Robbie Williams ha la sindrome di Tourette. Il cantante ne ha parlato per la prima volta durante un’intervista, aprendo uno spazio di sincerità su una paura che per un artista sembra quasi impossibile, ma che sempre più spesso i cantanti si trovano a vivere: affrontare tour e concerti senza sentirsi sopraffatto.
Un gesto di coraggio che ha permesso ai fan di vedere un lato più umano della popstar, lontano dalle luci dei riflettori e dalla sicurezza che da sempre caratterizza la sua immagine pubblica.
Robbie Williams ha la sindrome di Tourette: come sta
Ospite del podcast I’m ADHD! No You’re Not, Robbie Williams si è raccontato senza filtri, mostrando un volto meno teatrale e pronto a confrontarsi su una condizione con cui sta cercando di convivere: la sindrome di Tourette.
Popstar internazionale, amatissimo per la sua energia, il cantante ha parlato apertamente della sua condizione: una sindrome “invadente” che può manifestarsi con movimenti e tic involontari e che lui percepisce soprattutto a livello interiore.
Durante la conversazione, Williams ha anche toccato temi legati alla sua salute mentale. L’ex Take That, che non ha mai nascosto di convivere con l’ADHD e di aver affrontato periodi di depressione e dipendenza, ha spiegato di essersi sottoposto a un test per l’autismo. Pur non soddisfacendo tutti i criteri diagnostici, il test ha rivelato alcuni tratti autistici, tra cui l’ansia scatenata dall’allontanamento dalla sua zona di comfort: “Ogni luogo al di fuori del letto è una zona di disagio per me”.
Parole che lasciano intuire quanto possano essere difficili i pensieri interiori, tanto da rendere inefficace anche l’affetto dei fan più fedeli: “Penseresti che uno stadio pieno di persone che ti dichiarano il loro amore possa funzionare come distrazione, ma qualunque cosa ci sia dentro di me non riesce a sentirlo”.
Robbie Williams e la paura dei concerti
Robbie ha raccontato anche il rapporto complicato con i concerti, i momenti più iconici della sua carriera: “Ho un rapporto molto complicato con i tour e le esibizioni dal vivo. La gente dice: ‘Oh, vai in tour? Devi essere davvero, davvero emozionato’. Non proprio. Sono terrorizzato”.
Parole che colpiscono, soprattutto perché in contrasto con la sicurezza che il cantante ha sempre mostrato sul palco, capace di coinvolgere migliaia di fan.
“Mi maschero come se fossi un campione olimpico. Quello che sono riuscito a fare, anche a mio discapito, è apparire spavaldo, pomposo, compiaciuto, e fare grandi gesti, che hanno funzionato per me perché hanno messo la mia faccia sui poster e la gente continua a comprare i biglietti. Ma in realtà quello che succede è che mi sento sempre esattamente l’opposto” ha spiegato il cantante.
Ma Robbie Williams non è l’unico artista a convivere con la sindrome di Tourette: anche Lewis Capaldi ha dovuto affrontare i tic durante le esibizioni, arrivando a prendersi una pausa dalla musica nel 2023.
Accanto a lui, però, c’è un sostegno costante e caloroso: sua moglie Ayda, cerca di rassicurarlo e di fargli sentire che non è solo ricordandogli quanto sia straordinario potersi esibire davanti a uno stadio pieno di persone che amano la sua musica, e quanto sia un privilegio poter condividere quell’energia con i fan.