Sabrina Impacciatore agli Emmy Awards, “A star is born”

Prosegue il periodo magico di Sabrina Impacciatore, che spera possa non terminare mai. L'Italia ne riscopre il talento dopo anni e ora sogna di vederla trionfare

Foto di Luca Incoronato

Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista, redattore e copywriter. Ha accumulato esperienze in numerose redazioni, scoprendo la SEO senza perdere il suo tocco personale

Sarà una serata speciale per l’Italia quella degli Emmy 2023, in programma il 18 settembre 2023. Agli Oscar della TV statunitense hanno infatti ricevuto una nomination Sabrina Impacciatore e Simona Tabasco.

Riconosciuto il loro ottimo lavoro in The White Lotus, che nella seconda stagione ha fatto tappa in Sicilia. Le due interpreti si sono calate rispettivamente nelle parti di Valentina e Lucia. Sono ora in corso per la statuetta nella categoria Miglior attrice non protagonista in una serie drammatica.

Un nuovo tassello per quella che è la rinascita attoriale di Sabrina Impacciatore. Nessuno in Italia ne aveva mai messo in dubbio il talento ma, al tempo stesso, non aveva mai ricevuto l’attenzione che un singolo ruolo negli USA le ha donato.

È il caso di dirlo, a star is born o reborn, tanto negli Stati Uniti quanto in Italia, dove spesso ci accorgiamo dei diamanti stretti tra le mani dopo che altri ne hanno sottolineato lo splendore.

Una notte da Emmy

Vada come vada alla 75esima edizione degli Emmy, per Sabrina Impacciatore e Simona Tabasco è già una grande vittoria. Al loro fianco, nominate nella categoria Miglior attrice non protagonista in una serie drammatica, troviamo Jennifer Coolidge (The White Lotus), Aubrey Plaza (The White Lotus), Elizabeth Debicki (The Crown), Rhea Seehorn (Better Call Saul) e J. Smith-Cameron (Succession).

Elogiata da critica e pubblico, Sabrina Impacciatore si è di colpo sentita avvolta da quel calore percepito qui da noi soltanto a tratti. Basti pensare al trattamento ricevuto al Jimmy Kimmel Live. I fan la vorrebbero nuovamente in The White Lotus, in qualche modo coinvolta anche nella terza stagione, ma non vi sono informazioni in merito. Di sicuro avremo modo di ritrovarla in TV in una produzione italiana, Call My Agent 2.

Il suo impegno internazionale non è però finito qui, anzi. È infatti stata impegnata nelle riprese di Di là dal fiume e tra gli alberi, pellicola che adatta l’omonimo romanzo di Hernest Hemingway, con Liev Schreiber, Matilda De Angelis e Laura Morante.

Una seconda carriera

La gioia ha la meglio su tutto e Sabrina Impacciatore si gode il momento. Entusiasta per i riconoscimenti ottenuti, ha di certo accantonato l’amarezza per quella che è la consuetudine del mercato italiano. Tra pubblico, critici, case di produzione e non solo, si tende a esaltare pochi, spesso uomini, senza dare il giusto merito a dei grandi talenti.

È così che ci si ritrova relegati a ruoli nei quali qualcuno ha deciso di incastrarti, perché quel volto può funzionare soltanto in questo modo. Possibile che occorra davvero l’approvazione dall’estero per rendersi conto del valore dei nostri artisti?

Intervistata tempo fa da La Stampa, Sabrina Impacciatore ha detto la sua in merito: “In 20 minuti mi è cambiata la vita. L’Italia potrebbe migliorare su questo. Ho fatto un solo progetto in America, eppure la mia interpretazione non è sfuggita a nessuno. Di colpo sono esplora, e dire che sono un’attrice di lungo corso. Vivo sempre i personaggi che interpreto, non recito. Cose che ho fatto anche in film italiani, dal 2000. Uno poi qualche domanda se la fa”.

Il motivo, come detto, è principalmente nella creazione di box ad hoc per alcuni artisti. La sua provenienza televisiva, ha spiegato, le ha impedito certe strade. A ciò si è aggiunto il fatto che sia una bellezza meno canonica: “Quando dico che vorrei realizzare quest’idea, qui mi guardano come fossi pazza. Oltreoceano si entusiasmano”.

All’entusiasmo si aggiunge però la consapevolezza di come tutto possa passare in un lampo. Ha sofferto in passato, ha rivelato, pur senza smettere di sognare. Le ferite, però, la spingono a essere cauta, perché l’Italia ti dimentica presto, in questo un po’ come il resto del mondo.