Un amore grande, quello tra Drupi (al secolo Giampiero Anelli) e Dorina Dato, che il cantautore e sua moglie hanno raccontato in più occasioni, come nel corso delle ospitate a Oggi è un altro giorno con Serena Bortone, o ancora a La Volta Buona ai microfoni di Caterina Balivo. L’artista ha spesso parlato della sua vita privata e ovviamente della sua lunga carriera, fatta di successi e di un incontro particolarmente fortunato con la splendida Mia Martini. Su tutti gli argomenti possibili, però, l’amore per la sua Dorina Dato ha sempre un posto speciale.
Drupi e Dorina Dato, come si sono conosciuti
Drupi non perde occasione per portare con sé in TV la moglie Dorina Dato, né per raccontare del loro amore e di come sia nata la passione, immutata dopo oltre 30 anni di matrimonio (celebrato nel 1992) e 50 dal primo incontro avvenuto in sala prove nel 1973.
A raccontare del loro primo incontro è stata la stessa Dorina nel corso di una delle varie ospitate da Serena Bortone: “Lui cercava delle coriste. Io cantavo in un gruppo della mia città e sono andata a cantare per lui. Fisicamente mi è piaciuto subito, ma poi l’ho dovuto conoscere”.
L’intelligenza è il particolare che li lega e il segreto di un’unione tanto lunga e ricca di sentimenti, nonostante i primi dubbi di Drupi che hanno inizialmente tentato di tener lontana la sua Dorina sottolineandole: “Pensaci bene, io non sono un buon partito”. Le distrazioni sono state tante, ma di tradimento non si è mai parlato e mai si è verificato che pensasse a un’altra donna che non fosse colei che si è scelto per trascorrere tutta la sua vita.
Dorina Dato, chi è la moglie di Drupi
Ad accomunare Drupi (ex idraulico) e Dorina non è solo l’amore, ma anche la musica. I due si sono infatti conosciuti proprio grazie alla musica stessa, poiché la Dato è stata una delle sue tante coriste. L’artista, sempre a Oggi è un altro giorno, aveva raccontato: “Siamo sposati dal 1992 ci conosciamo dal 1973, una vita insieme. Cosa mi ha fatto innamorare? Tante cose, difficile in un attimo parlarne… Un insieme di cose, la sensibilità, questa forza unita alla dolcezza che in un uomo non è così facile. Non sono una gran chiacchierona, ne basta una in famiglia”.
Il cantante ha ammesso anche di ricordare ancora come era vestita la moglie la prima volta che l’ha vista: “Era un po’ una figlia dei fiori, come piaceva a me, con la sua gonna nera e la sua camicia fiorata”. Negli anni, i due hanno anche avuto modo di collaborare a livello musicale nell’album Fuori Target, con Drupi che ha ottenuto un enorme successo nell’Europa dell’Est. Nonostante il suo lavoro, Dorina Dato si è dimostrata come una donna molto timida e poco abituata alla luce delle telecamere, al contrario di Drupi che ha invece è sempre molto sicuro di sé.
A lei, ha dedicato anche la hit Piccola e Fragile: “Eravamo in sala d’incisione e c’era questo pezzo che ci sembrava molto bello, cercavamo un’idea per chiudere la canzone, poi c’era Dorina, è sempre stata nel coro, e il mio collega mi ha detto, ‘questa è bella tosta, anche se è piccolina’, ed è nata così Piccola e fragile“.
I due hanno anche raccontato che nella stesura a quattro mani dei brani che hanno scritto insieme c’è sempre stata grande armonia anche se, ha sottolineato lo stesso cantante, “l’ultima parola su un brano è sempre di chi tra noi due poi lo canterà”. Oltre ad amare da sempre e per sempre la musica, il grande cuore di Drupi è aperto anche alla beneficenza e il cantante spesso do traveste clown per portare, attraverso la clown terapia, qualche sorriso ai più piccoli ricoverati in ospedale.
Drupi e Dorina, insieme anche nella malattia
Sono tanti i momenti di gioia che accomunano questa coppia ma, come purtroppo spesso accade, possono arrivare delle batoste pronte a dissolvere ogni equilibrio. Una di queste è stata la malattia del cantante, come lui stesso ha raccontato il 14 ottobre 2024 dapprima in un’intervista alla radio (sempre con Bortone) e poi in TV da Caterina Balivo a La Volta Buona.
Drupi ha parlato di un “brutto problema al polmone“, un tumore: “Ho avuto tanta paura, ma io sono abbastanza fatalista. Sono convinto che quando il destino è scritto, è scritto, nel bene e nel male. Nel mio caso nel bene, fino a tre anni fa era un problema e ti davano un anno, un anno e mezzo forse, di vita. Invece io sono guarito. Dopo tre, quattro mesi di cure era sparito il 40 per cento, poi un altro 20, ora è seccato e vado avanti a godermela”.
Poi un messaggio di speranza ma anche un ammonimento: “Lo dico a tutti gli idioti come me che fumano, lasciate perdere, perché il giorno che uno viene lì e ti dice ‘Signor Anelli, lei ha un problema grosso al polmone’, rivedi tutto quello che hai visto fino adesso in un modo un po’ più pesante. Ti senti crollare. Poi per fortuna dalla ricerca è uscita questa fiammella e mi hanno salvato”.