Stefano Accorsi e Fabio De Luigi: il duo comico all’italiana diventa cool

Stefano Accorsi e Fabio De Luigi sono la nuova coppia comica del cinema italiano, inaspettatamente al passo coi tempi

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Maria Francesca Moro

Giornalista e Lifestyle Editor

Giornalista e content editor. Dalla carta al web e ai social racconta di lifestyle, cultura e spettacolo.

Negli Stati Uniti è chiamata bromedy, che spesso sfocia nella bromance. È la commedia bro-themed, quella fatta per i maschi (i “bro”) da maschi amici che più non si può. Sono Owen Wilson e Ben Stiller o, ancora, Owen Wilson e Vince Vaughn. In Italia, al posto della bromedy abbiamo avuto i duo comici, da Totò e Peppino a Franco e Ciccio fino a Cochi e Renato – solo per citarne alcuni.

Oggi, ci sono Fabio De Luigi e Stefano Accorsi, che arrivano al cinema con una bromedy in grado di adattarsi ai tempi evitando l’eccessiva “mascolinità” e in televisione, sempre l’uno a fianco all’altro, sempre comici e scanzonati ma con una dose di fascino del tutto inedita nella comicità all’italiana.

De Luigi e Accorsi, anche i maschi piangono

La rivisitazione attuata da Fabio De Luigi sul road movie tedesco di grand successo 25 km all’ora – che nella versione italiana diventa 50 km all’ora – aggiunge una spiccata dose di sensibilità: “In questo film c’è tanta tenerezza maschile” riconosce De Luigi, al suo terzo film da regista, dopo la commedia per famiglie Tre di troppo accanto a Virginia Raffaele.

“È in controtendenza – conferma Stefano Accorsi50 km all’ora mostra questa sensibilità maschile”. Ancora il collega regista: “Raccontiamo momenti di tenerezza. In un periodo in cui si affrontano giustamente di certi temi, parliamo di una certa sensibilità maschile”. Sensibilità maschile è il termine che torna spesso nei loro discorsi.

È la versione adatta ai tempi della commedia al maschile, che non può più permettersi di mostrare ragazzi impegnati soltanto a rimorchiare e sbronzarsi. I maschi così non ci fanno più ridere, anche da loro ci si aspetta profondità, capacità di esprimere sentimenti complessi, fragilità. Fabio De Luigi e Stefano Accorsi se ne sono accorti e, con invidiabile naturalezza, si sono ben adeguati.

Chi l’ha detto che i comici devono essere buffi

C’è poi un altro aspetto che fa di De Luigi e Accorsi un duo comico 4.0, il loro stile. Pensiamo a Massimo Boldi e Christian De Sica o a Bud Spencer e Terence Hill: non era obbligatorio che i comici fossero brutti ma, di certo, non dovevano essere affascinanti, eleganti o alla moda. Da un duo comico ci si aspettava faccette strambe, abiti improponibili e mossette pagliaccesche.

Fabio e Stefano invece si mostrano sempre e soltanto impeccabili. Con giacca e camicia anche negli show più informali, l’essere cool è l’essenza del loro duo. Vogliono farci ridere con loro e non di loro e, allo stesso tempo, vogliono continuare ad affascinarci. Più semplice per De Luigi, che è diventato famoso grazie all’ilarità provocata, meno per Accorsi, ultimamente intellettualmente impegnato ma noto anche grazie allo sguardo penetrante.

È la capacità di reinventarsi, plasmarmi ai gusti correnti e sollazzare allo stesso tempo il proprio ego – che per un uomo di spettacolo è vitale – senza perdere la capacità di risultare simpatici, alla mano, dei tipi di famiglia. Un po’ come Toto e Peppino, ma se avessimo voluto portarceli a cena fuori.