Attrice dal talento raffinato e dalla carriera costellata di successi, Chiara Caselli è certamente stata una delle icone del suo tempo. Questo non le ha impedito di vivere un’esperienza segnante con Francesco Nuti sul set del film OcchioPinocchio, che ha definito come devastante, tanto da portarla a mettere in discussione la propria vocazione artistica e la fiducia nel mondo del cinema. Il suo racconto, che riflette un tema attuale e complesso, riguarda gli abusi di potere sul lavoro. L’attrice infatti affermato che, se fosse accaduto oggi e con una maggiore consapevolezza riguardo all’argomento, Nuti avrebbe potuto subire una denuncia.
Chiara Caselli, cos’è accaduto con Nuti sul set di OcchioPinocchio
Chiara Caselli aveva soli 26 anni quando ha girato OcchioPinocchio, e il peso di quell’esperienza sembra aver lasciato cicatrici profonde, tanto che – ancora oggi – preferisce non addentrarsi troppo nei dettagli, lasciando emergere solo la sofferenza vissuta. Nonostante il talento e la dedizione che ha sempre dimostrato sul set, quell’episodio ha segnato un momento di svolta, una frattura tra la giovane attrice e il mondo del cinema che tanto amava.
L’incontro con Francesco Nuti fu per Caselli un’esperienza dalle conseguenze psicologiche forti, tanto che si rifiuta di approfondire l’argomento ulteriormente durante l’intervista a Corriere della Sera, preferendo lasciarlo come una ferita aperta del passato. Il mondo di allora non aveva ancora sviluppato quella consapevolezza sociale e quel dibattito pubblico che oggi permette alle vittime di trovare supporto e giustizia, e l’attrice sottolinea come, al tempo, le dinamiche di potere sul set fossero difficili da affrontare, soprattutto per una giovane donna. E pare che queste pressioni non fossero solo fisiche, ma anche psicologiche, una sensazione di insicurezza e soggezione che l’ha segnata a lungo.
Il ricordo di Keanu Reeves sul set è invece completamente diverso: “Il mio corpo è un personaggio, se c’era necessità, nessun problema. Ricordo Belli e dannati di Gus Van Sant, eravamo nudi, io e Keanu Reeves, lui bello, sicuro di sé, con un rispetto totale del mio corpo. Io, una pischella di 23 anni. Tutto naturale. Invece fui in forte imbarazzo, mi spiace dirlo ma è così, con Michelangelo Antonioni, in Al di là delle nuvole“.
La rinascita grazie a Liliana Cavani
Chiara Caselli è riuscita a ritrovare la fiducia nella recitazione solo grazie all‘incontro con la regista Liliana Cavani, che le restituì la speranza e la fiducia nel suo talento. È stata infatti una figura fondamentale per lei, una guida che l’ha aiutata a rimettere insieme i pezzi di sé stessa, dopo l’esperienza difficile con Nuti.
Nonostante tutto, il rapporto di Caselli con il mondo del cinema è sempre stato complesso. La sua carriera è costellata di esperienze difficili ma anche di collaborazioni straordinarie con registi di grande calibro come Bernardo Bertolucci, Gus Van Sant e Wim Wenders. Ha recitato in pellicole d’autore, costruendo una carriera su ruoli intensi e profondi, ma l’ombra di quel passato sembra non essersi mai del tutto dissipata. Caselli è sempre stata un’attrice dalla forte sensibilità, e questo emerge in ogni suo racconto e interpretazione. Sul set di OcchioPinocchio, Chiara non trovò solo difficoltà professionali, ma anche un ambiente ostile che mise a dura prova il suo equilibrio emotivo. Le dinamiche di potere e le relazioni interpersonali sul set sono spesso particolare, e in questo caso, l’interazione con Nuti portò l’attrice a vivere un’esperienza di profondo disagio.
“La fiducia la riacquistai dopo l’incontro con Liliana Cavani. L’avevo persa durante OcchioPinocchio di Francesco Nuti. Un’esperienza devastante. Dico solo che, oggi, in un mondo in cui la mentalità rispetto agli abusi è profondamente diversa, Nuti avrebbe avuto una denuncia. Avevo 26 anni, ero giovane. Lui non c’è più e non voglio aggiungere altro”, ha raccontato.
Ha però imparato a farsi forza e a ritrovare sé stessa attraverso l’arte, continuando a lavorare in modo brillante nel cinema e nel teatro, e più recentemente dedicandosi anche alla regia. Tuttavia, l’esperienza con Nuti rimane un capitolo ancora aperto della sua carriera, un ricordo difficile da scacciare, ma che l’ha anche aiutata a comprendere meglio il significato della sua professione e a definire il suo impegno come attrice e come donna. Oggi Caselli è una figura affermata e rispettata nel panorama cinematografico italiano, ma la sua storia è un monito su quanto sia importante creare ambienti di lavoro rispettosi e sicuri per tutti.