Maria Grazia Cucinotta rivela: “Verso di me invidia, avevo attacchi di panico”

Maria Grazia Cucinotta ha raccontato il successo ma anche le difficoltà all'inizio della sua carriera tra invidia, pregiudizi e attacchi di panico

Foto di Nicoletta Fersini

Nicoletta Fersini

Giornalista, Content Editor, SEO Copywriter

Giornalista ed evocatrice di parole: appassionata di lifestyle, tv e attualità. Inguaribile curiosa, osserva il mondo. Spesso sorseggiando un calice di vino.

Maria Grazia Cucinotta oggi è una delle attrici e produttrici più apprezzate del Bel Paese, conosciuta anche oltreoceano dove si è guadagnata la fama internazionale grazie al capolavoro Il Postino, recitando al fianco di Massimo Troisi. Sono tanti i ricordi legati a quel periodo che è stato fondamentale per la sua carriera ma che, al contempo, ha lasciato un retrogusto amaro nell’attrice. Ne ha parlato in un’intervista ad Adnkronos, nella quale ha rivelato il lato oscuro degli esordi e del successo.

Maria Grazia Cucinotta, il grande successo tra invidia e pregiudizi

Bella, affascinante e di talento. Maria Grazia Cucinotta è tutto questo, una donna che ha esordito giovanissima sul grande schermo e che nel tempo si è fatta strada in un mondo non sempre semplice. Ne ha parlato nella sua ultima intervista dove, senza troppi giri di parole, ha confessato di aver trovato molte difficoltà. Le stesse che l’hanno spinta a lasciare l’Italia e volare negli Stati Uniti d’America.

“Ho fatto uno dei film più belli della storia del cinema italiano – ha spiegato ad Adnkronos -. Poi però c’è stata l’invidia degli italiani che invece di dire ‘ok brava’ trovarono il difetto, così me ne andai in America. Verso di me c’erano tanti pregiudizi, mi chiamavano ‘la miracolata’, ‘la vedova’, furono poche le persone che mi sostennero”.

L’attrice e produttrice 55enne si riferisce al periodo immediatamente successivo all’uscita de Il Postino, film che l’ha vista recitare al fianco del grande Massimo Troisi, che ricorda con stima e affetto: “Era esattamente come lo vediamo nel film. Amavo il suo humor, faceva ridere davvero tanto. Era un uomo di una semplicità disarmante. Durante le riprese del film ha avuto la pazienza di mettersi accanto a me, leggemmo insieme il copione e mi spiegò passo dopo passo cosa è il cinema perché io non ne sapevo nulla. Ha avuto la pazienza di trasformare i miei difetti in qualcosa di ‘unico’, come amava dire lui”.

Le difficoltà degli inizi e gli attacchi di panico

Il racconto di Maria Grazia Cucinotta ad Adnkronos prosegue con il lato più intimo del successo, di un periodo che è stato sì felice, ma anche in salita.

“All’inizio della mia carriera ero dislessica, timida a causa del mio forte accento siciliano e avevo gli attacchi di panico – ha ammesso nell’intervista -. Non tutti hanno la pazienza di immedesimarsi e capire la situazione. Dopo Il postino la mia strada fu tutta in salita. Cosa potevo volere di più dopo avere recitato in un film che aveva ottenuto 5 nomination all’Oscar di cui uno vinto?”. A far da contraltare a tutto questo, però, sono stati la riconoscenza e gli apprezzamento di tanti grandi nomi, incluso un gigante del cinema come Oliver Stone: “Si inginocchiò davanti a me e mi prese le mani, ricordo che mi parlò del film in inglese nonostante io non capissi niente”.

“Il meglio di te”, il nuovo film con Maria Grazia Cucinotta

A partire dal 9 novembre arriva nelle sale cinematografiche Il meglio di te, il nuovo film che vede protagonista proprio Maria Grazia Cucinotta insieme a Vincent Riotta, diretto da Fabrizio Maria Cortese. Come lei stessa ha spiegato, si tratta di “una storia che racconta di amore a 360 gradi e nella quale tutti si possono identificare”.

È la storia di “un amore bellissimo che poi si frantuma a causa di un tradimento“, nella quale “le strade dei due protagonisti si dividono e i due vivono la loro vita fatta di rimpianti e di rabbia, perché quando pensi di avere trovato l’amore assoluto, quello della tua vita, ti affidi completante all’altra persona e quando tutto improvvisamente crolla senti quel vuoto che cerchi di colmare anche con altre storie di amore”.