Josè Alberto, figlio di Amadeus, è il protagonista di uno dei gesti più toccanti avvenuti a Sanremo 2020. Il piccolo, che ha solo 10 anni, è stato infatti il primo ad alzarsi per applaudire Paolo Palumbo, il 22enne affetto da SLA che è salito sul palco dell’Ariston.
Se nella prima serata di Sanremo 2020 a emozionare tutti è stato il monologo durissimo (e stupendo) di Rula Jebreal contro la violenza sulle donne, nella seconda serata a commuovere è stato Paolo. Il cantante è arrivato a Sanremo con Cristian Pintus e ha partecipato al rap grazie all’ausilio del sintetizzatore vocale che gli consente di comunicare.
“Sono felice che tu sia venuto a trovarmi a Sanremo – gli ha detto Amadeus, visibilmente commosso -. Sei molto elegante, sei fighissimo”. La performance di Paolo è stata applaudita dal pubblico che ha poi ascoltato rapito il suo racconto. Quattro anni fa il giovane ha iniziato la sua lotta contro la SLA ed è diventato un esempio, con la sua forza e il suo coraggio, per tantissime persone.
“Sono stato catapultato in un mondo sconosciuto – ha raccontato, ringraziando il fratello Rosario che gli è rimasto sempre accanto -. Grazie alla forza sua e della mia famiglia la Sla non mi ha impedito di diventare uno chef. Sono un ragazzo fortunato”. Palumbo ha poi parlato della crisi respiratoria affrontata qualche settimana fa: “Sono contento di averla superata, sono contento di essere ancora vivo”, ha confessato, prima di rivolgersi direttamente al pubblico in platea: “Siete sicuri di aver impiegato il tempo nel modo giusto? Avete detto alle persone che vi sono vicine che gli volete bene?”.
Parole sincere e forti che hanno commosso il pubblico. La platea di Sanremo 2020 ha regalato una meravigliosa standing ovation a Paolo Palumbo, più che meritata. Il primo ad alzarsi in piedi? Josè Alberto, che è sempre in prima fila per sostenere insieme a Giovanna Civitillo il suo papà. Il bambino di 10 anni, emozionato, si è alzato mentre applaudiva e subito dopo gli altri l’hanno seguito.