Allo Chanel Tribeca Festival Artists Dinner di quest’anno, il sorriso di Blake Lively aveva più di un motivo per brillare. Non era solo questione di moda (anche se l’abito era un capolavoro), né soltanto di passerelle o di riflettori puntati. Era un sorriso liberatorio, il tipo di sorriso che arriva dopo una battaglia vinta. Perché poche ore prima dell’evento, un giudice aveva archiviato la causa da 400 milioni di dollari intentata contro di lei.
Blake Lively: la bellezza disarmante del bianco Chanel
Per il red carpet della serata, Blake ha scelto un abito midi bianco crochet firmato Chanel con delicatissimi ricami floreali. Il modello, con spalline larghe e scollo squadrato, abbracciava il corpo della star con una grazia quasi scultorea, valorizzando la sua silhouette in modo sofisticato e fresco allo stesso tempo.
La lavorazione all’uncinetto, arricchita da dettagli floreali tono su tono, donava tridimensionalità e una vibrazione romantica che si sposava perfettamente con il mood della serata, tra arte contemporanea e cena bistrot al leggendario The Odeon di Tribeca.
A completare il look, sandali gioiello firmati Christian Louboutin, con cinturino sottile e profili tempestati di strass: un tocco glamour che rompeva la delicatezza dell’abito con brillantezza calibrata. Sul viso, un makeup luminoso nei toni pesca, con guance appena arrossate e labbra glossate, mentre i capelli erano lasciati sciolti in onde morbide, volutamente imperfette.
Il dettaglio che ha fatto impazzire la fashion crowd? Una giacca in denim oversize portata sulle spalle, apparentemente casuale, ma che in realtà rappresenta tutto il genio stilistico di Blake. Un contrasto azzeccatissimo, che racconta il suo spirito libero e la sua totale indipendenza dalle regole rigide del red carpet.
Il tutto arricchito da una borsa scarabeo Chanel, vera chicca d’archivio della maison, e da orecchini statement con charms pendenti, visibili soprattutto grazie a un’acconciatura laterale che lasciava l’orecchio scoperto.

La vittoria legale (e simbolica) di Blake Lively
Ma dietro al sorriso radioso immortalato nei flash dei fotografi, si nascondeva una verità che valeva esattamente 400 milioni di dollari. Poche ore prima dell’evento, il giudice Lewis J. Liman aveva rigettato la countersuit intentata da Justin Baldoni contro Blake Lively, Ryan Reynolds, la loro publicist Leslie Sloane e il New York Times. Un procedimento legale nato in risposta a una denuncia di Blake per molestie sessuali sul set di It Ends With Us, e che si era trasformato in una guerra mediatica.
L’attacco legale di Baldoni, basato su accuse di estorsione, diffamazione e interferenza contrattuale, è stato archiviato in blocco. E Blake, dopo mesi di silenzio e attesa, si è concessa un’apparizione pubblica che somigliava a una vera vittoria simbolica.
“Come tante donne, ho sentito il dolore di una causa ritorsiva, e della vergogna costruita per spezzarci”, ha scritto nelle sue Instagram Stories. “Ma ora sono più determinata che mai a difendere il diritto di ogni donna a raccontare la propria storia, a proteggere la propria integrità”.
Il suo team legale ha parlato di “totale vittoria e completa riabilitazione”, promettendo ora di puntare a danni punitivi contro chi ha intentato quella che definiscono una “causa abusiva”.