La misteriosa rapper Myss Keta è stata fotografata per la prima volta senza mascherina nè occhiali. L’artista, che ha fatto del mistero sulla sua identità un punto di forza, è stata immortalata dai fotografi del settimanale Vero. Negli scatti, la cantante si rilassa durante le riprese di Celebrity Hunted, la serie tv Amazon in cui deve fuggire da alcuni specialisti che la inseguono.
Nelle immagini Myss Keta sorride, senza notare i fotografi che la riprendono senza occhiali o mascherina, svelando il suo volto. L’identità della rapper milanese è sempre stato un mistero che nessuno è mai riuscito a svelare. La cantante si è sempre rifiutata di rivelare il suo vero nome e in pubblico ha scelto di celare il volto con occhiali e mascherina. Qualche tempo fa nella Casa del GF Vip gli inquilini avevano parlato di lei, rivelando alcuni dettagli segreti.
“Ma lei si chiama Fede?”, aveva chiesto Zelletta a Tommaso Zorzi, che a quanto pare la conosce bene. “No, Monica”, aveva replicato lui, senza aggiungere altro, riferendosi forse al ritornello di una delle canzoni più famose di Myss Keta. La rapper d’altronde aveva svelato qualche tempo fa i motivi che l’avevano spinta a nascondere la sua identità. “Siamo prima di tutto amici: le idee vengono fuori in un nido preferenziale – aveva spiegato -. Le canzoni a volte nascono da me, a volte durante delle serate, a volte da altri […] Volevo dare una voce piuttosto che un volto condiviso così tutti si possono riconoscere”.
“La questione del volto coperto è per dare voce a tante persone – aveva aggiunto in un’altra intervista -, dare voce a dei pensieri che appartengono a tante persone. Ognuno, secondo me, con una maschera e degli occhiali può diventare Myss Keta”. La cantante non ha mai parlato del suo passato o della sua vita privata, ma ha fornito spesso qualche indizio.
Parlando dei suoi esordi a Vice aveva confessato: “Nel 2013, in una caldissima notte di agosto. Nasce da un testo scritto per gioco (“Milano Sushi e Coca”), e la sera stessa abbiamo composto anche la canzone. Due giorni dopo abbiamo fatto il video e l’abbiamo buttato fuori. Eravamo io, Riva, Simone Rovellini regista e Dario Pigato per tutta la parte grafica. Dopodiché ci sono stati due anni in cui siamo rimasti abbastanza fermi in pubblico, però io e Riva continuavamo a lavorarci. Intanto il team poi si è allargato a tutto Motel Forlanini, ora siamo una dozzina di persone, chi fa styling, chi set design… ci sono varie competenze diverse nella squadra. Siamo tornati poi nel 2015 con “In Gabbia”, “Burqa di Gucci” e poi “Le ragazze di Porta Venezia”, quello è stato l’inizio un po’ più deciso del progetto”.