Mario, la morte e l’ambiguità di Raquel: storia di un caso che non ha ancora giustizia

Il caso di Mario Biondo è ancora oggi una ferita aperta. E, nonostante l'ambiguità della vedova Raquel Sanchez Silva, non è stato trovato nessun colpevole

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Redazione

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Era bello, Mario Biondo. Anzi, bellissimo. Era uno di quei ragazzi che, quando entrava all’interno di una stanza, catalizzava l’attenzione. E se il suo aspetto era fantastico, lasciatevelo dire: il suo sorriso lo era ancora di più, perché era in grado di illuminare le giornate di chi lo circondava. È anche per questo, per il dolore di un sorriso così bello che si è spento, che occorre parlare del suo caso, occorre chiedere giustizia, sempre e a gran voce. Perché sulla morte di Mario ci sono ancora troppi misteri, sulla sua vita interrotta ci sono troppi dubbi.

Negli ultimi giorni è persino uscito un documentario su Netflix, che si chiama Le ultime ore di Mario Biondo e che è velocemente salito in testa alle classifiche dei più visti. Tuttavia, al netto di quanto contenuto nel prodotto in streaming, è giusto ripercorrere quanto è accaduto e accendere i riflettori sulla cosa più importante: Mario, ancora oggi, ha bisogno di verità.

Mario, le sue passioni e il matrimonio

Il caso di Maro Biondo è stato trattato in diverse occasioni e da diversi quotidiani/trasmissioni nel corso degli anni. A fare in modo che la sua storia non venga dimenticata ci sono i coraggiosissimi genitori, Pippo e Santina Biondo, che sin dall’inizio di questa triste vicenda ci hanno tenuto a ritrarre Mario come ciò che era: un ragazzo entusiasta, pieno di voglia di vivere, felice di tutto ciò che faceva. Era riuscito a trovare un mestiere che adorava e che lo appagava, quello del cameraman, che lo portava a fare spesso un’altra cosa che adorava, ovvero viaggiare. Sì, Mario viaggiava, armato di telecamera, si divertiva e conquistava i cuori di tutti, stringendo amicizie che ancora oggi ripetono senza fine che era una persona vera, autentica, deliziosa e senza alcuna sfumatura oscura.

Mario Biondo e Raquel Sánchez Silva
Fonte: Getty Images
Mario Biondo e Raquel Sánchez Silva

Nel 2011, arriva un incarico molto speciale: Mediaset España lo assume come cameraman e operatore per le riprese di Survivors – Lost in Honduras, la versione spagnola dell’Isola dei Famosi. È in quell’occasione che Mario Biondo conosce Raquel Sanchez Silva, una delle più popolari e amate giornaliste spagnole. Lei è più grande di dieci anni, ma quando si avvicinano capiscono entrambi che il loro è un sentimento profondo. Si frequentano per un anno, “soltanto” un anno, prima di decidere di sposarsi: convolano a nozze il 22 giugno 2012 a Taormina, in Sicilia, la stessa Sicilia dove Mario e la sua famiglia hanno sempre vissuto.

La morte di Mario e il mistero

Apparentemente, quella tra Raquel e Mario è un’unione felice. I due pensano in grande e ogni volta che tornano in Italia sembrano sempre più affiatati. In generale, la loro vita è più che soddisfacente: stanno bene insieme, hanno solide basi economiche e fanno ciò che più li appassiona. Eppure, il 30 maggio del 2013 Mario si spegne. È Raquel a trovarlo: Mario è appeso, impiccato, con una pashmina alla libreria della loro casa. Gli inquirenti spagnoli parlano di suicidio, liquidano il caso quasi in fretta e furia, senza neanche il tempo di rilevamenti utili e di predisporre eventuali intercettazioni ambientali.

Raquel chiama la madre di Mario, in lacrime: le dice che il figlio si è tolto la vita. Ma Santina non ci crede. Santina conosceva bene suo figlio e, non c’è alcuna possibilità, secondo lei, che abbia deciso di suicidarsi. Secondo Santina si tratta di omicidio. Ed è da quel momento che l’intera famiglia lotta per trovare la verità, insieme all’avvocato Carmelita Morreale e alla Procura di Palermo, che ha riaperto il caso.

Ambiguità, lati oscuri e archiviazione

Grazie alla riapertura del caso fortemente voluta dalla famiglia di Mario Biondo, si è venuti a conoscenza del fatto che è davvero impossibile che si sia trattato di suicidio. A concluderlo è stato, per primo, il gip di Palermo Nicola Aiello, che ha scritto delle parole forti e di certo non fraintendibili: «gli elementi che si traggono dal fascicolo del pubblico ministero ad avviso del giudice smentiscono la tesi suicidaria e lasciano pensare che Mario Biondo fu ucciso da mani rimaste ignote e successivamente collocato in una posizione atta a simulare un suicidio». Ma c’è di peggio. E quel peggio sta in ciò che riguarda Raquel.

Mario Biondo e Raquel Sánchez Silva

Sin da subito, la giornalista si è mostrata poco collaborativa e, sempre in base a quanto ha affermato il gip, le sue «innumerevoli contraddizioni, contenute nelle deposizioni, avrebbero dovuto indurre gli inquirenti spagnoli a predisporre un immediato servizio atto ad acquisire ogni possibile elemento utile all’accertamento della verità».

Chi ha ucciso Mario Biondo, dunque? Cosa è successo? L’unica che potrebbe saperlo davvero è Raquel. Ma la giornalista sta andando avanti con la sua vita: neanche un anno dopo la tragedia si è legata al produttore audiovisivo argentino Matías Dumont, dal quale ha avuto due figli. Si riuscirà mai a scoprire la verità?