Sanremo 2021, la Rettore travolge l’Ariston. Emma è una dea

La gara dei duetti entra nel vivo, Zlatan Ibrahimovic è in ritardo e Fiorello si fa tagliare i baffi in diretta, mentre la Rettore conquista l'Ariston

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Redazione

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La terza serata del Festival di Sanremo si apre come previsto all’insegna dei duetti: dopo aver ascoltato nelle prime due serate tutte le nuove proposte e tutti in big in gara, è tempo come ogni anno dei duetti dedicati alle cover e al cantautorato italiano.

Niente sketch di apertura di Fiorello che questa sera riserva le sue perle per il resto della serata, lasciando lo spazio subito alla musica. È una serata lunga, e Fiorello lo sa: tutti i big in gara si esibiscono nei duetti speciali come da tradizione sanremese.

Nel giorno del compleanno di Lucio Dalla, il teatro dell’Ariston ha aperto il sipario proprio con un omaggio a lui dedicato, ad opera dei Negramaro che per l’occasione speciale hanno intonato proprio 4 marzo 1943 per ricordare il genio che ha scritto alcune delle pietre miliari della musica italiana. Non solo: la band ha intrattenuto il pubblico cantando anche la loro versione di Meraviglioso, il cui brano originale appartiene a Domenico Modugno. Con l’augurio e la speranza di Giuliano Sangiorgi affinché “il mondo torni ad essere meraviglioso”.

La prima big in gara col duetto è Noemi insieme a Neffa che interpretano Prima di andare via, brano del 2003. Noemi ha già avuto modo di sfoggiare la sua incredibile trasformazione che ha lasciato tutti a bocca aperta e stasera indossa un top nero e un pantalone semplice. Protagonista è la sua voce graffiante fin dalle prime note. A seguire è il turno di Fulminacci con Valerio Lundini e Roy Paci in Penso Positivo di Jovanotti, brano del 1994.

Ma la scalinata è tutta per Vittoria Ceretti (figlia di Francesca Lazzari), giovanissima modella internazionale di soli 20 anni che rappresenta la nuova generazione di top model e che nonostante sia abituata alle passerelle, fa trasparire tutta l’emozione per essere su un palco così importante come quello di Sanremo. La voce trema ma Vittoria c’è, ed è al fianco di Amadeus per condurre la terza serata del Festival.

La gara dei big continua con Francesco Renga in coppia con Casadilego e la loro interpretazione di C’è una ragione di più, brano del 1970 di Ornella Vanoni. La serata dei duetti promette di far cantare il pubblico dalla prima all’ultima canzone: sono state scelte infatti tutte canzoni molto importanti della tradizione italiana. Il palco dell’Ariston si trasforma in una grande balera con Extraliscio, Davide Toffolo e Peter Pichler che cantano Medley Rosamunda. Impossibile non tenere il tempo con questo classico della musica da ballo.

Il momento di Fiorello arriva presto anche nella terza serata del Festival, che si prende l’onere e l’onore di giocare con dei classici della musica italiana mischiati per l’occasione: i brani di Massimo Ranieri sulle note di Gianni Morandi e viceversa. Un breve intermezzo per lasciare subito spazio a Fasma in coppia con Nesli per il loro duetto sulle note di La fine, brano del 2009: Amadeus però interrompe la loro esibizione per un piccolo problema al microfono di Fasma che purtroppo non funziona, compromettendo l’esibizione. Si ricomincia dopo la pubblicità.

Imprevisti a parte, la gara continua con Bugo insieme ai Pinguini Tattici Nucleari: Un’avventura di Lucio Battisti (1969) è la canzone scelta per la serata speciale. Un classico, proposto in una versione speciale con tanto di tamburi giganti. Nonostante la gara abbia dei toni decisamente più rilassati, Amadeus ricorda che la giuria vota anche i duetti, nello specifico in questa serata e l’orchestra ad esprimere il proprio voto. Arriva presto anche il momento di Francesca Michielin e Fedez che si cimentano in un medley dal titolo E allora felicità. Per Irama la gara continua anche in questo caso con la prova registrata, a causa del collaboratore risultato positivo al Covid nei giorni scorsi. Il cantante è risultato negativo ma è in quarantena, quindi in onda va la registrazione della sua interpretazione di Cyrano.

I Maneskin si esibiscono insieme a Manuel Agnelli ed è subito rock con la loro versione di Amandoti, brano del 2004 di Gianna Nannini. I Random insieme ai The Kolors presentano Ragazzo Fortunato di Jovanotti e Willie Peyote arriva accompagnato da Samuele Bersani per Giudizi Universali. Bersani raccoglie l’affetto e i complimenti di Amadeus che ci ha tenuto particolarmente a dedicare un applauso in più proprio all’artista, uno dei più grandi talenti della musica italiana.

La gara si prende una pausa per un momento intenso con Antonella Ferrari, dedicato al suo racconto di vita molto speciale e la sua battaglia infinta contro la sclerosi multipla, malattia con cui convive da vent’anni:

Io non sono la sclerosi multipla, io sono Antonella Ferrari.

Un messaggio forte e carico di emozione il suo, con l’augurio che tutti gli attori, compresa Antonella, possano tornare presto a lavorare nei teatri di tutta Italia. Dopo un breve intervento di Valeria Fabrizi, sul palco arriva Orietta Berti con Le Deva per interpretare Io che amo solo te.

Ma la vera avventura l’ha vissuta Zlatan Ibrahimovic, che per fortuna (anche se in ritardo) è riuscito a raggiungere sano e salvo l’Ariston per raccontare in prima persona cosa gli è accaduto. Ibra è rimasto bloccato 3 ore in autostrada mentre era in viaggio per raggiungere il Teatro dell’Ariston, fino a quando non ha deciso di scendere dal suo mezzo per provare a raggiungere in qualche modo il Festival: grazie a un motociclista che gli ha dato un passaggio è arrivato, dopo una corsa in autostrada improvvisata e durata ben 60 chilometri. Il calciatore finalmente sul palco – con il tono di voce calmo e posato che lo contraddistingue – mostra persino un video girato col cellulare dell’insolita avventura vissuta pur di essere presente al suo posto al Festival. Amadeus è incredulo e la gara – nonostante gli imprevisti – continua.

Ghemon riporta sul palco del Festival i Neri per caso con un medley dal titolo L’essere infinito (L.E.I), mentre Gio Evan si presenta insieme ai cantanti di The Voice Senior per interpretare Gli anni, mitica canzone degli 883. È Fiorello che però spariglia le carte del Festival e appare improvvisamente sul palco per un intervento non previsto: si fa tagliare i baffi con un rasoio elettrico da Amadeus in diretta, e poi se ne va. Amadeus fa chiaramente capire che alcuni imprevisti stanno forzando la scaletta prevista e Fiorello magicamente riesce a metterci una pezza, questa volta sacrificando i suoi baffi.

Prima di riprendere la gara dei duetti, c’è tempo anche per un’intervista con Ibrahimovic e Sinisa Mihajlovic, insieme i due hanno condiviso tanti campi di calcio e tante battaglie rincorrendo il pallone. Ma la battaglia più grande Mihajlovic l’ha vinta contro la leucemia, storia che ha raccontato anche nel suo libro La partita della vita.

La gara riprende con La Rappresentante di Lista insieme a Donatella Rettore per interpretare Splendido Splendente, e l’arrivo di Donatella è travolgente. Nella serata dedicata alla musica italiana d’autore non poteva di certo mancare un omaggio a Pino Daniele: Arisa insieme a Michele Bravi canta Quando, brano indimenticabile del 1991.

Arriva poi il momento del quadro della serata di Achille Lauro, anticipato da un monologo di Monica Guerritore. Al suo fianco arriva Emma e insieme danno vita a una performance dal grande impatto scenografico, con lui tinto di oro, come una statua e la cantante elegantissima in un abito che brilla.