Sudore e fatica: la mia trasformazione. Fatta per me, solo per me

Quando mi sono guardata allo specchio e non mi sono riconosciuta, ho capito che dovevo cambiare

Foto di Sabina Petrazzuolo

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Ho cominciato ad amarmi e l’ho fatto nella più assoluta semplicità e spontaneità, perché se devo confessarvelo: a me, dell’opinione degli altri, non è mai interessato niente. Quello che vi voglio raccontare oggi è come mi sono rimessa in forma, superando la pigrizia e la fatica. Per ricominciare ad amare me stessa e sentirmi bene nel mio corpo. E l’ho fatto per me, solo per me.

C’ero io, ci sono sempre stata io. E questo sano egoismo che mi ha permesso di arrivare fin qui, al raggiungimento dei miei obiettivi, un po’ lo devo a tutte le persone meravigliose che fanno parte della mia vita. Che mi hanno sostenuta, motivata e mai giudicata.

Ma non è stato sempre così, anche io ho seguito il fascino della perdizione e degli eccessi, rantolando in una quotidianità che neanche mi apparteneva più, perché tanto nella vita capita a tutti, di perdersi per poi ritrovarsi.

Ed è stato bellissimo. Ho deciso, un giorno qualunque di primavera, che era ora di cambiare, che era quello il tempo di trasformarmi da bruco in farfalla. Perché era accaduta una cosa che mi aveva fatto molto riflettere: guardandomi allo specchio non solo non mi sono più piaciuta, ma non mi sono riconosciuta.

Ho trascorso giorni a chiedermi come e quando fosse successo, perché avevo smesso di prendermi cura di me? Perché avevo permesso a me stessa di trascurarmi? Come avevo fatto a prendere così tanto peso? C’è stato un momento in cui ho provato rabbia e disappunto, mi sono fatta coinvolgere da una spirale di emozioni negative e degenerative che mi hanno portato a odiarmi: quella donna allo specchio non mi rappresentava più.

Trascurata, triste, irriconoscibile e con dei chili di troppo, un’immagine quasi trasfigurata di me che non mi ha fatta accettare, così mi sono chiusa, nei confronti della vita e delle persone che ne facevano parte. Poi un giorno ho smesso di farmi male, ho sepolto l’ascia da guerra e ho deciso che era il momento di ritrovarmi, di ricominciare ad amarmi.

Da quel momento, ogni giorno, tutti i giorni, mi sono presa cura di me. Ho ascoltato il mio corpo e ho deciso di liberarlo da quei chili di troppo che ormai erano arrivati a pesare anche sull’anima.

Mi sono svegliata all’alba tutti i giorni, per camminare e poi correre, fissando di volta in volta obiettivi sempre più importanti. Mentre la città ancora dormiva io ero lì, su quella strada che ha visto ogni mio sacrificio. E ho rifiutato dolci, colazioni e aperitivi, piccole rinunce che mi hanno portato a grandi risultati.

E tra un allenamento e l’altro e il tempo trascorso ai fornelli a sperimentare e ad apprezzare la cucina light, ho trasformato il mio corpo per me. Questa è la mia storia, la storia di me che sono tornata ad amarmi.