Dieta, le migliori della settimana dal 25 settembre all’1 ottobre

Dalla cronodieta al clean eating: ecco le diete migliori per ritrovare la forma e il benessere

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Giulia Sbaffi

Web Content Editor

Appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Quando non è in giro o al pc, riempie di coccole i suoi amati gatti.

Sappiamo bene che seguire una dieta varia ed equilibrata aiuta a dimagrire e a ritrovare il benessere. Ma è importante scegliere quella più adatta alle nostre esigenze, che possono variare nelle diverse fasi della vita. I nostri esperti hanno selezionato le migliori della settimana, con alcuni consigli alimentari per star bene e perdere quei fastidiosi chiletti di troppo.

La dieta dell’astronauta: benefici e controindicazioni

Vi siete mai chiesti come mangia un astronauta mentre si trova nello spazio? Per far fronte a particolari esigenze legate alla digestione, gli scienziati hanno approntato uno schema nutrizionale che, tuttavia, è rimasto solamente teorico. Si tratta infatti di una dieta molto restrittiva, di appena 500 kcal: sebbene prometta di far perdere fino a 10 kg in un paio di settimane, è stata considerata potenzialmente pericolosa – soprattutto per la carenza di preziosi nutrienti – e quindi mai adottata per gli astronauti. Vediamo come funziona.

Il regime alimentare prevede il consumo di pasti altamente proteici, a base di carni magre, pesce, uova, verdure e funghi. Sono assenti tantissimi alimenti contenenti vitamine, fibre e sali minerali, quindi è davvero rischioso seguire una dieta del genere. Le controindicazioni sono numerose: dalla perdita di massa muscolare all’affaticamento, dai problemi digestivi al rallentamento del metabolismo, arrivando – nel lungo periodo – anche a rischi per il cuore e alla perdita di capelli. Meglio dunque rinunciare ad una dieta fai da te di questo tipo, e affidarsi invece ai consigli di un nutrizionista.

Semi di finocchio, perché fanno bene

Molto noti come prezioso ingrediente per tisane che aiutano a digerire bene, i semi di finocchio hanno numerose e varie proprietà per il nostro organismo. Sono infatti ricchi di preziose sostanze nutritive come le proteine, le fibre, la vitamina C, il manganese, il ferro, il potassio e il calcio. Quali sono i loro benefici? Conosciamo già la loro azione digestiva, che permette anche di sgonfiare la pancia, ma i semi di finocchio aiutano anche a prevenire l’ipertensione e a proteggere quindi la salute del cuore, a migliorare la densità delle ossa e a diminuire il rischio di cancro.

Inoltre, sono ottimi per rafforzare il sistema immunitario e per stimolare il metabolismo, diventando quindi preziosi alleati per chi è a dieta. Nonostante l’elevato contenuto calorico, infatti, i semi di finocchio (che vengono comunque consumati in quantità davvero ridotte) aiutano a placare gli attacchi di fame e a potenziare l’effetto di un regime alimentare dimagrante. Non esagerare è fondamentale, e non solo per le calorie: l’olio essenziale contenuto nei semi di finocchio è tossico se ingerito in grandi quantità, è sconsigliato in gravidanza e in allattamento e anche per chi ha disturbi ormonali, perché ha un leggero effetto estrogenico.

Cronodieta, come funziona

Il metabolismo varia durante la giornata, per questo è importante il momento in cui ci si siede a tavola, per riuscire a dimagrire: è questo il principio alla base della cronodieta. Dunque, oltre a prestare attenzione alla qualità e alla quantità del cibo, bisogna attenersi a degli orari precisi per i pasti. In particolare, la colazione andrebbe consumata tra le 7:30 e le 9:30, mentre il pranzo è previsto tra le 12:30 e le 14:30 e la cena non oltre le 21 (e comunque sempre almeno due ore prima di andare a letto). Ma cosa possiamo mangiare?

Ne abbiamo parlato con il dott. Luigi Napolitano, biologo nutrizionista specializzato in Scienze della nutrizione umana. Purché si rispettino gli orari, basati fondamentalmente sui livelli di particolari ormoni che variano nel corso della giornata (come leptina, grelina e insulina), si può portare in tavola praticamente ogni alimento. Naturalmente è meglio evitare porzioni troppo abbondanti, prediligere i carboidrati solo nella prima parte della giornata e moderare il consumo di formaggi troppo grassi e di alcolici.

Clean eating: che significa “mangiare pulito”

Arriva da oltreoceano un nuovo approccio alimentare che punta ad introdurre solamente cibi naturali e privi di additivi, per migliorare la salute generale dell’organismo: si tratta del clean eating, il cui significato letterale è “mangiare pulito”. La sua ideatrice è la dott.ssa Tosca Reno, nutrizionista e autrice del libro The Eat-Clean Diet Book. Cerchiamo di capire di che cosa si tratta e quali sono gli alimenti giusti da portare in tavola.

Secondo la filosofia sposata dalla dott.ssa Reno, un’alimentazione naturale aiuta il rafforzamento delle difese immunitarie e aumenta l’energia, oltre a regolare il peso (e a dimagrire, nel caso in cui ce ne sia bisogno). Pochi sono i principi da seguire: spazio soprattutto a frutta e verdura, prediligere i cereali integrali come fonte di carboidrati e rinunciare agli alimenti confezionati, che sono ricchi di additivi.

Diverticoli, la dieta contro l’infiammazione

Dolori addominali, nausea febbre: il problema potrebbe risiedere nella diverticolite, un’infiammazione intestinale che riguarda i diverticoli. Questi sono delle piccole tasche che si sviluppano nelle pareti del colon, più frequenti nelle donne e nelle persone anziane, dovute a vari fattori (tra cui un’alimentazione povera di fibre). Se nella maggior parte dei casi i diverticoli sono asintomatici, nel momento in cui si sviluppa l’infiammazione compaiono diversi disturbi, che se trascurati possono portare persino a doversi sottoporre ad un intervento chirurgico.

L’alimentazione può aiutarci notevolmente nel prevenire gli stati infiammatori. Qual è la dieta contro la diverticolite? Il prof. Pier Luigi Rossi, medico specialista in Scienze dell’alimentazione e Medicina preventiva, ci ha dato alcuni interessanti consigli: innanzitutto dovremmo introdurre una maggiore quantità di fibre, per raggiungere almeno i 30 grammi al giorno. Via libera dunque a frutta e verdura, ricordando di aumentare il consumo di questi alimenti in maniera graduale. Mentre invece dovremmo ridurre la carne rossa, che incrementa il rischio di infiammazione.