Benedetta Parodi e Fabio Caressa, cos’è il patto del pigiama

Benedetta Parodi e Fabio Caressa raccontano i segreti per un matrimonio felice che dura da più di 20 anni

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista, redattore e copywriter. Ha accumulato esperienze in numerose redazioni, scoprendo la SEO senza perdere il suo tocco personale

Pubblicato: 10 Novembre 2022 15:25

Quella composta da Benedetta Parodi e Fabio Caressa è una delle coppie più apprezzate del mondo dello spettacolo. Da tempo impegnati in ambito televisivo, hanno poi saputo trovare il proprio spazio anche sul web. Uniti più che mai, sono sposati dal 1999 e ancora felicemente l’una al fianco dell’altro. Hanno avuto modo di parlare del loro privato nel corso di un’intervista al Corriere della Sera. Una lunga chiacchierata che li ha visti svelare il patto del pigiama, ovvero uno dei grandi segreti che si cela dietro l’equilibrio e la gioia che continuano a far parte del loro matrimonio.

Benedetta Parodi e Fabio Caressa: cos’è il patto del pigiama

Per quanto siano spesso sotto i riflettori, Benedetta Parodi e Fabio Caressa non sono soliti aprire le porte di casa più del dovuto. Una coppia celebre che lascia intravedere il giusto, tutelando i propri figli e, al tempo stesso, l’amore che li lega. Quest’intervista è quindi una ghiotta chance per scoprire qualche dettaglio in più sui due.

Il romanticismo non pare dominare. Non rientra tra gli aspetti predominanti sia dell’uno che dell’altra: “Non siamo quelli che si chiamano amore guardando il tramonto. Siamo più quelli che lo apprezzano, facendo aperitivo con 25 amici”.

Più di 20 anni di matrimonio e mai una vera e propria crisi. I litigi non mancano ma non ricordano crepe profonde. Lei si descrive come più permissiva con i figli, mentre lui è il “poliziotto cattivo”. A volte questo può creare qualche attrito, ma nulla di più.

Vi sono poi delle regole che nel tempo hanno trovato spazio in casa tra marito e moglie. Un modo per raggiungere un certo equilibrio. Si tengono l’un l’altro con i piedi per terra. Il lavoro offre loro tanta visibilità e il pericolo del “divismo” è dietro l’angolo. Si aiutano quindi a tenere gli occhi rivolti su ciò che conta davvero.

Lui spiega di non riuscire a tenerle il muso, cosa che invece a volte fa lei. Una delle regole di Caressa è il lasciar passare tutto dopo 5 minuti, anche se prima ci si è urlati contro. Ogni problema va affrontato senza necessità di punire l’altro, ma con l’intento di risolverlo e proseguire insieme.

Spazio poi a quella che promette di diventare una regola virale sui social, tra i fan della coppia e non solo. Parliamo del patto del pigiama. Il discorso è semplice e facilmente spiegabile. Ci pensa Fabio Caressa: “Mai stare in pigiama o in tuta. Ora, lei la indossa la tuta. Ci provo quindi anch’io. Poi mi guardo allo specchio, mi faccio schifo, la tolgo e l’abbandono per terra”.

Benedetta Parodi e Fabio Caressa: famiglia felice

L’11 luglio 1999 Benedetta Parodi e Fabio Caressa si sono sposati. Ciò vuol dire che nell’estate delle coppie VIP in crisi, come Ilary Blasi e Francesco Totti, loro hanno festeggiato 23 anni di matrimonio.

In questo lungo lasso di tempo hanno avuto tre figli, Matilde, Eleonora e Diego, nati rispettivamente nel 2002, 2004 e 2009. Si sono incontrati per la prima volta nella sala mensa di Telepiù, azienda che si è poi trasformata in Sky. Era il 1997 e non potevano sapere che in soli due anni sarebbero stati all’altare.

Quattro anni di differenza e al tempo lui ne aveva 29 e lei 25. Il primo passo l’ha fatto lei, invitandolo al cinema. Voleva soltanto qualcuno che l’accompagnasse a vedere Romeo e Giulietta con Leonardo DiCaprio, pellicola sulla quale avrebbe dovuto lavorare: “Lui venne perché aveva altre mire”.

Da allora sono trascorsi due mesi nei quali hanno capito cosa volessero davvero. Chiarito questo punto, in soli 10 giorni hanno organizzato una convivenza. Lei però precisa: “Andai da lui perché vivevo con due studentesse. Era estate e dovevamo lasciare la casa. Gli dissi che mi sarei fermata per soli due mesi”. Il resto è storia.