Giovanna Mezzogiorno denuncia: “Scartata da registe per il mio peso”

L'attrice ha parlato di come abbia perso diversi lavori a causa del suo aspetto fisico, ricevendo 'no' anche da colleghe che si professavano dalla parte delle donne

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Anna Verrillo

Giornalista e Lifestyle Editor

Sangue campano e cuore a stelle e strisce. Scrive di cultura e spettacolo con frequenti incursioni nella cronaca rosa perché da brava gemelli non ama prendersi troppo sul serio.

Giovanna Mezzogiorno è una della attrici più premiate del panorama cinematografico nazionale, ma non sempre il suo indiscutibile talento è bastato per assicurarle dei ruoli. L’interprete de ‘L’ultimo bacio’ ha infatti raccontato in una recente intervista di aver vissuto un periodo lavorativamente molto difficile, che l’ha vista scartata da diversi registi a causa di un aumento di peso. Una tematica che Giovanna ha deciso di affrontare anche nel suo primo cortometraggio da regista, “Unfitting”, in cui racconta come, nonostante le numerose campagne di sensibilizzazione, certe dinamiche sul corpo delle donne non siano mai cambiate.

La denuncia di Giovanna Mezzogiorno

A 48 anni e con numerosi premi nel suo palmarès, Giovanna Mezzogiorno è un’attrice che continua a mettersi gioco con progetti sempre nuovi e stimolanti. L’ultimo, che la vede dietro la macchina da presa, è il cortometraggio “Unfitting”, in cui parla di bellezza e cambiamenti d’immagine insieme a colleghe come Carolina Crescentini ed Ambra Angiolini. Una tematica con cui lei stessa si è trovata a fare i conti, come raccontato in una recente intervista a Repubblica: “Nel cinema conta sicuramente l’aspetto fisico, sarei una ipocrita se dicessi il contrario. Io stessa sono stata molto criticata – non apertamente, non te lo dicono in faccia – quando avevo preso molto peso e non corrispondevo più all’immagine che le persone avevano di me” ha spiegato l’attrice.

A deluderla maggiormente sono stati i ‘no’ di alcune colleghe donne, che hanno dimostrato come nella realtà dei fatti il loro operato fosse diverso dagli ideali professati nelle interviste: “Non mi ero resa conto di quanta falsità ci fosse intorno a me, registe che inneggiano di essere dalla parte delle donne e non lo sono affatto”. In molti, ha spiegato, hanno addirittura chiuso i rapporti con lei: “Poi sono entrate in campo le leggende, che ero malata e tanti altri mi hanno scansata. Non importa, meglio. Alla fine è una presa di coscienza del fatto che le persone ti stimano e ti vogliono finché corrispondi alla loro idea e al loro canone. Non è che rendersene conto sia il massimo. Pian piano realizzi che è così. Ma non sono tutti così, molti mi vogliono bene”.

La bellezza e l’ipocrisia del mondo del cinema

Nonostante l’innegabile fascino, Giovanna Mezzogiorno spiega come per lei essere un’attrice sia soprattutto una questione di talento: “Un attore è un personaggio di cui un pochino il pubblico si deve innamorare. Ma nel corso della mia carriera difficilmente è stata esaltata la mia presenza fisica, non ho mai fatto ruoli che mettessero in risalto l’avvenenza, sempre poco trucco, semplici, quotidiani, normali”. Una visione, la sua, non condivisa da molti addetti al settore, che continuano ad identificare la bellezza come un valore indiscutibile.

Giovanna Mezzogiorno biografia
Fonte: IPA
Giovanna Mezzogiorno

“La maggior parte si è rotta le scatole di essere vincolata a questi modelli di bellezza. Il termine bellezza è opinabile, diciamo che questi modelli di pseudo perfezione fanno sentire la maggioranza delle persone in una condizione di disagio. A molti livelli: sul lavoro, in famiglia o tra amici” ha spiegato ancora la Mezzogiorno, che nel suo nuovo cortometraggio è partita proprio da un’esperienza personale per denunciare l’ipocrisia ancora imperante sul tema: “Nonostante oggi si facciano campagne sulla diversità della bellezza, nulla è cambiato davvero nella società. La realtà non è così. Le cose continuano esattamente allo stesso modo, proprio come racconta il mio Unfitting”.