“Allegria!”. In occasione del centenario della nascita di Mike Bongiorno, Palazzo Reale presenta una mostra inedita che ripercorre la vicenda personale e professionale del grande presentatore: protagonista della storia della tv, ma anche di quella del nostro Paese. Con sessant’anni di carriera, il mitico Mike, scomparso nel 2009, rappresenta uno straordinario fenomeno sociale e culturale che ha contribuito a costruire l’identità nazionale e la memoria collettiva degli italiani.
Dal 17 settembre al 17 novembre un’esposizione inedita che testimonia un passaggio epocale sulla storia della tv e del costume degli italiani, un’esperienza immersiva che trasforma lo spazio espositivo in una scatola scenica ricca di ricordi della sua straordinaria carriera e permette allo spettatore di entrare in contatto con la sua storia personale e con il personaggio pubblico.
La mostra su Mike Bongiorno a Palazzo Reale a Milano
Documenti personali, foto inedite, copioni originali, cimeli artistici e premi, oggetti e ricordi che accomunano più generazioni di estimatori di Mike Bongiorno, considerato “uno di famiglia”. Il tutto a Milano, città che ha adottato il presentatore e che ha amato fin da subito. La mostra si apre con un contributo video in cui Aldo Grasso racconta quello che per lui Mike ha rappresentato nel mondo della televisione.
Grande impatto all’interno dell’esposizione hanno le ricostruzioni scenografiche che contestualizzano alcuni momenti focali della carriera di Mike ma anche della nostra società: uno studio radiofonico americano anni Quaranta, la sala tv di un bar anni Cinquanta, luogo che ospitava tantissimi appassionati dei programmi del momento, la cabina rossa e bianca di Rischiatutto, dove è possibile diventare il concorrente o il presentatore e la ruota di La ruota della fortuna, riprodotta in scala per l’occasione.
Filo conduttore del percorso i filmati biografici, nei quali, attraverso le stesse parole del presentatore, si ripercorre la sua storia e quella degli italiani dagli anni Venti ai giorni nostri. Ampio spazio è dato ai filmati di repertorio di Rai e Mediaset che hanno collaborato attivamente al progetto. Sono, inoltre, raccontate le grandi passioni di Mike, soprattutto lo sport e la montagna.
La mostra è promossa dal Comune di Milano – Cultura con il patrocinio del Ministero della Cultura, prodotta da Palazzo Reale Milano, Fondazione Mike Bongiorno e C.O.R. Creare Organizzare Realizzare con la collaborazione di Allegria, con la partecipazione di Rai e Mediaset, Main Sponsor Banca Patrimoni Sella & C. Curata da Nicolò Bongiorno e Alessandro Nicosia con la consulenza di Daniela Bongiorno.
Il lavoro di ricerca, che ha portato a questa mostra, culmina nelle dodici sezioni di cui è composta: 1. Mike Bongiorno: una storia straordinaria, 2. Il sole dei Bongiorno, 3. Tra New York e Torino, 4. Un italo-americano e la Guerra, 5. La Voce dell’America, 6. Il ritorno in Italia, la nascita della TV, 7. Il Re del quiz, 8. Rischiatutto, 9. La nascita della TV commerciale, 10. Dalla Ruota della Fortuna alla TV del XXI secolo, 11. La fenomenologia di Mike, 12. Sempre più in alto.
Mike Bongiorno ha contribuito allo sviluppo della televisione italiana lasciando un segno indelebile che ha suscitato l’interesse di sociologi, esperti di comunicazione e critici televisivi per la sua straordinaria capacità di arrivare a tutti con un linguaggio unico e coinvolgente.
La mostra ha come obiettivo quello di raccontare come la vita di Mike Bongiorno sia stata non solo quella di un grande comunicatore, iconico presentatore televisivo tra i padri fondatori della televisione italiana, ma anche di un profondo innovatore e interprete dei cambiamenti che hanno attraversato la nostra società per decenni.
Mike Bongiorno 1924-2004: un’esposizione originale, che testimonia un passaggio epocale, un vero e proprio spartiacque nell’evoluzione della televisione e del costume degli italiani.
Chi era Mike Bongiorno, la sua storia
Michael Nicholas Salvatore Bongiorno, mamma torinese e padre italo-americano, è stato il primo volto della televisione pubblica italiana, l’uomo che l’ha letteralmente accesa il 3 gennaio 1954 con lo scopo di intrattenere l’Italia intera. Sin da subito si è imposto come modello del sentire comune, attraversando generazioni e accompagnando lo spettatore con le sue espressioni che “hanno fatto famiglia” sin da subito.
Il suo sorriso partecipe è stato lo specchio di una vita intensa, che lo ha visto staffetta partigiana, imprigionato a San Vittore e a seguire nei campi di concentramento, poi star della radio americana tra il 1945 e il 1953 fino a diventare icona della Tv italiana. Dell’America ha mantenuto lo sguardo aperto e innovativo, esportandone il telequiz.
Un feeling mai interrotto quello con la tv, gli studi televisivi erano la sua casa. L’elenco delle trasmissioni da lui ideate, create e condotte, sarebbe sufficiente a dar vita ai palinsesti del prossimo secolo. Mike, anticipatore dei tempi, ha saputo, in Lascia o raddoppia?, far diventare eroi personaggi presi dalla strada, inaugurando un fenomeno che poi sarebbe diventato usuale e vincente nella televisione del futuro.
Milioni di telespettatori seguivano il programma nei bar, in casa di amici e persino nelle sale cinematografiche che ripetevano il segnale televisivo, sospendendo per l’occasione la proiezione dei film. Un successo straordinario fino alle proposte inedite di girare due capolavori del nostro cinema: Totò, Lascia o raddoppia? e C’eravamo tanto amati.
È stato il protagonista di Rischiatutto, che ha sempre considerato il suo programma più riuscito nel quale è stato accompagnato da una giovanissima Sabina Ciuffini, la prima valletta nella storia della tv a cui è stata data voce. Con la nascita della tv commerciale, Mike ha contribuito al successo delle emittenti private, inventando e rivoluzionando un nuovo modo di comunicare.
Silvio Berlusconi gli propose di diventare il simbolo di TeleMilano 58 perché aveva intuito che Mike, che conosceva bene i meccanismi della Tv americana, era l’unico che sarebbe stato in grado di gestire velocità e interruzioni pubblicitarie. Così è diventato l’alfiere di una Tv più moderna e innovativa.
Da non dimenticare le undici edizioni che ha condotto del Festival di Sanremo, dagli anni Sessanta fino al 1997. Negli ultimi anni ha vissuto una seconda giovinezza professionale, influenzata dal rapporto sulla scena con un travolgente Fiorello. Mike si scopre ironico, divertente e divertito. Le gag con Fiorello vivono di improvvisazione e risate. La Laurea Magistrale Honoris Causa in Televisione, cinema e produzione multimediale presso la IULM di Milano, è stata un meritato riconoscimento che lo ha emozionato nel profondo.
Mike era Mike, iconico presentatore televisivo e radiofonico dallo stile unico, l’inimitabile più imitato della storia che non ha mai separato la vita dalla Tv, da pioniere a imperatore del telequiz, nella spontanea aspirazione a raggiungere vette, “sempre più in alto” in tutti i campi.