Un destino apparentemente segnato, un’operazione lunga 12 ore al Soroka Medical Center e quegli sguardi che, per la prima volta dopo un anno, si incontrano e si scrutano curiosi. Così inizia la seconda vita delle gemelline siamesi, unite per la testa dalla nascita, dopo il raro intervento che le ha separate.
La notizia corre veloce sul web, tra condivisioni social, dichiarazioni da parte dell’equipe medica e sguardi di commozione di tutti di fronte a quella foto. Le due sorelle si osservano e di scrutano curiose: è la prima volta che i loro sguardi si incrociano. Le bambine, infatti, sono nate con la parte posteriore delle teste unita.
Hanno vissuto in questa condizione per poco più di un anno, fino a quanto un’equipe di medici esperti ha confermato che l’intervento di separazione potesse avvenire. L’operazione, durata 12 lunghe ore, è stata eseguita al Soroka Medical Center nella città di Beersheba.
Prima di procedere con l’intervento, però, medici ed esperti multidisciplinari provenienti da tutto il mondo, hanno dovuto preparare le gemelline siamesi all’operazione. Nelle loro teste, infatti, sono stati inseriti dei sacchetti gonfiabili in silicone, che venivano espansi periodicamente per allungare la pelle che poi è servita per ricostruire la parte della testa separata dall’altra. Sono stati preparati anche degli innesti di cuoio capelluto per entrambe le bimbe.
E ora, le piccole, si preparano ad iniziare una seconda vita. Insieme, ma separate. Le dichiarazioni post intervento di Eldad Silberstein, capo del dipartimento di chirurgia plastica del Soroka Medical Center, a Channel 12, confermano che le sorelle stanno bene: respirano regolarmente e mangiano da sole.
La foto condivisa delle gemelle che si guardano, per la prima volta, ha fatto il giro del mondo e ha commosso il web. Del resto la preoccupazione pre-operazione era tanta trattandosi questo di un intervento molto delicato eseguito in tutto il mondo solo 20 volte e a Israele per la prima volta.
Come ha fatto sapere il Soroka Medical Center, infatti, ci è voluto un anno di preparazione per pianificare l’operazione con il supporto di circa 50 esperti di neurochirurgia, chirurgia plastica, medici anestesisti e poi, ancora, infermieri, squadre logistiche e assistenti sociali che sono stai al fianco della famiglia per tutti questi mesi.