Dal 25 ottobre al 2 novembre 2025, la Fiera di Roma accende la 50ª edizione di MoaCasa, una delle fiere dell’arredo più longeve del Paese.
Organizzata dal 1975 da MOA Società Cooperativa, la manifestazione è cresciuta insieme all’idea stessa di “abitare italiano”: un concetto che oggi fonde artigianato, industria e sostenibilità in un linguaggio comune.
Con oltre 200 espositori, la rassegna racconta come il Made in Italy continui a ridefinire gli spazi domestici: ambienti sempre più ibridi, personalizzabili e tecnologici, ma ancora radicati in una tradizione che ha fatto scuola nel mondo.
A cinquant’anni dalla prima edizione, MoaCasa conserva la sua identità di laboratorio creativo dove le aziende mostrano non solo prodotti, ma anche una certa idea di casa: versatile, funzionale e raffinata.
Indice
Un osservatorio sul gusto dell’abitare
MoaCasa non è solo una fiera di settore, ma un luogo dove si osservano i mutamenti del gusto e dello stile di vita.
Dal 1975 a oggi, tra stand e prototipi, la manifestazione ha raccontato l’evoluzione di una società che cambia insieme alla casa.
Nelle prime edizioni dominavano legno massello e forme classiche; oggi il visitatore incontra linee pulite, materiali tecnici e colori neutri, segno di un design sempre più vicino all’architettura e alla sensorialità dei materiali.
Nell’edizione 2025, i padiglioni 7 e 8 della Fiera di Roma ospitano proposte per ogni ambiente: living, cucine, zona notte, outdoor e arredo artigianale. Un percorso che mette in dialogo grandi aziende e piccoli laboratori, celebrando la ricchezza del saper fare italiano.
Le tendenze del 2025: funzionalità, sostenibilità, luce
Fra le novità più interessanti, emerge una parola chiave: leggerezza. Dalle finiture ai volumi, tutto tende alla sottrazione.
Tomasella, storica azienda veneta, interpreta questa direzione con materiali ecocompatibili e linee su misura: il letto “Leonardo” gioca su equilibrio e comfort, mentre il guardaroba “Primafila” integra lo schermo TV dietro un vetro Stopsol, scomparendo alla vista quando è spento.
La stessa filosofia ritorna nelle soluzioni di Gruppo Menichini, che lavora sull’idea di open space continuo tra cucina e soggiorno. Le tonalità sono il bianco, grigio perla, beige, punteggiati da blu petrolio e verde salvia. Toni calmi, luminosi, scelti per creare ambienti fluidi e accoglienti.
C’è spazio anche per la tecnologia domestica, che entra in scena in modo discreto. Omega Professional per esempio, presenta Ultra Motion, un motore per portoni sezionali controllabile via app o assistente vocale. Silenzioso e a basso consumo, rappresenta la sintesi tra domotica e comfort, esempio di come l’innovazione possa convivere con l’estetica.
Molte delle novità puntano a migliorare la vita quotidiana senza rinunciare allo stile: dall’illuminazione smart alle porte mobili automatizzate, ogni elemento è pensato per essere performante e raffinato.
Dove il design incontra la mano
Una delle cifre distintive di MoaCasa è l’incontro tra progettazione industriale e maestria artigiana. Lo dimostrano stand come quello di Riflessi, dove la tradizione sartoriale italiana si applica al mobile.
La filiera artigianale è protagonista in creazioni come la sedia “Soffio”, intrecciata a mano in corda nautica ignifuga, o la sedia “Vela”, pensata per chi ama un lusso discreto e personalizzabile. Il bronzo, presente in molte collezioni, scalda gli ambienti e aggiunge una nota materica e glamour.
Negli spazi più compatti emerge invece l’ingegno di Fastbed, specializzata in mobili trasformabili: letti a scomparsa, divani-letto e tavoli scorrevoli che ottimizzano lo spazio senza sacrificare il comfort.
Infine, il laboratorio creativo RestautLab porta in fiera un esempio virtuoso di upcycling artistico: vecchi mobili rigenerati da giovani adulti autistici e trasformati in pezzi d’autore.
Un progetto che unisce inclusione sociale e sostenibilità, e che racconta una nuova frontiera del design etico.
Idee da portare a casa
Girando tra gli stand di MoaCasa si capisce che il design non è mai stato così vicino alla vita reale. Le palette neutre, i materiali naturali e le finiture metalliche raccontano il bisogno di ambienti luminosi ma autentici.
Il vetro Stopsol che nasconde la tecnologia, il cordino intrecciato delle sedie Riflessi, le cucine in verde salvia di Menichini: ogni dettaglio suggerisce una casa più personale, intelligente e rispettosa.