Romina Power ha realizzato un sogno, scrivere un libro sulla propria vita. Ha sempre confidato i propri pensieri alla carta e nel corso della carriera ha spesso risposto in privato a quanto trovato scritto, in forma errata, sui giornali.
Alla fine è giunto in libreria Pensieri profondamente semplici. L’abbecedario della mia vita. La sua storia, raccontata senza filtri altrui. C’è un mondo in queste pagine e tantissime sfumature di sé mai raccontate, come gli incubi vissuti quando era all’apice del successo.
Indice
Il rapporto con la suocera Jolanda
Due le case cui ha dovuto dire addio nel corso della sua vita, una in California e poi quella di Cellino. In quest’ultima non ha interesse a rimettere piede da quando è morta Jolanda. Si tratta della madre di Al Bano, che per lei è stata molto più di una suocera.
Il loro è stato un rapporto splendido e, spiega, forse l’avrebbe voluto per sempre al suo fianco, in qualità di figlia, più che insieme al suo ex marito. Si sono tanto amate, anche se inizialmente c’era tanta diffidenza da parte della donna. Credeva che tutte le attrici fossero poco di buono. Qualcosa che le ha confessato in faccia. Che dire, Romina l’ha fatta ricredere in toto.
L’addio ad Al Bano
Si è detto di tutto in merito alla fine del matrimonio con Al Bano. Qualcuno ha voluto dare rilevanza ad alcune abitudini dell’attrice e cantante, che se la ride: “Pensi che una canna possa far finire un matrimonio?”.
Altri invece, hanno addirittura ipotizzato che il suo andarsene fosse connesso a una speranza di ritorno di Ylenia. La verità, dice, è da rintracciare in un malessere ben radicato: “Quando non stai bene nella convivenza con quella persona e neanche con te stessa, perché restare”.
Di fatto i due volevano cose diverse. La fama è sempre stata molto importante per Al Bano, che adora i palchi, la folla, la sua gente, l’amore di chi inneggia il suo nome. Lei voleva invece poter respirare, godere del tempo necessario per dedicarsi alla sua arte e non solo.
Non facevano altro che viaggiare, partecipare a eventi promozionali e fare spettacolo. Aveva dei veri e propri incubi e si stava perdendo. Andare via da lui e da tutto questo era l’unica forma di salvezza che poteva concepire.
Il rapporto oggi
Sono quasi vicini di casa, ha spiegato a Silvia Toffanin, ma il rapporto è “buono perché non ci vediamo quasi mai”. Si ha proprio l’impressione che i caratteri non siano più compatibili. Ciò non vuol dire, però, che non ci sia un profondo sentimento.
“Lo conosco da quando ero una ragazzina e gli vorrò per sempre bene. Ne voglio a tutti i miei ex, anche a quello precedente, che mi ha invitati ai suoi 80 anni e ci sono andata”.
Rivelazioni, parole dolci e poi frecciatine. Ecco l’equilibrio di questa particolare intervista. Romina ha infatti voluto svelare che in passato, tornata dagli Stati Uniti, Al Bano le aveva suggerito di sottoporsi a un intervento di chirurgia estetica: “Carino, eh?”.
Il dolore per la figlia Ylenia
Il libro si conclude con pagine dolorose dedicate a sua figlia Ylenia. Romina non ha mai voluto accostare la parola morte al nome della sua bambina. Parla ancora oggi di lei al presente e non smetterà mai di cercarla, fino all’ultimo suo giorno su questa Terra.
Il lavoro per questo libro l’ha portata a rileggere tutti i suoi diari. Ha così riscoperto un loro segnale segreto: “Quando in televisione mi toccavo il sopracciglio, era un saluto per lei”.
La descrive come temeraria e curiosa del mondo. Non temeva nulla e amava viaggiare da sola. Era bellissima e non se ne rendeva conto, spiega, perché “era senza vanità”. Era solita guardare sua madre e analizzarla, quando magari fissava la televisione a letto: “Aveva capito prima che ci arrivassi io. Mi diceva ‘mamma, non stai vivendo. I tuoi occhi sono spenti’”.
Il dolore oggi riguarda anche la gestione delle indagini. Ecco la sua versione dei fatti:
“Eravamo scomodi in quella città, perché portavamo luce in luoghi oscuri. Le indagini non sono state svolte correttamente. La polizia ci ha raccontato di tutto. L’FBI, invece, ha rifiutato il caso adducendo il fatto che fosse maggiorenne e cittadina italiana. Si sono disinteressati, ritenendo non fosse stata presa contro la sua volontà. Ci hanno detto di tutto per farci andare via”.
Nel corso degli anni è spesso tornata a New Orleans, che definisce una città negativa. È certa che sia stata ingannata e, come altre ragazze, rapita. Di colpo è stata coinvolta in una situazione più grande di lei, dalla quale non è riuscita a venir fuori. Non è però detta l’ultima parola, spiega. Continua a credere, nonostante i tanti mitomani che si sono fatti avanti inutilmente nel corso degli anni.
È soprattutto la sua spiritualità a consentirle di coltivare ancora la fede in questo miracolo: “Un prete voleva parlare con me. Ha delle premonizioni e dei poteri paranormali. Mi ha detto che è assolutamente viva. Altre persone mi hanno detto la stessa cosa. Soggetti che riescono a vedere anche la seconda dimensione, quella dello spirito. Lo sentirei, se non fosse viva. Spero sempre veda le mie interviste, legga il mio libro e sappia che l’aspettiamo ancora”.
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