Chi è Federico, il figlio di Bruno Vespa

Federico è il figlio maggiore di Bruno Vespa ed è un conduttore radiofonico di successo: famiglia, carriera e l'incubo della depressione

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Redazione

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Pubblicato: 27 Novembre 2019 16:01Aggiornato: 26 Settembre 2024 15:24

Noto per la sua carriera in radio ma anche per il suo cognome di un certo peso, Federico Vespa è uno dei figli del noto autore, conduttore e giornalista Bruno. Da sempre nel mondo della comunicazione e del giornalismo, Federico ha dovuto fare i conti con alcuni momenti complicati della sua vita. Scopriamo qualcosa in più su di lui.

Chi è Federico Vespa

Classe 1979, Federico Vespa è nato a Roma ed è il frutto dell’amore fra Bruno Vespa e Augusta Iannini, donna che ha svolto con successo la carriera di magistrato, ottenendo importanti incarichi.

Giornalista di successo con una passione per lo sport e la radio, Federico Vespa ha dovuto faticare molto per farsi apprezzare e cancellare l’etichetta da figlio d’arte. Dopo essersi laureato in giurisprudenza, ha esordito come speaker radiofonico nel 2002, commentando le partite della Roma, e ha lavorato presso la Gazzetta dello Sport.

Nel 2005 ha iniziato a collaborare con RTL 102.5, passando dal lavoro presso la redazione giornalistica alla conduzione. Ha collaborato con diversi quotidiani importanti, fra cui Il Messaggero e Gente, per cui ha realizzato interviste e reportage.

Sulla scia della carriera da conduttore, dal 2007 al 2020 Federico ha condotto insieme al padre Bruno Vespa il programma radiofonico Non Stop News Raccontami, in onda su RTL tutti i venerdì. Ha guidato anche altri show famosi come Non Stop News, Onorevole DJ, Password, Chi c’è c’è, chi non c’è non parla, Nessun Dorma.

Una carriera veicolata anche dall’amore per lo sport, che lo ha portato a collaborare anche con Sky e Mediaset in qualità di telecronista, commentando le partite di Serie A e Champions League. Nonostante una carriera di cui andare fieri, Federico ha dovuto combattere contro un male dirompente e silenzioso come la depressione, su cui, nel 2019, ha voluto scrivere un libro.

L’anima del maiale. Il male oscuro della mia generazione, racconta infatti la sua battaglia contro la malattia. In merito a questo, il giornalista ha spiegato: “Chiedere aiuto può fare ancora più paura della paura stessa del male, di quel sudore, quell’ansia, quel terrore di perdere il controllo e perfino, di diventare aggressivo, di fare male a qualcuno, magari a qualcuno a cui vuole bene. Il fatto è che il male, con il suo fascino inspiegabile, qualche volta funziona da anestetico, e ti mette sotto una campana che ti allontana dalla vita, dagli affetti, dalla famiglia, dai desideri e allora non ti senti più niente, non provi più niente.”

Federico Vespa, il rapporto con Bruno e la famiglia

Federico Vespa conosce bene l’importanza del nome che porta e di come questo possa influire nella sua vita nel bene e nel male. Lui stesso ha infatti confessato di non aver avuto sempre vita facile con il suo cognome “importante”, ribadendo come possa essere una chiave che apre delle porte, chiudendone altre.

Nonostante questo, il conduttore radiofonico è molto legato alla sua famiglia, in particolare alla madre, Augusta Iannini, che definisce “La mia unica ragione di vita”. Altra figura importantissima nella sua vita è Alessandro Vespa, suo fratello, che ha scelto di seguire le orme della madre nel campo della giurisprudenza intraprendendo una carriera giuridica.

Con Bruno Vespa, invece, ha avviato numerosi progetti interessanti, che riguardano il vino e le attività di B&B. Nonostante ciò Federico ha raccontato di non seguire Porta a Porta: “Va in onda troppo tardi e poi lo vedo sempre, se lo vedo anche in televisione – ha spiegato ospite di Che tempo che fa di Fabio Fazio -. Quando ci sono le trasmissioni sulle diete che durano due ore non lo guardo proprio, la dieta non mi riguarda.”

Alessandro e Bruno Vespa
Fonte: Getty Images
Alessandro e Bruno Vespa

A quanto pare il figlio di Bruno Vespa non legge nemmeno i suoi libri: “Io ce li ho tutti, tutti nuovi, mai letti – ha ammesso -. Quando escono vado alla presentazione, ma sono un lettore molto pigro. Amavo molto Giorgio Faletti che era il mio genere di scrittore preferito. Lui lo sa, è conscio di questo. Ci parlo, non sono il mio genere, lo sa perfettamente, si è rassegnato subito. Però fa bellissime dediche. Poi non so dove trovi il tempo: se conduci Porta a Porta e altre cose, dove trovi il tempo per scrivere un libro di 500 pagine all’anno?”