Cindy Crawford come nello spot del 1992 (per una nobile causa)

Cindy Crawford ricrea l'iconico spot Pepsi del 1992, per raccogliere fondi a favore dei malati di leucemia. E a distanza di 29 anni è identica

Cindy Crawford nel 1992, a 26 anni, e Cindy Crawford oggi, a 55. Andrebbe specificato a didascalia della foto pubblicata dall’ex top model sul suo profilo Instagram, dove ha spiegato di aver voluto ricreare l’iconico spot Pepsi di 29 anni, per una nobile causa, ovvero la ricerca contro la leucemia, perché altrimenti chiunque lo scambierebbe per una foto d’epoca e mai potrebbe immaginare che siano passati quasi 30 anni.

Cindy ha voluto posare nuovamente come allora per una nobile causa, come spiega lei stessa sui social:

È sempre un piacere e un’emozione lavorare con il mio amico @davidyarrow… e ancora di più quando è per una buona causa. Siamo tornati all’originale Halfway House dal famoso spot @pepsi che ho fatto nel 1992 per ricreare il momento (con un tocco di David Yarrow) nella speranza di raccogliere fondi per l’American Family Children’s Hospital di Madison, Wisconsin, dove mio fratello è stato curato per la leucemia . Finora, con l’aiuto della rete di gallerie di David in tutto il mondo che sostiene l’arte e le sue vendite, abbiamo già raccolto 1 milione di dollari per la causa. Devo anche ringraziare il mio caro amico, l’hairstylist @peter.savic che ha realizzato le iconiche acconciature per lo spot originale… quindi ero entusiasta che potesse essere qui anche per questa versione! Grazie anche a @samvissermakeup per il trucco e @allowitzstyles per lo styling. Penso che l’abbiamo azzeccato! Una giornata così divertente –– Non vedo l’ora di mostrarvi di più.

La Crawford ha infatti perso un fratello, nel 1974, morto di leucemia a soli 4 anni. E da quell’evento, che come ha raccontato più volte, le ha letteralmente stravolto la vita, ha messo la lotta alla malattia e il sostegno di coloro che ne soffrono al centro delle sue attività. Cindy ha infatti fatto della leucemia infantile lo scopo principale delle sue attività benefiche, destinando alla lotta a questa malattia parte dei suoi proventi.