Paola Barale a “Le Iene”, il monologo sulla menopausa: “Le mie paure”

Il monologo di Paola Barale a "Le Iene" è sentito, e arriva a tutte noi: "La menopausa come ogni trasformazione può essere magica"

Foto di Serena De Filippi

Serena De Filippi

Lifestyle Editor

Lifestyle e Content Editor che scrive da tutta la vita: storie, racconti, libri, articoli, con una passione per i trend del momento.

Ultimo appuntamento stagionale per Le Iene. Una puntata “bomba”, che si è aperta con Emma Marrone, accompagnata da Belen Rodriguez, conduttrice ormai perfettamente in grado di prendere le redini del programma dopo l’addio di Teo Mammucari. A colpire, però, è stato il monologo di Paola Barale. Duro, crudo, diretto, tagliente, proprio come lei, che non ha mai avuto paura di dire la verità. Su un argomento scomodo, a dir poco, come la menopausa, di cui non si tende quasi mai a parlare, per paura, per vergogna. Perché rappresenta la fine di un ciclo, e l’inizio di un altro. Altrettanto meraviglioso.

Paola Barale a Le Iene: il monologo sulla menopausa

Come per ogni puntata de Le Iene, non può decisamente mancare il monologo di routine. Ne abbiamo visti tanti, unici, ognuno con qualcosa da lasciare, da raccontare. Paola Barale non ha fatto eccezione. Anzi. Magistrale come sempre, a Le Iene ha parlato di un argomento delicato come la menopausa.

Lo ha fatto con la sua consueta forza, senza però nascondere le sue paure. “La paura dei cambiamenti, tipo le vampate, il calo del desiderio, il saliscendi emotivo, la paura di ingrassare. Ne ho avute così tante che neanche le percepivo, le avevo nascoste dietro ad altre cose”. Le fragilità che non lasciano scampo, che fanno male. “Alcune delle parole più belle iniziano per M. Mamma, mondo. Ma anche alcune delle parole più brutte, come morte. E menopausa dove sta? Più che brutta, è ficcata in uno spazio fatto di silenzio”.

E ha continuato: “Di donne che si guardano e guardano altre donne con commiserazione. Nella migliore delle ipotesi si dicono: eh, ti capisco. E si mettono il ditino davanti alla bocca, per vergogna. Di cosa, poi? Di rimanere vive, di essere ancora desiderose. Ci basta una M e vi costruiamo un mondo, ma ci sentiamo in colpa perché ci fanno sentire in colpa”. Sì proprio così: le colpe che noi donne dobbiamo sempre caricarci sulle spalle, e per un motivo. Proprio perché siamo donne, e gli uomini tendono spesso a minimizzare la menopausa.

La forza di non nascondersi e di affrontare le paure

Fin troppo spesso, quando si parla di menopausa, alla fine ci si nasconde. Ma, sempre alla fine, sono proprio i discorsi difficili che vanno fatti. Perché non ci si può nascondere per sempre: prima o poi, siamo destinate a uscire, ad affermarci. Tutte le donne passano questo momento. La stessa Barale ha voluto citare la storia di un’altra grande donna che ha dovuto affrontare addirittura la menopausa precoce, ovvero Naomi Watts.

“Oggi sono qui a dirvi che la menopausa come ogni trasformazione può essere magica. Anche una gran rottura di pa***, certo, ma anche magica. Togliamoci quel ditino davanti alla bocca: dopo la menopausa c’è un altro bel pezzo di vita. Di nuvole e di sogni che sono tutti da mordere”. E il suo è stato un vero e proprio inno di speranza, di bellezza. Sì, soprattutto per il tema. Che – finalmente – in prima serata ha avuto il suo momento di luce. E le parole della Barale non possono e non devono passare inosservate. Né in silenzio.