Cecilia Sala, chi è la giornalista di 29 anni arrestata in Iran

Tutto su Cecilia Sala, la giornalista freelance detenuta in Iran durante un viaggio di lavoro

Foto di Paola Landriani

Paola Landriani

Lifestyle Editor

Content e lifestyle editor, copywriter e traduttrice, innamorata delle storie: le legge, le scrive, le cerca. Parla di diversità, inclusione e di ciò che amano le nuove generazioni.

Pubblicato: 27 Dicembre 2024 13:26

29 anni, una carriera da giornalista e tante cose da raccontare. Cecilia Sala è una delle reporter più giovani e apprezzate degli ultimi anni. Uno sguardo attento, serio e preparato, intento a raccontarci con voce e immagine storie di donne, uomini e politica estera.

Un impegno il suo che spesso, purtroppo, comporta pericoli ben più gravosi di quelli che siamo abituati ad affrontare, ma che fin troppo spesso siamo soliti ascoltare da giornalisti sul campo tra proteste e bombe, arrivando a essere incarcerati in Paesi così diversi dai propri, come è accaduto a Cecilia, arrestata in Iran durante un viaggio di lavoro.

Chi è Cecilia Sala

Cecilia Sala è una giornalista nata a Roma nel 1995. Inizia la sua carriera accademica trasferendosi a Milano per frequentare il corso di Economia Internazionale all’Università Bocconi, portando avanti un percorso che le permette di laurearsi nel 2018.

Da sempre appassionata di giornalismo, muove i suoi primi passi nel mondo della stampa ben prima della fine dei suoi studi: coraggiosa e con uno spiccato senso critico, tra il 2013 e il 2014 muove i primi passi nel mondo dell’informazione prendendo a programmi di approfondimento di La7 come Piazzapulita di Corrado Formigli e Announo di Michele Santoro.

La prima collaborazione da reporter è quella per Vice Italia ottenuta nel 2015. L’anno dopo lascia Milano e reporter per Servizio Pubblico: il primo passo per portare avanti  il praticantato per diventare giornalista professionista.

Nel corso della sua carriera si specializza in politica estera e collabora con testate come Wired, Vanity Fair e L’Espresso. Con il tempo si fa strada nell’informazione, arrivando a scrivere per  Il Foglio, Will Media e prendendo parte alla redazione di Otto e Mezzo.

Carismatica e promotrice di un giornalismo fresco e attento, Cecilia Sala regala agli spettatori un vero spaccato di ciò che accade fuori dai confini nazionali. Passa gran parte del suo tempo in viaggio per lavoro e scrive e racconta, attraverso uno schermo del cellulare o una telecamera da vanti a cui quasi sempre si presenta con un foulard in testa, dell’America Latina e del Medio Oriente vivendo con donne e uomini che, per sopravvivere, si vedono costretti a combattere.

Per raccontare al meglio le storie che vive, Cecili Sala presta la sua voce anche ai podcast.Nel 2020, insieme a Chiara Lalli, produce Polvere per Huffington Post Italia: otto puntate che raccontano l’omicidio di Marta Russo, la studentessa di giurisprudenza morta alla Sapienza di Roma. Un progetto tanto brillante da diventare libro: Polvere, il caso di Marta Russo.

Dal 2022 Cecilia è anche la voce di Stories, il podcast di Chora Media in cui racconta giornaliere storie dal mondo.

Cecilia Sala arrestata in Iran

Il 27 dicembre 2024, il ministero degli Affari Esteri annuncia che Cecilia Sala è stata arrestata a Teheran mentre si trovava in viaggio per motivi di lavoro. Secondo le ricostruzioni, Cecilia sarebbe stata fermata il 19 dicembre dalle autorità e portata in carcere a Evin in una cella di isolamento.

In una nota si legge: “Cecilia era partita il 12 dicembre da Roma per l’Iran con un regolare visto giornalistico e le tutele di una giornalista in trasferta. Aveva fatto una serie di interviste e realizzato tre puntate del suo podcast Stories di Chora News. Sarebbe dovuta rientrare a Roma il 20 dicembre, ma la mattina del 19, dopo uno scambio di messaggi, il suo telefono è diventato muto”.

Da quel momento l’allerta per cercare di capire cosa le fosse successo. Fortunatamente, poco tempo dopo, la giornalista ha potuto fare una breve telefonata, aggiornando i famigliari dello stato del suo arresto che rimane comunque ancora da chiarire.

Nell’apprendere la notizia, gli organi nazionali competenti si sono subito impegnati ad aiutare la giornalista: “Su disposizione del ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, l’ambasciata e il consolato d’Italia a Teheran stanno seguendo il caso con la massima attenzione sin dal suo inizio” si legge in un comunicato.

“In coordinamento con la presidenza del Consiglio, la Farnesina ha lavorato con le autorità iraniane per chiarire la situazione legale di Sala e verificare le condizioni della sua detenzione. L’ambasciatrice d’Italia Paola Amadei ha effettuato una visita consolare per verificare le condizioni e lo stato di detenzione della dottoressa Sala. La famiglia è stata informata dai risultati della visita”.

“A Cecilia Sala idealmente dico di tenere duro come ho fatto io per 45 giorni: nel carcere di Evin a noi stranieri fisicamente non torcono un capello, ma mentalmente ti provano molto. So cosa vuol dire il terrore di stare in una cella da soli. Abbraccio i suoi genitori, immagino il loro dolore che è come quello che hanno provato i miei”. Lo dice all’ANSA Alessia Piperno, la scrittrice e travel-blogger arrestata in Iran nel 2022 e poi rilasciata dopo 45 giorni di detenzione nel carcere di Evin, lo stesso in cui ora è detenuta la giornalista Cecilia Sala.