Carolina Crescentini si racconta: Motta, la maternità e la fiction Mare Fuori

Carolina Crescentini torna in tv con la fiction Mare Fuori e si racconta senza filtri, parlando anche di maternità

Foto di Valentina Vanzini

Valentina Vanzini

Content Editor e Lifestyle Specialist

Cacciatrice di storie, esperta di lifestyle e curiosa per natura. Scrivo con e per le donne. Autrice del bestseller Mia suocera è un mostro.

Pubblicato: 23 Settembre 2020 17:47

Motta, la fiction Mare Fuori e la maternità: Carolina Crescentini si racconta in alcune fiction svelando, ancora un volta, la sua forza e il suo coraggio. 40 anni e una lunga carriera alle spalle, Carolina è stata ospite di Da Noi…a Ruota Libera, il celebre programma di Francesca Fialdini. Nel corso dell’intervista l’attrice ha parlato anche di maternità e di domande che possono risultare fastidiose. Fra queste quella che si è sentita rivolgere molte volte: “Ma quando fai un figlio?”.

“Ma quanto è pericoloso chiedere a una donna quando fa un figlio? – ha rivelato -. Non sai cosa succede a una persona: se ci riesce o meno, se lo vuole… se è con il compagno giusto. La superficialità con la quale ti bombardano, in realtà, ha a che fare con l’incasellamento sociale… dal voler capire dove vai a finire”. La Crescentini è legata da diverso tempo a Motta. L’attrice e il cantautore si sono sposati il 7 settembre 2020 con una cerimonia privatissima in un campo di ulivi, coronando una love story vissuta sempre lontano dai riflettori.

Carolina è anche la protagonista di Mare Fuori, nuova fiction in onda su Rai Due che racconta le vicende di alcuni ragazzi rinchiusi nell’Istituto di Pena Minorile di Napoli. Un luogo ispirato dal carcere di Nisida che svela le storie e i dilemmi di ragazzi che sono nel penitenziario per scontare una pena. Le loro vicende si intrecciano con quelle di Paola Vinci, la direttrice dell’istituto a cui dà il volto Carolina Crescentini. “Quando leggo un copione, se io per prima mi emoziono lo voglio fare assolutamente – ha spiegato a Leggo -. In Mare fuori, per esempio, ci si affeziona subito ai personaggi, provi costantemente un senso di tenerezza: malgrado abbiano delle responsabilità enormi, sono dei cuccioli e così si comportano. Io sono iperemotiva, le storie dei ragazzi mi aprivano il cuore”.

“È una serie bellissima e necessaria perché difficilmente ci si pensa ma è una realtà che esiste. Sembra un posto dimenticato, ma si spera che possa essere un luogo di passaggio e di trasformazione, per il reinserimento nella società, ma può essere l’esatto opposto una serie bellissima – ha detto parlando di Mare Fuori – e necessaria perché difficilmente ci si pensa ma è una realtà che esiste. Sembra un posto dimenticato, ma si spera che possa essere un luogo di passaggio e di trasformazione, per il reinserimento nella società, ma può essere l’esatto opposto