Riso rosso fermentato, un alleato contro il colesterolo alto

A seguito della fermentazione ad opera di un lievito il riso rosso si arricchisce di una sostanza, la monacolina K, capace di ridurre il colesterolo ematico. Scopriamone di più

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Roberta Martinoli

Medico Nutrizionista

Dopo una Laurea in Scienze Agrarie e un Dottorato di Ricerca in Fisiologia dei Distretti Corporei, consegue una Laurea in Scienze della Nutrizione Umana e in Medicina e Chirurgia.

Pubblicato: 3 Maggio 2017 17:00Aggiornato: 22 Giugno 2022 14:38

Cos’è?

Il riso rosso fermentato è ottenuto dalla fermentazione del comune riso da cucina (Oryza sativa), ad opera di un particolare lievito, il Monascus purpureus o lievito rosso, in grado di produrre 14 diverse sostanze denominate monacoline. Tra queste sostanze quella di interesse medico è la monacolina K che riproduce la struttura chimica e l’azione farmacologica della lovastatina. Come quest’ultima la monakolina K riduce i livelli ematici di LDL attraverso l’inibizione della HMG-CoA reduttasi, enzima chiave nella biosintesi del colesterolo. L’assunzione quotidiana di monacolina K può ridurre la coleterolemia LDL di circa il 15-25% già dopo 6-8 settimane dall’inizio dell’assunzione.

Colesterolo e salute

Il colesterolo non è da demonizzare, è invece indispensabile ai fini della sintesi degli ormoni sessuali (estrogeni, progesterone, testosterone e derivati), del cortisolo e degli altri ormoni della corteccia surrenale, della vitamina D, degli acidi e dei sali biliari (necessari alla digestione dei grassi alimentari e all’assorbimento delle vitamine liposolubili). Entra nella costituzione delle membrane cellulari formando le cosiddette zattere lipidiche, strutture in grado di modulare il passaggio di segnali biochimici da e verso la cellula. Attraverso il meccanismo delle zattere lipidiche il colesterolo è in grado di condizionare il funzionamento del Sistema Nervoso Centrale, del Sistema Immunitario, del Sistema Endocrino e in una parola di tutto l’organismo.

Quando dosiamo il colesterolo a livello ematico la quantità che troviamo non è solo quella derivata dagli alimenti. La gran parte è invece rappresentata dal colesterolo endogeno (ne produciamo tra 1 e 2 grammi al giorno, principalmente a livello epatico). In situazione fisiologiche tanto più alto è l’apporto di colesterolo con la dieta minore sarà la quota di colesterolo che sintetizziamo. L’enzima HMG-CoA reduttasi, preposto alla sintesi di colesterolo, viene infatti inibito dal colesterolo alimentare mentre è stimolato da un elevato intake di carboidrati.

Se la colesterolemia è abbondantemente superiore al valore considerato borderline (>240 mg/dl) con molta probabilità non è colpa solamente di ciò che mangiamo. È più probabile invece che vi sia un non funzionamento del sistema di regolazione legato ad un difetto genetico. In questo caso genitori o fratelli e sorelle potrebbero condividere lo stesso problema. Bisognerebbe poi sapere che il colesterolo non è tutto uguale. In particolare, il colesterolo LDL può assumere l’aspetto di molecole grandi e leggere (large buoyant LDL) o di molecole piccole e dense (small dense LDL). Queste ultime sono maggiormente aterogene (ovvero contribuiscono maggiormente alla formazione delle placche aterosclerotiche) perché tendono con più facilità ad ossidarsi.

Integratori a base di riso rosso fermentato

Secondo l’ultima normativa gli integratori non possono prevedere quantità di principio attivo superiore ai 3 mg mentre fino ad ora arrivavano a contenerne fino a 10 mg. Il Regolamento n. 2022/860 della Commissione UE pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 2 giugno dispone che i prodotti che contengono più di 3 mg devono essere ritirati dal mercato. Gli integratori di questo tipo inoltre non devono essere consumati dalle donne in gravidanza o in allattamento, dai bambini di età inferiore ai 18 anni e dagli adulti di età superiore ai 70 anni. Lo stesso regolamento prevede che gli integratori a base di riso rosso fermentato:

  • non devono essere consumati se si assumono medicinali per abbassare il colesterolo;
  • non devono essere consumati se già si consumano altri prodotti contenenti riso rosso fermentato;

Il Regolamento della Commissione Europea si basa sul parere scientifico adottato il 25 giugno 2018 dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA). L’EFSA, partendo dal presupposto che la monacolina K ha la stessa struttura e la stessa azione terapeutica della lovastatina, dichiara che l’assunzione di monacoline da riso rosso fermentato mediante integratori alimentari potrebbe portare a un’esposizione a dosi terapeutiche di lovastatina. È stato dimostrato che gli effetti avversi del riso rosso fermentato a dosi pari a 10 mg sono simili a quelli indotti della lovastatina. In particolare, gli effetti avversi possono riguardare:

  • Il tessuto muscoloscheletrico e quello connettivo (si parla di rabdomiolisi quando le fibre muscolari danneggiate dal farmaco rilasciano il loro contenuto nel torrente ematico),
  • il fegato,
  • il sistema nervoso,
  • il tratto gastrointestinale,
  • la cute e il tessuto sottocutaneo.

Sulla base di queste evidenze l’EFSA ha dichiarato che le monacoline da riso rosso fermentato, quando utilizzate negli integratori alimentari, destano preoccupazioni significative in materia di sicurezza al livello d’uso di 10 mg/giorno. È infine necessario rivolgersi solo a produttori certificati che siano in grado di garantire l’assenza di contaminati dal momento che la materia prima viene quasi sempre dal Sud Est Asiatico. È importante che venga documentata la completa assenza di citrinina, un metabolita nefrotossico che si può sviluppare a seguito della fermentazione micotica del riso.