“Melissa Satta porta sfortuna”: la sua replica a “Le Iene”

La showgirl ha portato sul palco della trasmissione un monologo sulle ultime vicende che l'hanno vista coinvolta

Pubblicato: 26 Aprile 2023 10:03

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Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Melissa Satta non ci sta: a Le Iene ha deciso di portare un monologo in cui ha parlato di quei titoli e commenti che ha suscitato dalla sua relazione con Matteo Berrettini. Come quel “Melissa Satta porta sfortuna” dopo che il tennista è stato sconfitto a Montecarlo. E quella della showgirl è stata una replica pungente e chiara alle insinuazioni e che vuole mettere un punto deciso e forte alla vicenda.

Melissa Satta, i titoli e il sessismo: la sua replica a Le Iene

Prima si era sfogata, comprensibilmente e giustamente, attraverso le proprie storie Instagram spiegando di essere vittima di insulti e sessismo sui social per la sua storia d’amore con Matteo Berrettini, poi Melissa Satta si era vista definire – da un titolo di giornale – portatrice di sfortuna per il tennista, dopo la sconfitta e il ritiro, per alcuni dolori addominali, dal Master 1000 di Montecarlo.

Ora la showgirl sarda è tornata a parlarne e lo ha fatto in uno dei tradizionali monologhi che vengono ospitati all’interno de Le Iene. E la sua replica è stata chiara, sincera, ma soprattutto destinata a tutti coloro che si possono trovare nella sua stessa situazione.

“Da tempo sono vittima di insinuazioni e insulti per la mia relazione”, ha esordito Melissa Satta. “All’inizio erano solo commenti sui social e a quelli, purtroppo, ti ci abitui pure – ha spiegato -, ma quando il mio fidanzato è stato costretto a ritirarsi per infortunio da un torneo ho capito che il problema era ben più grosso”.

Poi la conduttrice è voluta tornare su quel titolo spiegando le ragioni per cui non si può semplicemente lasciare perdere e andare oltre, perché di fatto è proprio quello il senso del suo messaggio: far riflettere per cambiare la mentalità.

“Un importante quotidiano ha titolato: ‘Melissa Satta porta sfortuna’. Un titolo che non solo è inaccettabile, ma che è indice del sessismo profondo che la nostra società ha interiorizzato. ‘Cherchez la femme’ scriveva Dumas più di 160 anni fa, e questa espressione purtroppo descrive ancora molto bene la tentazione irresistibile, quando qualcosa nella vita di un uomo va storta, a dare la colpa alla sua donna, alla strega capace di prosciugargli talento e buona sorte”.

Le Iene, il monologo di Melissa Satta
Fonte: Ufficio stampa Medaset
Melissa Satta a “Le Iene”

Melissa Satta, a Le Iene la riflessione contro il sessismo

E quindi Melissa Satta, partendo dalla sua esperienza personale, ha portato sul palco de Le Iene una riflessione contro il sessismo e uno stimolo a riflettere sul fatto che molte donne possono vivere la sua stessa situazione. “Avete mai letto il contrario? – ha chiesto al pubblico della trasmissione televisiva – Avete mai letto sui giornali un titolo in cui un uomo di successo è accusato di portare sfortuna alla sua compagna? Ve lo dico io: no, perché quel titolo nessuno lo ha mai scritto”.

Melissa Satta con le sue parole vuole farsi portavoce di un cambio di mentalità, per modificare in meglio la società in cui viviamo: “Questa voglia d’incolpare, di distruggere l’altro, è la stessa a cui ogni giorno sono esposte tante giovani sui social e che, da madre, non voglio che mio figlio debba mai conoscere”.

E così ha concluso il suo monologo con un consiglio: “La prossima volta che vi verrà voglia di scrivere un commento di odio provate a fermarvi e a riflettere sui motivi per cui provate quell’odio. Potreste iniziare a scoprire molto su voi e, forse, a diventare persone migliori”.

Parole che dimostrano quanto sia importante rendere i social, ma non solo, un luogo migliore. A Melissa Satta è successo per la sua relazione, ma anche tante altre donne del mondo dello spettacolo (e nip) si sono trovate in situazioni simili per ragioni diverse e si sono esposte in prima persona contro l’odio e gli haters.