Francesca Fagnani e il caso gioielli: è stata segnalata al Collegio di disciplina

Ai microfoni di Striscia la notizia, che ha sollevato la polemica, è intervenuto Guido D’Ubaldo, presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio

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Antonella Latilla

Giornalista, esperta di tv e lifestyle

Giornalista curiosa e determinata. Scrittura, lettura e cronaca rosa sono il suo pane quotidiano. Collabora principalmente con portali di gossip e tv.

Francesca Fagnani ancora nel mirino di Striscia la notizia per i gioielli sfoggiati nel suo programma di successo Belve. Da giorni il tg satirico di Antonio Ricci ribadisce che la giornalista ha violato le norme deontologiche indossando accessori riconducibili ad un noto marchio. Un collier con catena brillante e un unico fiorellino di pietre preziose, abbinato a un girocollo con quattro file di diamanti.

Senza dimenticare due vistosi anelli, dallo stesso motivo floreale. Gioielli per un valore complessivo di circa 110mila euro. La diretta interessata si è difesa sostenendo di non ricevere un euro per quello che indossa in onda ma la situazione non è piaciuta all’Ordine dei Giornalisti che ha deciso di segnalarla al Collegio di disciplina.

Francesca Fagnani è stata segnalata dall’Ordine dei giornalisti

Striscia la notizia ha avuto modo di intervistare il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio Guido D’Ubaldo, che ha spiegato in merito alla polemica sui gioielli di Francesca Fagnani: “C’è una violazione dell’articolo 10 del Testo unico dei doveri del giornalista che vieta ai giornalisti di prestare nome, voce e immagine per iniziative pubblicitarie. Ho segnalato tutto al Collegio di disciplina“.

“Siamo davanti a un caso analogo a quello che si è verificato lo scorso anno con una collega iscritta al nostro ordine (Lilli Gruber, che aveva sfoggiato più volte in tv, durante Otto e mezzo, dei vistosi orecchini di un brand di lusso ndr). In quel caso il collegio di disciplina la sanzionò con un avvertimento. In questa situazione in più c’è un’intervista della collega in cui ammette di indossare degli orecchini riconducibili a un marchio”, ha aggiunto facendo riferimento alla video intervista che la Fagnani ha rilasciato durante la settimana della sua partecipazione al Festival di Sanremo nel 2023.

Francesca Fagnani ai microfoni di Striscia aveva dichiarato di non vedere nulla di sbagliato nell’indossare nel programma Belve costosi monili che, a suo dire, riceve gratuitamente e poi restituisce. “Posso indossare tranquillamente i gioielli perché mi vengono prestati. Esattamente come i vestiti e le scarpe – si è giustificata – Tutte le giornaliste in conduzione indossano abiti e gioielli prestati”.

“Non c’è violazione dell’articolo 10, perché se io avessi un indebito guadagno, se ricevessi anche solo una lira e fossi contrattualizzata con questi brand, come lo sono tantissimi, anche giornalisti professionisti, allora ci sarebbe un problema. Io restituisco i gioielli la sera stessa, non compare il brand nei titoli di coda e non ho nessun contratto con loro”.

L’inviato Pinuccio allora ha chiesto al presidente dell’Ordine se questo si può fare: “No. Non si può fare, perché è sempre una forma di pubblicità”, ha chiarito D’Ubaldo.

Francesca Fagnani
Fonte: IPA
Francesca Fagnani

“Dobbiamo cercare di essere credibili e rispettare il codice dei giornalisti. Spero che non dia un messaggio sbagliato, perché abbiamo sanzionato dei giovani colleghi che attraverso i propri profili social avevano fatto pubblicità come influencer”, ha evidenziato il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti che ha di fatto dato ragione a Striscia la notizia.

Sempre ai microfoni del tg satirico Francesca Fagnani aveva sostenuto che “tantissimi giornalisti professionisti sono contrattualizzati con i brand”. Una dichiarazione che non è piaciuta a D’Ubaldo: “Se lei sa che esistono situazioni di questo genere forse è bene che ce le segnali. Purtroppo molti giornalisti, anche importanti, non conoscono le Carte dei doveri”.

Nei giorni scorsi sulla vicenda è intervenuto pure il Codacons, che ha presentato un esposto per fare luce sulla vicenda di presunta pubblicità occulta e violazione delle norme deontologiche.