Heather Parisi, a 6 mesi dall’inizio dell’emergenza e dopo aver elogiato per mesi la disciplina di Hong Kong, che era riuscito a evitare il lock down con l’autoregolamentazione dei cittadini e l’uso della mascherina, torna sui suoi passi e su Instagram si sfoga contro la gestione dell’emergenza e l’uso proprio della stessa maschera, colpevole di distruggere in qualche modo la nostra natura sociale, privandoci di baci e sorrisi.
E tra le altre cose, lancia un’accusa anche alla scuola italiana (in particolare del Lazio) che vorrebbe introdurre, oltre al voto in condotta, anche quello sul “Social Distancing”, premiando gli alunni più bravi ad osservare la distanza dai loro compagni.
I danni derivanti dalla gestione di questa emergenza finiranno per essere più devastanti e terribili dell’emergenza stessa.
Giorno dopo giorno, siamo costretti a rinnegare la nostra natura umana di essere sociali.
Obbligati a nascondere il viso dietro a una maschera, non regaliamo più sorrisi.
Abbiamo rinunciato a ogni slancio di passionalità fatto di baci e abbracci.
Guardiamo il prossimo con sospetto, temendo il contagio.
E guai a chi si lamenta: cospirazionista, egoista, toglietegli il diritto di parola!
Ho letto che l’associazione dei dirigenti della scuola del Lazio ha proposto di aggiungere accanto al voto in condotta, anche il voto per il Social Distancing e premiare gli alunni più bravi ad osservare la distanza dai loro compagni. Ma dove siamo arrivati?
L’interazione e la socialità tra i giovani è un momento educativo fondamentale, se non vogliamo crescere una generazione di alienati sociali.
In questo mondo, non mi ci riconosco più!