“Io non sono la mia malattia”. Tiene a dirlo chiaro e tondo Enrica Bonaccorti, che si apre senza filtri sulla vita che sta vivendo “in un limbo”, tra le terapie per il tumore al pancreas che l’ha colpita lo scorso anno e l’attesa dei risultati, previsti per metà gennaio. Si prepara però alle feste senza paure, pronta a festeggiare il Natale con la figlia Verdiana e il nipote, Teo. Ci tiene però a spendere alcune parole per Renato Zero, con il quale ha coltivato un rapporto d’amicizia sincera: “Mi scalda il cuore”. Ha dedicato alcune parole anche alla madre, al rapporto con lei e ne ha approfittato per rivolgere a tutti i figli e tutte le figlie una preghiera.
Enrica Bonaccorti, il rapporto con Renato Zero
Un momento difficile per Enrica Bonaccorti, che ha però deciso di parlare apertamente della propria malattia proprio per aiutare chi si trova nella sua stessa situazione. “Pian piano ho capito che siamo in tantissimi in questa situazione, che va normalizzata“, ha raccontato in un’intervista a Vanity Fair per spiegare il suo iniziale silenzio rispetto al tumore al pancreas che l’ha colpita. “E allora parlare di me, che sono conosciuta, può dare una spinta per dare informazioni“. Dichiarazioni seguite dai ringraziamenti sentiti a Elisabetta Sgarbi che le ha permesso di scrivere un nuovo libro (Nove novelle senza lieto fine) dal contenuto intimo e personale a ribadire che la scrittrice “non è la sua malattia” come lei stessa afferma.
Una scelta che in qualche modo l’avvicina a quella di Eleonora Giorgi, scomparsa a marzo di quest’anno per lo stesso male, un tumore al pancreas. Ma, proprio come la Giorgi, anche Enrica Bonaccorti può contare sulla presenza costante e sentita della sua famiglia. Della figlia Verdiana sopratutto, del nipote Teo e di un amico sincero, Renato Zero. Un rapporto di lunga data il loro. I due ebbero una storia d’amore giovanile e profonda negli anni ’70. Un legame complice, che ha mischiato le loro vite artistiche e che dura tutt’ora, anche dopo la separazione. “Mi sta molto accanto in questo periodo e mi scalda il cuore”, ha dichiarato, “La verità è che io ero innamoratissima di lui, lui un po’ meno. Ne abbiamo combinate tante e abbiamo avuto un bel periodo insieme, e oggi, dopo quasi 60 anni, siamo ancora amici“.
Le “scuse” più difficili
“Mia madre è stata fondamentale”. Enrica Bonaccorti parla anche del rapporto di profonda gratitudine che la lega a sua madre, ormai scomparsa, “Spero che vegli su di me, lassù”. Ma lo fa anche per esprimere una preghiera rivolta a tutti i figli e a tutte le figlie.
“Quando si perde qualcuno così vicino ti vengono 3 mila pensieri di quello che hai sbagliato, di quello che non hai fatto, di quello che non hai chiesto, di quello che non hai ascoltato e di quando non sei stato gentile, e questo forse è il più grande rimorso della mia vita. Pure amandola moltissimo, io non sopportavo certe cose, come mia figlia adesso non le sopporta di me. Quello che consiglio a tutti, chi può, è sgombrare il campo da questi nodi e allargare a quello che sentite veramente. Se avete un telefono in mano, componete il suo numero e ditele: scusa. Perché i figli hanno sempre qualcosa da farsi perdonare dalle madri”.
Parole di madre, ma anche le parole di una figlia che sente di aver mancato rispetto al suo stesso desiderio. Scuse non facili, ma che aprono uno spiraglio sul cuore di una donna della ricchissima sensibilità.
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