Scorzonera: la radice che tiene a bada la glicemia

È particolarmente ricca di inulina, una fibra che aiuta a controllare l’assorbimento degli zuccheri nel sangue

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Luana Trumino

Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione Umana, da oltre 15 anni scrive di benessere, occupandosi prevalentemente del rapporto tra nutrizione e salute.

Acquistare prodotti di stagione influisce positivamente sul bilancio ecologico, in particolare perché non vengono trasportati in aereo, né coltivati in serre riscaldate con combustibili fossili. E ancora per qualche settimana, la natura ci regala la scorzonera, una radice originaria dell’Europa Orientale appartenente alla famiglia delle Asteracee (la stessa alla quale appartengono carciofo e topinambur), coltivata in Italia principalmente in Liguria e Piemonte.

Un concentrato di virtù salutari

Conosciuta soprattutto con il nome di “Asparago d’inverno”, contiene pochissime calorie (circa 20 per 100 g di alimento) e una grande varietà di sostanze benefiche per l’organismo. È, infatti, particolarmente ricca di vitamina E, che agisce come antiossidante e protegge le nostre cellule dagli influssi ambientali dannosi per l’organismo. Pare addirittura che 300 grammi di scorzonera sono sufficienti a coprire il fabbisogno giornaliero di vitamina E di una donna adulta. Non mancano, inoltre, vitamine del gruppo B e minerali quali ferro, magnesio, potassio e calcio.

Buona anche per perdere peso

Ma è sicuramente l’altissima presenza di fibre che fanno di questa radice un alimento prezioso per la salute dell’uomo. Rispetto ad altre verdure, la scorzonera detiene infatti il primato di alimento più ricco di fibre: 18 grammi per 100 grammi di alimento, un risultato migliore di quello dell’avena. In particolare, contiene inulina, una fibra alimentare idrosolubile presente anche nei carciofi o nel topinambur, capace di controllare l’assorbimento intestinale di glucosio e di colesterolo, contribuendo ad abbassare la glicemia e il colesterolo nel sangue. Dopo l’assunzione della scorzonera, inoltre, l’unione tra l’acqua presente nell’intestino e l’inulina della radice crea una appagante sensazione di sazietà. Una strategia efficace per non arrivare affamati al pasto successivo ed evitare di assumere grandi porzioni di cibo.

Versatile in cucina

Il gusto un po’ amaro eppure tendente al dolce, e la sua polpa soda e compatta rendono questo prodotto incredibilmente versatile in cucina, nonostante a volte sia un po’ difficile trovarla al mercato. Cruda in insalata condita con un filo d’olio, sale e limone oppure fritta in pastella o lessata, si presta a numerose preparazioni. Famosa è la “scorzonera alla ligure”, preparata facendo saltare in padella pezzi di radice con cipolla, succo di limone e un po’ di brodo. Ma attenzione: a contatto con l’aria, la parte bianca della scorzonera assume rapidamente un colore brunastro, per questo motivo subito dopo averla sbucciata (meglio se con dei guanti poiché le mani potrebbero diventare nere), è consigliato immergerla in acqua e limone o in una marinatura di acqua, farina e aceto. Se consumata sotto forma di decotto, inoltre, potrebbe rivelarsi un’ottima alleata anche delle vie urinarie.