Si chiama meliloto ed è la pianta miracolosa che aiuta a sconfiggere cellulite e ritenzione idrica.
Si tratta di una pianta erbacea annua e biennale con uno o più fusti eretti o prostrati, glabi, portanti foglie alterne, trifogliate, oblunghe a margine seghettato. Il suo nome scientifico è Melilotus officinalis ma è conosciuto anche con il nome di vetturina gialla e appartiene alla famiglia delle Leguminosae. I suoi frutti sono infatti piccoli legumi bruni e rugosi.
Il meliloto ha origini euro-asiatiche ma oggigiorno è principalmente diffuso in tutta la parte dell’Europa caratterizzata dal clima temperato, cresce nei campi o nei posti incolti e semi assolati. In Italia si può trovare in tutta la penisola fino ai 600 metri, nei luoghi calcarei, ai bordi delle strade, nei campi e lungo i corsi di acqua.
Le sommità fiorite si raccolgono in Primavera prima della completa fioritura della pianta. Grazie al suo piacevole profumo di fieno, veniva spesso seminata insieme al foraggio dei bovini per permettere al loro latte di risultare più dolce e profumato.
Il suo nome deriva infatti dal greco “meli” che significa miele e “lotus” che significa loto e si può tradurre anche come “miele di trifoglio”. Si tratta infatti di una delle piante spontanee più visitate dalle api per la produzione di miele grazie anche al gradevole profumo dei suoi fiori e che richiama, appunto, quello del miele.
Gli Antichi lo chiamavano Sertula campana in quanto si può facilmente trovare in Campania dove veniva anche utilizzato da intrecciare in ghirlande da riporre poi sul capo. Nella tradizione popolare venivano messi dei fascetti negli armadi per profumare la biancheria per tenere lontane le tarme.
Questo fiore giallo, piccolo e profumato con sentori che richiamano quello della vaniglia, possiede moltissime proprietà ed è un ottimo aiuto per rimettersi in forma.
Indice
Come coltivare la pianta di meliloto
Il meliloto è una pianta resistente alla siccità e al freddo e che preferisce il pieno sole e tutti i tipi di terreni, compresi quelli calcari. La semina avviene da aprile a settembre. Non richiede una particolare cura e germoglia dopo circa 8 settimane dalla semina.
Esistono diverse varietà: il Melilotus officinalis è il più conosciuto e diffuso, ma vi sono anche il meliloto bianco (Melilotus albus), molto mellifero, e le varietà italiana (Melilotus italicus) e indiana (Melilotus indicus), e il Melilotus elegans.
Proprietà e Benefici del Meliloto
Le proprietà benefiche di questa pianta sono molteplici e decisamente variegate. Vediamole nel dettaglio.
Un aiuto per la circolazione linfatica e ritenzione idrica
La pianta del meliloto contiene alcune sostanze benefiche per l’organismo e che sono contenute nelle foglie e nelle sommità fiorite. Si tratta di flavonoidi, tannini e glucosidi cumarinici, che per idrolisi enzimatica rilasciano cumarine. Quella maggiormente presente è il melilotoside che si trasforma, in un secondo momento, in cumarina che ha un effetto proprio sul drenaggio linfatico, consentendo l’eliminazione delle tossine in eccesso e migliorando quindi anche la circolazione linfatica.
La cumarina permette anche di ridurre la demolizione delle catecolamine a livello vasale portando a un miglioramento della capacità contrattile dei vasi sanguigni.
Il meliloto ha quindi una azione vasoprotettiva sulle pareti delle vene e ne aumenta la permeabilità ed è spesso indicata in caso di malattia delle vene (come, ad esempio, insufficienza venosa e linfatica, disturbi postflebitici) e in caso di disturbi provocati dalle varici.
Il meliloto rafforza le vene, migliorando il loro lavoro, inoltre aiuta a contrastare l’insufficienza venosa e linfatica. Viene consigliata soprattutto in presenza di gonfiori ed edemi infiammatori e congestizi agli arti inferiori, per il trattamento di gambe pesanti, vene varicose, flebiti, emorroidi, cellulite e ritenzione idrica.
Per i disturbi come emorroidi, sindrome post-trombotica, tromboflebiti e congestione linfatica, il meliloto viene assunto internamente e normalmente si consiglia l’assunzione di una quantità di droga corrispondente a circa 3-30 mg di cumarine al giorno.
Altri benefici del meliloto
Il meliloto possiede una attività farmacologica antinfiammatoria, antiedemigena e antiessudative, è diuretica e anche leggermente sedativa, anche se per quest’ultima non sussistono riferimenti a studi condotti per valutarne l’efficacia, così come non esistono nemmeno dati sul suo impiego nel ridurre le vampate di calore in menopausa, sul mal di testa da ciclo, cicli mestruali eccessivamente abbondanti ed epitassi.
Bisogna però citare una ricerca condotta dal National Institute of health, secondo la quale il meliloto presenta particolari effetti benefici in caso di infiammazioni acute grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e decongestionanti e viene impiegato come antinevralgico sin dai tempi di Plinio il Vecchio.
Questa pianta viene utilizzata sotto forma di infuso anche in caso di somatizzazioni ansiose viscerali, depressione, stati di ansia e di insonnia. Svolge, infatti, una efficace azione sedativa e antispasmodica, utile in caso di coliche del tubo digerente e anche in caso di spasmi gastrici e intestinali. Perfetto quindi qualora si soffra di disturbi digestivi, flatulenza, indigestione.
Sembra avere applicazioni anche in caso di dolori articolari, ferite, foruncoli, infiammazioni del naso e della gola.
Il meliloto in cucina
Il meliloto possiede proprietà aromatizzanti e insaporenti. Le foglie essiccate vengono utilizzate nella preparazione di liquori, per insaporire le carni, formaggi e anche alcuni tipi di birra.
Come già accennato, il meliloto è una pianta molto mellifera e, grazie alla sua fioritura prolungata, rappresenta una notevole fonte di nettare e polline per le api. Il suo miele è ricco di proprietà benefiche e viene utilizzato anche per scopi terapeutici in quanto possiede proprietà antinfiammatorie, diuretiche e flebotoniche. Il sapore è dolce, con un retrogusto fruttato.
Il suo uso in cosmetica
Da uno studio condotto su animali, è emerso che il meliloto è anche dotato di attività cicatrizzante; perciò, è in grado di accelerare la guarigione delle ferite. Per tale ragione viene utilizzato anche esternamente grazie a queste sue proprietà astringenti e cicatrizzanti e rientra quindi in formulazioni di creme per favorire la circolazione, colliri e collutori.
Il meliloto nella cosmesi naturale viene utilizzato per le sue proprietà rigeneranti, rilassanti e nutrienti. Molti lo apprezzano per le sue proprietà emollienti, lenitive contro le infiammazioni e le irritazioni della pelle e del contorno occhi. Favorisce anche una migliore ossigenazione dei tessuti grazie alla presenza delle cumarine presenti nelle sue foglie e sommità fiorite che permette di efficientare e aumentare l’attività dei macrofagi presenti nell’organismo. Azione molto importante considerando che sono di fatto quelle cellule immunitarie altamente differenziate nei vari tessuti dell’organismo e che ricoprono quindi il ruolo di “spazzini” del corpo umano.
Come utilizzare il meliloto
Questa pianta si può acquistare sotto forma di tintura, in compresse oppure in polvere.
Se si vuole dire addio alla cattiva circolazione e sfruttarne l’azione drenante e vasoprotettrice, si può bere ogni giorno una tazza di infuso a base di meliloto. È sufficiente versare un cucchiaio di prodotto in polvere in un pentolino di acqua bollente, poi lasciare in infusione per 10 minuti. Filtrare bene l’infuso e consumarlo quando si desidera, prima o dopo i pasti. Si possono anche bere 2-3 tazze al giorno.
Il meliloto si può utilizzare anche sotto forma di tintura madre. In questo caso basta sciogliere in un bicchiere d’acqua circa 40 gocce (da fare comunque attenzione alle indicazioni riportate sulla confezione acquistata in quanto i dosaggi potrebbero variare), bevendo il composto da due a tre volte al giorno sempre a stomaco vuoto. Infine, nei negozi specializzati e nelle erboristerie si può trovare l’estratto secco in capsule oppure le compresse. In questo caso si possono assumere fino a 300 – 500 mg al giorno ma, anche in questo caso, controllare i dosaggi riportati sulla confezione e suddividerli 2 volte al giorno.
I risultati del meliloto sono stupefacenti. Grazie ai suoi principi attivi, infatti, questa pianta consente di riattivare la circolazione, eliminare i gonfiori e la cellulite, che spesso causa la formazione di antiestetici cuscinetti adiposi.
Per un utilizzo a livello topico si può utilizzare in forma di decotto, ad esempio contro le congiuntiviti e per fare impacchi agli occhi. In questo caso si può unire all’azione di foglie di noce e fiori di camomilla.
Per realizzare questo impacco servono 2 grammi di fiori di meliloto, 4 grammi di foglie di noce e 2 grammi di fiori di camomilla. Una volta raffreddato il decotto, lo si può applicare per dieci o quindici minuti con una garza sterile sugli occhi.
Da ricordare che il decotto ha anche azione drenante e rilassanti se assunto per via orale.
Proprietà della tintura madre di meliloto
La parte utilizzata per la preparazione della tintura madre è quella aerea fiorita, che viene raccolta in tarda primavera-estate. Viene impiegata la pianta fresca e non quella essiccata in quanto quest’ultima si perde parte delle proprietà. La tintura madre di meliloto viene preparata con un rapporto in peso droga e solvente di 1:10 con una gradazione alcolica di 55% vol.
Le sommità fiorite della pianta del Meliloto, come già detto contengono una sostanza che si trasforma in cumarina che ha la principale proprietà di agire sul drenaggio linfatico. La tintura madre, quindi, viene spesso indicato per il drenaggio linfatico grazie ai suoi effetti sull’insufficienza venosa e linfatica. È molto efficace in caso di edemi e gonfiori agli arti inferiori, ritenzione idrica, vene varicose, flebiti, gambe pesanti, emorroidi e cellulite, grazie alla sua capacità di migliorare la microcircolazione periferica, la circolazione venosa e linfatica e per la sua proprietà di rinforzare le pareti delle vene e di fluidificare il sangue.
Inoltre, l’estratto idroalcolico prodotto dalla pianta, possiede proprietà calmanti, spasmolitiche e che sono utilizzare in caso di insonnia e irritabilità e nervosismo.
Altre piante medicinali con le stesse proprietà
Esistono anche altre piante che vantano le stesse proprietà drenanti del meliloto. Vediamole ora nel dettaglio:
- Amamelide, una pianta per tutti i problemi di circolazione sanguigna, gambe pesanti, varici o emorroidi
- Centella, considerato un rimedio per combattere la cellulite
- Cipresso per varici ed emorroidi
- Edera, stimola la circolazione, è famosa come anticellulite
- Ippocastano, amica delle gambe, aiuta la circolazione sanguigna ed è antinfiammatoria
- Rusco, vasoprotettore, è amico delle gambe e utile per la circolazione venosa
- Vite rossa, aiuta la circolazione, è utile contro vene varicose, emorroidi e cellulite
- Equiseto: viene utilizzato in fitoterapia per rinforzare unghie e capelli, ma che è efficace anche contro la cellulite per l’azione diuretica e depurativa.
- Biancospino: tra le sue caratteristiche, si annoverano anche la sua capacità di favorire il flusso circolatorio prevenendo la formazione di placche nelle arterie, sedativo e ansiolitico, azione lenitiva, aiuta a digerire, diuretico oltre che donare sollievo in caso di dolori mestruali.
Controindicazioni
Come sempre prima di assumere qualsiasi rimedio naturale è fondamentale chiedere consiglio ad uno specialista. Il meliloto, infatti, presenta delle particolari controindicazioni e non è adatto a tutti. In alcuni casi può provocare nausea, accompagnata da diarrea, anche se questi sintomi il più delle volte scompaiono dopo le prime assunzioni. Viene sconsigliato per le donne in gravidanza e che stanno allattando, oltre che per i bambini con un’età inferiore ai 10 anni.
Esistono inoltre delle interazioni che il meliloto ha con alcuni farmaci che, se si assumono, sconsigliano l’integrazione con questa pianta. In caso specifico bisognerebbe evitare integratori a base di meliloto qualora si stiano assumendo salicilati e/o bromelina perché si potrebbe intercorrere in possibili manifestazioni emorragiche così come anche in caso di assunzione di anticoagulanti, antiaggreganti piastrinici o anche farmaci antinfiammatori.