“Verissimo”, il dolore di Paola Caruso: l’operazione rarissima per salvare suo figlio

Paola Caruso è tornata nello studio di "Verissimo", fornendo aggiornamenti sulle condizioni di suo figlio Michele. Impossibile trattenere la lacrime

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Luca Incoronato

Giornalista

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Nello studio di Verissimo è tornata Paola Caruso, che proprio qui aveva confessato per la prima volta il dramma vissuto in vacanza a Sharm el-Sheikh. Dopo un malore, suo figlio Michele ha ricevuto da un medico del posto una siringa. L’iniezione ha messo in circolo una sostanza tossica per i bambini e tutto ciò ha provocato una lesione del nervo sciatico.

Il piccolo non riusciva a camminare e in seguito, rientrato in parte l’allarme della gamba, il problema è risultato “ridotto” al piede. Non sembravano però esserci chance risolutive al 100%, con la prospettiva di dover fare affidamento a un tutore per tutta la vita. Oggi le cose sono diverse e un raggio di speranza si è fatto largo. Una equipe medica italiana ha operato il piccolo Michele.

L’operazione è riuscita

Non è stato di certo facile affidarsi alle promesse dei medici, considerando il lungo calvario vissuto da novembre 2022. Paola Caruso era però consapevole di dover provare qualsiasi cosa per ridare a suo figlio, di appena quattro anni, la sua vita precedente: “Era l’unica speranza per farlo camminare nuovamente. La nostra unica chance”.

Sei ore di intervento chirurgico, con l’ansia di cosa sarebbe potuto accadere. Da mamma, però, ha messo da parte le proprie giustificate ansie, accettando. Il post è stato molto traumatico per il piccolo, tutto ingessato per 45 giorni.

Le telecamere di Verissimo hanno seguito la Caruso in ospedale, documentando l’accaduto. Silvia Toffanin ha mostrato alcuni frammenti, nei quali viene chiarita la speranza alla quale tutti si sono aggrappati: “Mi hanno detto che c’è una speranza che possa tornare a camminare tra un anno, se l’intervento sarà riuscito”.

Lei ha ammesso d’aver dovuto mentire a suo figlio, così da convincerlo a sottoporsi a questo calvario, garantendogli la sparizione di quel tutore dalla sua vita. Spera ora con tutto il cuore di non dovergli dire qualcosa di diverso.

Il senso di colpa di una madre

L’intervento è riuscito tecnicamente. Questo è il responso dei medici. Qualcosa di assolutamente non scontato, considerando come ormai questo tipo di operazione venga catalogata come rarissima in Italia. Nel nostro Paese non avveniva da 20 anni (da tanto infatti è vietato in Italia effettuare le intramuscolo ai bambini, ndr). Un enorme sospiro di sollievo ma il percorso è tutt’altro che concluso. La parola fine sarà posta nel 2024 e non è ancora dato sapere se ci sarà o meno un lieto fine: “La natura deve fare il suo corso”.

Ora è il momento che il suo Michele dimostri tutta la sua forza, più di quanto fatto nei mesi precedenti. L’anno che dovrà passare, infatti, non sarà caratterizzato soltanto da una lunga attesa. Dovrà infatti sottoporsi a tantissime sessioni di fisioterapia, dando anche una spinta mentale al processo, oltre a quella fisica.

La famiglia sta provando a ottenere le migliori chance di guarigione. Ciò si traduce in sessioni quotidiane di fisioterapia, dalla rimozione del gesso a oggi. Tutto ciò continuerà fino al prossimo anno, senza tregua, per non lasciare nulla di intentato.

Ora il suo timore è anche per la salute mentale di suo figlio Michele, stanco di questo calvario: “Mi dice che è stanco e vuole spaccare il suo tutore. Poi urla e tutto questo mi devasta. Ho accettato di fargli fare quella puntura e non riesco a perdonarmi”.