La pace tra Fedez e il Codacons, nemici giurati praticamente da sempre, ha scatenato l’ironia di Michele Riondino. L’attore e regista originario di Taranto, nonché organizzatore del concerto del Primo Maggio nella sua città di origine, non si è lasciato “incantare” dall’incontro tra il rapper e la celebre associazione a tutela dei consumatori lasciandosi andare ad alcune considerazioni che, di fatto, hanno messo in dubbio la reale entità della beneficenza annunciata da Fedez. E il Codacons? Forse per la prima volta ha preso le sue difese, rispondendo a tono con un comunicato stampa.
L’incontro e la “pace” tra Fedez e il Codacons
Associare Fedez alla parola beneficenza sembra ormai uno sport estremo. Visti i precedenti (o meglio, quelli della moglie Chiara Ferragni) c’è chi ha perso totalmente “fiducia” nelle azioni del rapper, così come nella sua volontà di occuparsi di faccende che avrebbero bisogno di un serio intervento. Tra queste, nei giorni scorsi, si è tornato a parlare dell’Ilva di Taranto, contesto molto caro a Michele Riondino che in quella città ci è nato e da sempre si impegna nel dare il proprio contributo a sostegno dei suoi concittadini.
L’attore e regista da anni organizza il concerto del Primo Maggio nella sua città natale ed è per tale ragione che ha deciso di dire la sua dopo le dichiarazioni di Fedez, seguite all’ormai “storico” incontro tra il rapper e il presidente Carlo Rienzi.
“Io e il Codacons, banalmente, ci siamo seduti a un tavolo, decisi a finire questo contenzioso che avrebbe portato fondamentalmente a nulla e abbiamo deciso di suggellare questa pace cercando di accendere un riflettore rispetto a questa problematica che ha bisogno di essere diramata e di avere eco. La nostra idea è di cercare di utilizzare come veicolo l’onda mediatica del nostro incontro facendo una battaglia comune. A latere c’è anche una mia donazione al reparto di oncoematologia pediatrica dell’ospedale di Taranto, ma non fa parte della progettualità. Vita natural durante cercheremo di portare il tema più in alto possibile per far sì che ne parli”, aveva spiegato Fedez ribadendo di aver già contribuito in passato alla causa con alcune azioni benefiche.
L’ironia di Michele Riondino sulla beneficenza di Fedez
Il commento di Riondino è giunto rapido dalle pagine del Corriere del Mezzogiorno: “Non vogliamo togliere attenzione a Taranto, è bene che se ne parli. Non so però cosa sia venuto Fedez a fare e come la farà. Fa strano che sia arrivato senza avvisarci, senza rivolgersi a chi si occupa del problema da decenni, come noi che organizziamo l’Uno Maggio Taranto. In passato abbiamo chiamato diverse volte Fedez a esibirsi sul palco e non abbiamo mai ricevuto considerazione. Sono contento che ora si esponga con una donazione laddove ci sono medici e infermieri che andrebbero santificati perché combattono in prima linea una guerra. Invito tutti a fare un giro nei reparti oncologici, un posto di morte dove si respira un’umanità che fa bene al cuore”.
Poi ha concluso: “Quanto all’alleanza con il Codacons, avremmo potuto organizzare un incontro di wrestling in piazza a Taranto e avremmo potuto raccogliere molto di più”.
Il Codacons dalla parte di Fedez
Tempestivamente è giunto il commento del Codacons che con un comunicato ufficiale pubblicato sul sito dell’associazione ha preso le difese del rapper, senza troppi giri di parole.
“Michele Riondino, anziché criticare chi si attiva per sostenere la battaglia sull’Ilva di Taranto, farebbe meglio a usare le sue energie in favore di cittadini e vittime dell’acciaieria – si legge -. (…) Riondino sembra meravigliarsi che personaggi pubblici di rilievo come Fedez decidano di abbracciare vicende come quella sull’ex Ilva, ma noi la pensiamo diversamente: chiunque voglia dare il proprio contributo alla causa, e scendere in campo a favore dell’ambiente e del diritto alla salute, è il benvenuto. Una inclusione che deve avvenire senza invidie e ripicche legate ad antipatie personali, e lasciando da parte il proprio ego di artista, come quello mostrato da Riondino con le sue ultime dichiarazioni”.
Infine, la conclusione piccata: “Per questo invitiamo il regista, che per la città di Taranto ha già fatto tanto, a non sprecare le sue energie in critiche inutili e di cattivo gusto, ma a dirottarle verso una battaglia comune che deve vedere tutti uniti e sullo stesso piano”.