Buona, genuina e alleata della salute. Non a caso la Punica Granatum, questo il nome scientifico dell’albero della melagrana, è indicata dagli studiosi come l’Albero della vita del Giardino dell’Eden o come una delle “buone cose create da Dio” nel Corano.
Indice
Cosa contiene
È uno tra i frutti autunnali più virtuosi per il contenuto di composti biofunzionali, sostanze comunemente assunte con gli alimenti in grado d’influenzare positivamente la nostra salute e mantenere lo stato di benessere. I suoi chicchi, ma anche i semi e la buccia, sono infatti particolarmente ricchi di polifenoli e flavonoidi con azione antiossidante in grado di contrastare la formazione di radicali liberi, principali responsabili dell’invecchiamento cellulare, con spiccate proprietà antiage benefiche per il cuore, il microcircolo e i reni. Sappiamo, inoltre, che aumenta le difese immunitarie, abbassa la glicemia (è perfetta, quindi, da consumare quando si vuole perdere peso) e in più, apporta ferro, un minerale importantissimo per chi soffre di anemia. Oggi, nuovi studi hanno acceso l’attenzione su questo alimento autunnale che pare sia in grado di prevenire anche i tumori.
L’alto contenuto di potassio presente nei chicchi contribuisce al normale funzionamento del sistema nervoso, della massa muscolare e al mantenimento di una normale pressione sanguigna. Inoltre, contrasta la ritenzione di liquidi e la sensazione di gonfiore a essa associata. I semi, invece, contengono acido oleico (come l’olio di oliva) e l’acido grasso essenziale linoleico e – se non si soffre di diverticoli – si possono masticare come spezza fame per non piluccare.
L’azione anti-tumorale
Molteplici ricerche scientifiche hanno inserito questo frutto nella rosa degli alimenti che pare abbiano la capacità di prevenire i tumori. La maggior parte delle ricerche sulle proprietà antitumorali di un consumo regolare di melograno e del suo succo riguardano il cancro della prostata e sono stati condotti su cellule in coltura. Il merito di questa azione pare sia dell’acido gallico, capace, nelle cellule prostatiche tumorali, di rallentare la proliferazione, ostacolare la progressione delle metastasi (sottraendo i fattori di crescita del tumore) e indurre la morte cellulare programmata.
Un aiuto anche per la colite ulcerosa
Una nuova ricerca guidata dall’Institute for Stem Cell Biology and Regenerative Medicine (inStem) di Bangalore, in India, e dall’Università di Louisville negli Usa, ha individuato la chiave per contrastare le malattie infiammatorie croniche intestinali (il morbo di Crohn e la colite ulcerosa) in una molecola che deriva dal melograno, l’urolitina. Lo studio, pubblicato su Nature Communications, mostra il meccanismo attraverso il quale questa sostanza non solo riduce l’infiammazione, ma protegge anche contro la colite, ripristinando la barriera epiteliale. L’urolitina, anche più di recente, è stata di nuovo al centro dell’attenzione degli scienziati: studiandone le potenzialità, hanno scoperto che potrebbe rallentare anche l’invecchiamento muscolare e la perdita di forza e massa muscolare tipica della terza età.
Anche in succo
Molti dei composti biofunzionali di questo frutto sono termostabili, cioè resistono al calore. Per questo rimangono attivi anche nei succhi di frutta industriali pastorizzati. Possiamo, quindi, giovare di parte dei benefici della melagrana anche fuori stagione. Per fare in casa una sana spremuta di melagrana, invece, basta schiacciare i chicchi con un comunissimo schiacciapatate e poi bere subito il succo per evitare che si ossidi. La buona notizia è che i chicchi si possono congelare e usare durante tutto l’anno, in quanto questo metodo di conservazione permette di mantenere tutta la vitamina C presente nel frutto.