Robert De Niro non ha mai fatto mistero del suo totale disprezzo per Donald Trump, in quanto Presidente degli Stati Uniti. Il suo mandato è stato una disgrazia, colma di odio, bugie e disprezzo verso le classi più deboli. Si può riassumere così il pensiero dell’attore premio Oscar, al centro di un episodio che alcuni definiscono curioso, ma che in realtà è allarmante. Alla consegna di premi Gotham, infatti, è stato volutamente censurato.
L’intera prima parte del suo discorso è stata cancellata dal gobbo, il che lo ha costretto a seguire gli ordini, almeno per un po’. Al termine, ha poi svelato al pubblico quanto accaduto e, cellulare alla mano, ha letto ciò che altri non volevano dicesse ad alta voce.
La censura contro Robert De Niro
Killers of the flower moon è l’ultimo film di Martin Scorsese, che non solo ha il merito d’aver posto nello stesso cast Robert De Niro e Leonardo DiCaprio, due tra i migliori interpreti di Hollywood e, in qualche modo, suoi feticci. Racconta anche una complessa e devastante storia vera, le cui ferite non si sono rimarginate, perché di fatto i soprusi dei bianchi ai danni dei nativi americani non si sono mai conclusi.
Sulla carica emotiva di tale denuncia, De Niro ha deciso di far sentire forte la propria voce. Un attacco diretto a Donald Trump e al sistema corrotto, che tenta costantemente di spacciare bugie per “nuove verità”. Hollywood non è innocente e questo discorso volutamente monco ne è la prova, spiega. Parole sentite e condivisibile analisi politica, passando dalle fake news al concetto di verità storica scritta da vincitori.
Il discorso di Robert De Niro
Nello stupore generale, Robert De Niro ha concluso il proprio discorso, per poi riavvicinarsi al microfono e spiegare: “L’inizio è stato modificato. Tagliato”. Qualcuno ha ben pensato di modificare il gobbo e rieditare il tutto. L’attore non si è però scomposto e si è preso il proprio tempo, sostenuto dal pubblico.
Ha così preso il suo telefono e ha iniziato a leggere quanto preparato originariamente. Un grande applauso a sottolineare l’approvazione generale: “La storia non è più storia. La verità non è più verità. Anche i fatti stanno venendo sostituiti da versioni alternative, alimentate da teorie del complotto. In Florida si insegna ai giovani che gli schiavi svilupparono competenze che potevano applicare per il loro beneficio personale”.
Il celebre attore si è poi rivolto all’industria dell’intrattenimento, che non ritiene affatto immune da questa malattia. Da quindi riferimento al pensiero di John Wayne: “Non credeva affatto che avessi sbagliato nei confronti degli indiani nativi americani. Sostenne che tantissime persone avevano bisogno di nuove terre e loro, egoisticamente, intendevano tenersele”.
Infine l’attacco a Donald Trump che, dice, ha mentito al Paese 30mila volte nel corso dei suoi quattro anni di mandato. Una media che mantiene in questa sua “campagna di ritorsione”. Nonostante ciò, però, non può nascondere la sua anima, ha spiegato, “perchè attacca i deboli, distrugge i doni della natura e mostra disprezzo, usando Pocahontas come un insulto (lo intende come meretrice, ndr)”.
Al termine erano ovviamente previsti i ringraziamenti per Apple e Gotham, tra i produttori cardine del film di Scorsese, ma De Niro non ci ha pensato minimamente. Ha invece posto un interrogativo sul suo discorso censurato: “Come possono aver osato fare tutto questo”.