Sanremo Giovani 2024, polemica sul nuovo regolamento di Carlo Conti

Il nuovo regolamento di Sanremo Giovani ha scatenato le polemiche tra gli artisti e gli addetti ai lavori, tra cui l'ex vocal coach di Amici Luca Jurman

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Nicoletta Fersini

Giornalista, Content Editor, SEO Copywriter

Giornalista ed evocatrice di parole: appassionata di lifestyle, tv e attualità. Inguaribile curiosa, osserva il mondo. Spesso sorseggiando un calice di vino.

Qualche giorno fa Carlo Conti ha presentato il nuovo regolamento di Sanremo Giovani, pronto a sostituire Amadeus alla conduzione e direzione artistica del Festival di Sanremo. La competizione, com’è noto, consente agli artisti più giovani di accedere alla kermesse canora, stavolta nella categoria Nuove Proposte, reintrodotta per l’edizione 2025. Una delle novità principali? Il limite di età per accedervi, che abbassa il tetto massimo da 30 a 26 anni. Novità che ha scatenato non poche polemiche da parte di chi lavora in ambito musicale, su tutti Luca Jurman, coach di canto ed ex professore di Amici che ha aspramente criticato Conti e la sua decisione.

Le parole di Luca Jurman contro Carlo Conti

“Caro Carlo Conti, io capisco tutto, le pressioni di entrare in una macchina così tosta e pesante come quella di Sanremo e ti ho sempre stimato avendo lavorato con te”, ha esordito Jurman nel video condiviso sul suo profilo Instagram. L’ex Prof. di Amici, che spesso si è scontrato con la produzione del talent show di Maria De Filippi, ha proseguito poi arrivando dritto al punto della questione: abbassare tanto drasticamente il limite d’età per l’ammissione a Sanremo Giovani danneggia ingiustamente gli artisti e toglie loro la possibilità di accedere alle Nuove Proposte di Sanremo 2025.

“Sei sempre stato dalla parte della musica e degli artisti, a tuo dire – ha detto -. E pensavo che facessi una sorta di nuovo regolamento che richiamasse l’attenzione all’arte e alla cultura facendo cambiamenti necessari e dare spazio e luce ad artisti che non fanno parte solo del mondo dei numeri. Certo non tutti i giovanissimi fanno musica dozzinale e qualche raro diamante c’è. Ma ti rendi conto che persino Pippo Baudo aveva messo un limite alle nuove proposte, ma di 36 anni? E grazie a questo, voci importanti, cantautori di grande spessore, sono riusciti a entrare a far parte della storia della musica italiana”.

“Ora invece di rimettere le cose in ordine, le peggiori?”, ha tuonato poi il coach di canto, insinuando che vi sia una sorta di “gioco” a vantaggio di chi, seppur giovanissimo e con meno esperienza, si nutre già di una certa visibilità in termini di follower sui social e nei talent. “E tutti quelli che nel frattempo hanno speso soldi, tempo, vita facendo sacrifici per studiare e prepararsi? Tutti tagliati fuori – si è chiesto Jurman, che ha concluso mirando direttamente a Conti -? Mi aspettavo se mai che uno come te creasse, che ne so, una categoria di giovani dello streaming separandoli dalle nuove proposte di sconosciuti. E i big davvero big di nome, fatto e carriera”.

Incalza la polemica sul nuovo regolamento di Sanremo Giovani

Le parole di Jurman hanno trovato l’appoggio di molti tra semplici ascoltatori ma anche artisti che, dato il nuovo regolamento, si ritrovano esclusi a priori da qualsiasi possibilità di accedere al Festival di Sanremo mediante il concorso dedicato ai nuovi talenti. Tra questi è emersa la voce di Giovanni Segreti Bruno, cantautore di origine calabrese che vanta collaborazioni con numerosi artisti, per i quali ha scritto brani di successo. Uno degli ultimi Massimiliano Varrese, attore fresco di GF Vip e tra i concorrenti più criticati della scorsa edizione dei reality, uscito su tutte le piattaforme con il brano Fai Clap Clap.

“Ieri mi sveglio, scopro di essere tagliato fuori dal regolamento di Sanremo Giovani perché qualcuno ha deciso che a 27 anni sei vecchio – ha esordito nel suo video -. Mi chiedo perché un ragazzino di 15-16 anni che ha fatto la sua prima lezione di canto tre mesi fa, costretto da mamma e papà, magari tra due anni smette, ha diritto per regolamento a presentare un brano (…), a partecipare e io, che vivo di musica dalle otto di mattina fino alle due di notte, no? Io che faccio musica da quando avevo dieci anni”.

L’artista ha proseguito chiedendosi: “Siamo sicuri che i requisiti di cui ha bisogno la musica italiana siano questi due: essere teen e presentare una canzone che duri quanto un audio WhatsApp? (…) La musica italiana ha bisogno di questo?“. Secondo Segreti Bruno andrebbero giudicati requisiti quali il valore di una composizione, di un testo letterario, di una voce, l’originalità dell’artista e del suo progetto. “L’arte non ha a che fare con l’età, ma solo col talento, con la passione e con le canzoni”, ha concluso. Da Carlo Conti, almeno per il momento, non è arrivata alcuna replica.