Raffaella Carrà, la sua vita diventa un documentario

La vita e la carriera di Raffaella Carrà saranno al centro di un documentario che avrà il compito di parlare di lei alle generazioni future: mito immortale

I miti non muoiono mai, lo avevamo detto: Raffaella Carrà ci ha lasciate il 5 luglio 2021, e siamo rimaste orfane di un idolo, un simbolo, una parte importante della musica italiana. E adesso la sua vita e la carriera diventeranno un documentario. Ce lo ricordiamo ancora oggi l’ombelico scoperto in Canzonissima, così come il ballo del Tuca Tuca. Andando indietro nel tempo ed esplorando la sua carriera, scopriamo la grande forza d’animo di una donna che ha sempre sfidato i convenzionalismi e non si è mai piegata alla tradizione, rompendo gli schemi.

Raffaella Carrà, il documentario sulla sua vita

Ad aggiudicarsi i diritti esclusivi internazionali per la realizzazione e produzione del documentario sulla Carrà è stata Fremantle, che ha l’intenzione di mostrare la vita dell’icona della cultura pop che ha conquistato il mondo con i suoi successi e la personalità estrosa. Artista libera, ma ancor di più donna consapevole, siamo di fronte a un mito indimenticabile.

Il suo inizio di carriera è legato al doppio filo col cinema – in particolare al fianco di Frank Sinatra nel film Il Colonnello – e del resto le grandi star del tempo, da Gina Lollobrigida a Sophia Loren, hanno enormemente ispirato la Carrà, il cui successo è arrivato con Canzonissima, il varietà televisivo per eccellenza degli anni ’70. Non possiamo dimenticare la Carrà al fianco di Corrado, ma nemmeno l’album Forte Forte Forte, pubblicato in ben trentasei paesi nel mondo.

Raffaella Carrà, la carriera e i successi

La Carrà ha dedicato la sua intera esistenza alla musica, al ballo e ha sempre posto l’estro artistico su tutto: a soli otto anni ha partecipato al film Tormento del Passato di Mario Bonnard. Da allora, testarda e innamorata follemente del cinema, ha scelto di diplomarsi al Centro Sperimentale di Cinematografia nel 1960.

Sono tanti i film in cui possiamo ricordarla, come I Compagni di Mario Monicelli, o Scaramouche, insieme a Domenico Modugno. Nel 1960, tuttavia, è “rinata” così come abbiamo potuto conoscerla per generazioni: dopo il cambio di cognome e la stagione di Canzonissima del 1970, Raffaella non ha mai più abbandonato il palco, non ha mai perso la voglia di ballare, fino agli ultimi anni della sua vita. E i suoi successi – da Tanti auguri a Pedro – risuoneranno sempre nelle nostre radio.

La Carrà, un’icona pop che non morirà mai

Il documentario di Fremantle ha un obiettivo molto ambizioso: la storia della Carrà non è solo legata al suo successo, ma anche – inevitabilmente – al coraggio di aver sempre espresso la propria opinione. Durante la sua vita, Raffaella non ha mai avuto paura di fare scelte artistiche con tono provocatorio: polemiche e dibattiti non la spaventavano, ma le permettevano di abbattere tabù e sostenere i diritti di tutti.

C’è di più: tale documentario avrà il compito di parlare alle generazioni future, di raccontare una storia immortale, di dare un senso di continuità alla televisione italiana degli anni ’70, ’80, ’90. Soprattutto, di celebrare la sua vita, come una lezione di incredibile valore per tutte noi.