Temptation Island, le pagelle della terza puntata: Antonio perde la ragione (3), Denise coach di autostima (9)

La terza puntata di Temptation Island regala scene folli, litigi e prese di coscienza, tra Antonio in crisi e Denise che riscopre sé stessa

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Francesca Secci

Giornalista, esperta di lifestyle

Sarda, ma anche molto umbra. Giornalista pubblicista, sogno di una vita, scrive soprattutto di argomenti di attualità, lifestyle e cura della casa.

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La terza puntata di Temptation Island non delude: lacrime, urla, gelosie e, ovviamente, più di un oggetto lanciato a caso nel villaggio. Antonio e Valentina tengono banco con il loro teatrino napoletano fatto di viaggi contesi e ripicche memorabili. Intanto Lucia e Rosario mostrano come si possa essere in crisi senza neanche convivere, Maria Concetta scopre che i “femminari” non si redimono facilmente e Denise inizia a scrivere una nuova pagina della sua storia, forse lontana da Marco.

Antonio Panico: 3

Il re dei malintesi e dei bilanci sbagliati. Passa dal fare il brillante con le tentatrici al rotolarsi per terra come un bimbo a cui hanno tolto il gelato. Tra le sue perle, il biglietto del Napoli restituito in benzina.

Distrugge metà villaggio, insulta un tentatore chiamandolo Cicciobello e si domanda pure “se un pregio ce l’ho”. Se lo trovi, faccelo sapere. La sua crisi, tra lacrime e improperi, resta uno dei momenti più memorabili della puntata.

Valentina Riccio: 6-

Centrata su un concetto: Antonio è tirchio, egoista e poco affettuoso. E lo ripete in tutte le salse, mentre si diverte con il single Francesco e colleziona nuove ragioni per chiudere la storia, ricordandosi del consiglio dei parenti.

C’è del vero in quello che dice, ma la sensazione è che si stia ripagando con la stessa moneta. Sufficienza piena solo per la capacità di rimanere lucida mentre lui mette a ferro e fuoco il villaggio dei fidanzati. Quando però la vedi ballare, un dubbio ti viene: davvero vuole salvarla questa storia?

Denise: 9

Non è nemmeno una protagonista diretta, ma quando apre bocca è oro: “Potresti avere le t****e più belle, ma lui ti tradirebbe con la scimmia di Tarzan”. Sintesi perfetta della puntata e coach motivazionale per Valentina. Regina delle spalle, più di Sonia oggi.

È la voce fuori campo che tutti vorremmo in quei momenti di dubbio. E quando arriva il suo momento, non delude: nel filmato si lascia andare a un’autoconsapevolezza spiazzante, dicendo che grazie al tentatore Flavio sta riscoprendo lati dimenticati di sé e che ormai si è accorta che “c’è vita oltre Marco”, troppo insicuro per decidere da solo. Denise è sempre più protagonista.

Rosario Guglielmi: 7

L’uomo che confonde la libertà con la solitudine e la convivenza con l’Apocalisse. È ancora terrorizzato dall’ex che se ne andò con le valigie due anni fa e Lucia, giustamente, non ne può più. Ogni sua frase sembra una giustificazione mal riuscita: “Ci vuole la magia per andare a convivere”… certo, e magari anche una svegliata. La scena di lui che ammette di considerare Lucia più “compagnia” che compagna è una pietra tombale sul romanticismo.

Lo dice però in lacrime, consapevole che quello che sta dicendo. In parte, bisogna rendergliene atto, ha senso. Non può essere obbligato a una convivenza che non vuole.

Lucia Ilardo: 7

Pazienza zen e lucidità. Lei vorrebbe solo una prova di vita insieme, ma si ritrova con uno che si barrica nel suo bilocale e la chiama “compagnia”. Capisce di essere stata usata come stampella e inizia a realizzare che forse merita di più. Brava a non farsi umiliare davanti alle telecamere e a mettere a nudo una realtà che Rosario non vuole vedere.

Angelo Scarpata: 4

Si autodefinisce ex “femminaro”, ma basta mezza Marianna che ride e già dimentica Maria Concetta. Il momento clou è quando la fidanzata lo accusa di essere un topo-ratto e lui, serafico, dice che è cambiato. Peccato che tutti i suoi gesti dicano il contrario. Con quella faccia da angioletto e le mani sempre pronte a ballare con la single, convince poco pure lui.

Maria Concetta Schembri: 5

Maria Concetta è sanguigna, gelosa, sopra le righe. Piange, urla, maledice Marianna, ma poi torna sempre al punto: “Gli piace, lo so”. Non è equilibrata, ma è schietta, e almeno chiama le cose con il loro nome. Per la frase “lo ammazzo a questo topo-ratto” le va riconosciuto il premio del “potevi evitartelo”. Rimane comunque più vera di chi si atteggia a stratega.