Con una location suggestiva a fare da contorno, il piazzale antistante la Basilica Superiore di San Francesco d’Assisi, Carlo Conti ha guidato l’edizione del 2021 di Con il Cuore – Nel Nome di Francesco. Una serata emozionante, a tratti commovente, realizzata nel nome della musica, dello spettacolo e, soprattutto, dell’amore e della solidarietà. Ad affiancare il conduttore due nomi speciali: Massimo Ranieri e Renato Zero.
I tre, insieme, hanno promosso la maratona di beneficenza ideata dai Frati del Sacro Convento di Assisi, cercando di raccogliere quanti più fondi possibili per sostenere le famiglie, le persone bisognose e le missioni francescane. Insomma, un intento più che nobile abbracciato con generosità dai Massimo Ranieri e Renato Zero che hanno dimostrato di avere, oltre all’innegabile talento, un grandissimo cuore.
E due artisti non si sono risparmiati. Non hanno donato solo il loro talento, ma anche la loro storia e dettagli della loro vita. Massimo Ranieri, così, ha parlato della sua carriera e ha svelato che il segreto del suo successo risiede bel suo atteggiamento:
Entusiasmo, amore, voglia di fare, di guardare sempre avanti, ma anche indietro, gli errori che uno fa.
Poi, proprio come è solito fare, si è guardato indietro. È tornato con la mente a quando aveva solo sette anni e ha raccontato di come, per sostenere la sua famiglia, ha iniziato a lavorare fin da bambino, conoscendo, così, le difficoltà della vita:
La mia infanzia è stata povera, io mi alzavo alle sette del mattino a sette anni per andare a lavorare. Oggi è roba da denuncia, all’epoca era un fatto normale. Per cui sono 63 anni che lavoro tutti i giorni. Tutti i santi giorni.
Tanti i lavori che ha fatto, dal muratore al barista, passando per altri mestieri. È stato poi il padre a convincere la madre, che per lui desiderava un futuro economicamente sicuro, a lasciare a Massimo la possibilità di cantare. Il resto è storia: è diventato uno dei cantautori più amati in Italia e nel mondo e alla musica ha dedicato il resto della sua vita, con passione e dedizione.
Un’attitudine che condivide con il collega Renato Zero, che ha confessato di aver sempre preso sul serio la musica, come una vera e propria missione:
Si nasce adulti e si finisce un po’ bambini. Da questa saggezza è scaturito il fatto che non dovessi prendere nulla alla leggera. La musica non era leggera ma era un impegno pesantissimo, perché le coscienze, la formazione, e l’accostamento con le persone è un lavoro infinito e molto oneroso.
Carlo Conti, con il sostegno di Massimo Ranieri e Renato Zero è, così, riuscito a regalare al pubblico di Rai Uno dei momenti unici ed emozionanti. Una serata speciale, con un fine speciale, che sicuramente verrà replicata in futuro.