Ilona Staller contro il taglio dei vitalizi: “Non riesco a vivere con mille euro”

Cicciolina è tra i 1300 ex deputati che hanno presentato ricorso contro la delibera del 2018: "Oggi non riesco a vivere dignitosamente"

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Antonella Latilla

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Ilona Staller, conosciuta anche con il nome d’arte di Cicciolina, ha presentato ricorso contro il taglio del vitalizio parlamentare deciso nel 2018. L’ex deputata del Partito Radicale ha chiesto un risarcimento di 10 milioni di euro alla Camera dei Deputati, dichiarando che la misura ha avuto un impatto devastante sulla sua vita. “È una questione di diritti acquisiti”, ha affermato, aggiungendo di non riuscire più a vivere una vita dignitosa.

La battaglia di Ilona Staller contro il taglio del vitalizio

Secondo i legali di Ilona Staller, il taglio del vitalizio rappresenta una rottura unilaterale di un diritto maturato. Alla base della richiesta di risarcimento c’è il principio giuridico secondo cui una norma sopravvenuta non può cancellare retroattivamente diritti già acquisiti.

“Mi hanno tolto tutto”, ha dichiarato Cicciolina, assicurando che la somma richiesta, 10 milioni di euro, sarebbe simbolica e destinata ad associazioni benefiche. La 73enne ha inoltre ammesso che con “mille euro al mese non riesco a vivere dignitosamente”.

L’ex parlamentare ha rivelato che, dopo la fine della carriera politica e artistica, le sue entrate si sono drasticamente ridotte e il vitalizio rappresentava una forma di sostentamento decisamente importante. “Non ho fatto investimenti milionari, vivevo del mio lavoro e di quello assegno. Ora sono in difficoltà vera”, ha aggiunto.

La Staller è stata deputata tra il 1987 e il 1992, eletta nelle fila del Partito Radicale. E proprio contando sul vitalizio a vita aveva contratto un mutuo per comprare casa. Quando fu eletta in Parlamento, dove si presentava rigorosamente con una coroncina di fiori in testa, alternava la carriera da attrice ai lavori in aula e nelle commissioni.

A convincerla a scendere in politica fu Marco Pannella, leader dei Radicali, che Ilona ha sempre descritto come “un grande uomo, a cui la politica avrebbe dovuto dare più spazio”.

Una carriera politica che poi è proseguita negli anni successivi con la fondazione del Partito dell’Amore insieme alla collega Moana Pozzi e alla successiva adesione, nel 2013, al Partito liberale italiano.

Una battaglia condivisa da altri ex parlamentari

Il caso di Ilona Staller non è isolato. Sono circa 1.300 gli ex deputati che hanno presentato ricorso contro la riforma del 2018. Tra loro altri nomi molto noti come Antonio Bassolino, Paolo Cirino Pomicino, Antonio Guzzanti, Claudio Scajola e Rosa Russo Iervolino.

La contestazione è rivolta contro la delibera dell’Ufficio di Presidenza della Camera, varata durante la presidenza Fico (M5S), che ha modificato il calcolo del vitalizio da sistema retributivo a contributivo, con tagli fino all’86%.

Il Collegio d’Appello ha già ascoltato le parti e ora è attesa la decisione definitiva, prevista entro le prossime settimane. Se il ricorso di Cicciolina e degli altri ex parlamentari dovesse essere accolto, si creerebbe un precedente giuridico importante, capace di incidere sull’intero impianto della riforma del 2018.

In caso contrario, la battaglia potrebbe proseguire in sede civile o costituzionale. “Questa non è solo una mia battaglia – ha rimarcato Ilona – ma una questione di principio per tutti”.

Secondo alcune stime, il ripristino dei vitalizi e l’eventuale risarcimento dei danni potrebbe costare allo Stato quasi 4 miliardi di euro.