Amanda Lear: “Non sarò mai vecchia”. E fa una rivelazione su Fellini

L'artista rilascia un'irriverente intervista dove racconta un inedito momento con il regista Federico Fellini

Amanda Lear non smetterà mai di stupire: la poliedrica artista ha rilasciato un’interessante intervista a Il Corriere della Sera in occasione di un nuovo cameo sul grande schermo e si è lasciata andare a confessioni inedite. In particolare, Amanda si è soffermata sul suo rapporto con Salvador Dalì, come ha conosciuto Federico Fellini e molto altro.

Classe ’39 e nata a Hong Kong, Lear ha avuto una vita intensa e a tratti misteriosa. La pittrice è considerata un’icona per il mondo dell’arte e dello spettacolo, tanto che Amanda viene tutt’ora molto idolatrata in quanto musa ispiratrice per i più grandi artisti contemporanei.
Durante la sua carriera, Amanda si è specializzata come modella, pittrice e cantante, giocando sempre sul filo della provocazione. Grazie a questa sua verve, è stata l’amante (platonica) per 16 anni del pittore spagnolo Dalì e, successivamente, ha instaurato un rapporto confidenziale con David Bowie, che l’ha introdotta nel mondo della musica. Impossibile dimenticare la popolare hit Tomorrow, che ha reso l’artista famosa in tutto il mondo.

Attualmente, l’icona pop ha partecipato al film Si muore solo da vivi, opera prima di Alberto Rizzi, interpretato da Alessandro Roia e Alessandra Mastronardi. Il suo personaggio è quello di Giusi Ganaglia, un’impresaria musicale che, a detta della stessa Amanda, “se la tira un po’”.
Amanda ha accettato questo progetto poiché si sente molto vicina alla storia del protagonista:

Capisco bene la voglia di non arrendersi raccontata nel film di Alberto Rizzi. Il protagonista ha perso tutto nel terremoto in Emilia ma non si arrende all’idea che tutto debba finire così. Anche io ho avuto una tragedia terribile nella vita. Ho perso tutto nell’incendio della mia casa, mio marito , i ricordi, i quadri, tutto. Ma devi farti forza e ricominciare.

La vita della pittrice, infatti, è stata segnata dalla perdita del marito Alain-Philippe Malagnac, per lei il suo più grande amore. Il manager è morto il 17 dicembre del 2000 assieme ad un giovane di vent’anni nell’incendio della grande villa in cui la coppia viveva vicino ad Arles, nel dipartimento Bocche del Rodano.

Amanda, nonostante tutto, si è goduta le esperienze straordinarie che la vita le ha saputo donare. Per questo motivo, l’artista è più che grata del suo successo e degli incontri speciali che ha fatto. A tal proposito, racconta com’è stato conoscere Federico Fellini.

Appena conosciuto Dalì, ero una ragazzina, mi disse: “Se vuoi ti mando da Fellini ti farà lavorare”. Salgo su un aereo direzione Roma. Era a Cinecittà, girava forse Satyricon. Mi guarda e dice: “Sei bellissima, a me serve una gigante con tre teste, una nana, non una modella alta, magra e bionda. Torna a trovarmi quando sarai brutta”. Mi ha portato al ristorante con Giulietta Masina e mi hanno fatto abbuffare di pasta.

Amanda Lear ha poi parlato dei suoi progetti futuri, ma l’artista è una che ama vivere il presente:

Mi dicono: “devi pensare a mettere via soldi per la vecchiaia”. Non sarò mai vecchia, perché devo mettere i soldi da parte? Li spendo e si vedrà.

A 80 anni, l’artista è ancora irriverente, spontanea, giovane e semplicemente fantastica. Non ci resta che aspettare l’uscita del film Si muore solo da vivi, lungometraggio presto disponibile sulle principali piattaforme digitali.