliare dell’aristocrazia lombarda, venduto alla società finanziaria Blackstone per la stessa cifra (1,3 miliardi nel 2022).

Un portafoglio che comprendeva anche altri 13 immobili, 12 dei quali nel centro di Milano (via Turati, via Verdi, via Solferino, via Milazzo, via Meravigli, viale Vittorio Veneto, viale Galilei, via Carducci, corso Magenta, via Vincenzo Monti, piazza della Repubblica e via Lagrange).