Ferragnez ancora nei guai, interviene il Gip: imputazione coatta per Fedez

Il Codacons torna all'attacco e chiede scuse pubbliche da parte di Fedez e non solo: scatta l'imputazione coatta per il rapper

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista, redattore e copywriter. Ha accumulato esperienze in numerose redazioni, scoprendo la SEO senza perdere il suo tocco personale

Non c’è pace per i Ferragnez, che concludono un 2023 colmo di alti e bassi. Dal Festival di Sanremo, una delle vette della carriera di Chiara Ferragni alla disastrosa ultima sera, con un Fedez decisamente sopra le righe.

Si è poi passati alla crisi interna, con corredato silenzio social, per non parlare del caso Luis Sal e Muschio Selvaggio. Le numerose dichiarazioni del rapper, le polemiche politiche e, infine, il caso Balocco, che continua ad avere enormi strascichi.

Ora spunta all’orizzonte quella che è diventata la nemesi dei Ferragnez, il Codacons. Si parla nuovamente di calunnie rivolte all’azienda e stavolta il Gip dispone l’imputazione coatta per il cantante.

Codacons contro Fedez, ancora

Gli avvocati di Fedez non hanno un attimo di sosta, considerando il gran numero di dichiarazioni rilasciate dal cantante, a Muschio Selvaggio e non solo. Dovrà comparire dinanzi al gup di Roma, Marisa Mosetti, al fine di stabilire un possibile rinvio a giudizio. Accusa di calunnia per lui ai danni del Codacons. Il riferimento è alle sue parole risalenti al 2020.

È stata proprio l’associazione dei consumatori a rendere noto il tutto, sottolineando come il “gip del Tribunale di Roma, Annalisa Marzano, ha disposto l’imputazione coatta del rapper Fedez”. Ma cos’è successo?

Nei giorni scorsi, spiega il Codacons, l’artista ha nuovamente riproposto le accuse passate, nel corso di una puntata del suo podcast. Si fa riferimento all’ormai famoso banner proposto sul sito dell’associazione, nella fase calda del Covid, relativo a una raccolta fondi sul coronavirus. Ciò ha spinto a evidenziare lo stato attuale del confronto legale.

Chi ha ragione

Ecco, la domanda che a distanza di tempo alcuni si chiedono è: chi ha ragione tra Fedez e il Codacons? Al di là di ciò che ognuno possa pensare e dell’idea che si ha di quel banner, c’è la sentenza di un tribunale a gettare il silenzio su tutto.

È il Codacons ad aver avuto la meglio, il che oggi garantisce all’associazione di intervenire nuovamente, con certezza delle proprie chance di vittoria. Ecco quanto scritto: “Le accuse di Fedez sono state rispedite al mittente dal tribunale, ritenendo assolutamente corrette e trasparenti le informazioni rese dal Codacons sul web”.

Nulla accadrà in questi giorni festivi, ovviamente, ma occorrerà attendere il 12 febbraio 2024 per ottenere ulteriori sviluppi in merito. In questa data è stata infatti fissata l’udienza preliminare dinanzi al gup Mosetti. Una data resa nota, in realtà, lo scorso 7 ottobre durante l’udienza camerale.

Facciamo ora riferimento alle parole del Gip Marzano, stando alla nota del Codacons: “Il giudice rileva, dai banner presentati agli atti e dalla lettura degli stessi, che non vi sia alcuna pubblicità ingannevole, rilevando che nei banner si faceva esplicito riferimento al supporto del Codacons per la battaglia dei cittadini sul coronavirus, rilevando, appunto, che tale è l’oggetto e la destinazione dell’associazione”.

Dinanzi a questa clamorosa vicenda mediatica, le conseguenze per Fedez, in seguito a un’ipotetica condanna, potrebbero essere molto gravi. Fino a sei anni di reclusione per il cantante. Qualcosa che non accadrà mai, ovviamente. Ciò che invece potrebbe verificarsi, e il Codacons lo chiede a gran voce, sono le scuse pubbliche, anche da parte del mondo della politica che ha sostenuto il rapper in questa battaglia.