Ginevra Lamborghini è stata squalificata dal Grande Fratello Vip dopo il caso Bellavia a seguito dell’infelicissima e bruttissima frase sul bullismo (“Se si comporta così, merita di essere bullizzato”) che ha sollevato l’indignazione popolare.
Mondo del web, vip e pubblico televisivo nei giorni scorsi avevano unanimemente espresso il proprio sdegno (#iostoconbellavia) e chiesto una punizione esemplare per i colpevoli di indifferenza, scherno, derisione verso Marco e una malattia troppe volte incompresa. Post, articoli, crociate davanti agli studi televisivi del GF non potevano essere ignorati dalla produzione, dagli autori e dal conduttore stesso del reality.
Il popolo chiedeva la testa dei colpevoli e loro dovevano in qualche modo accontentarlo, pena la gogna del programma.
La puntata è così partita con un Signorini mesto e con gli occhi lucidi che ha chiesto pubblicamente scusa, ha più volte ribadito il concetto di bruttissima pagina di televisione, “da dimenticare”, e promesso sanzioni esemplari. Punizione che si sono concretizzate con la squalifica di Ginevra, la più colpevole di tutti, a parer del programma e, in seconda battuta, con un televoto flash fra gli altri quattro ritenuti maggiormente responsabili: Giovanni Ciacci, Gegia, Patrizia Rossetti e Elenoire Ferruzzi. Che, va detto, avevano fatto ben di peggio.
Ma nel mirino delle critiche del web erano finiti molti altri coinquilini: oltre a Giovanni, che con Marco si era scontrato violentemente anche in puntata, Ginevra, Gegia e Patrizia, anche Carolina Marconi, Wilma Goich, Charlie Gnocchi (qui le frasi incriminate) Eppure di loro non si è parlato, non si sono nemmeno resi conto di essere finiti nella black list del pubblico, anzi, in diretta hanno ribadito di essere stati vicini a Marco, di averlo ascoltato e supportato (Wilma e Charlie).
Così, mentre Ginevra veniva sacrificata ed entrava in studio tra i singhiozzi, testa bassa e capelli scarmigliati, una Giovanna D’Arco 2.0 diretta verso il patibolo, Charlie e gli altri discutevano se “mangiare i fagioli o farsi due spaghi a fine puntata”.
La sensazione, insomma, è quella a fonte della richiesta popolare di punire tutti indiscriminatamente, come al solito si sia scelto l’agnello più sacrificabile, che ha pagato -anche troppo-, per tutti. Perché assistere alla scena pietosa di una ragazzina di poco più di vent’anni, disperata per essersi lasciata scappare una frase, seppur grave e infelice, detta d’istinto senza troppo pensare, e vedere invece una donna di più di 60 anni -Gegia- che dopo due ore di programma monotematico su Marco, che aveva più volte chiesto aiuto ma non era stato ascoltato, uscirsene in pausa pubblicitaria: “E quindi che dovevamo fare, tenercelo dentro con tutti ‘sti problemi che aveva e continuare a sentire le cazzate che diceva?”, è il segnale della deriva umana e sociale. Dentro e fuori il programma, che della vita reale è lo specchio.
Ginevra è uscita, ma dentro la Casa c’è ancora chi non solo non ha pagato ma non ha nemmeno capito. Cosa ben più grave.