Raoul Bova a Domenica In, la serenità dopo tanti momenti bui

L'attore ha confessato tutti i propri dubbi nello studio di Mara Venier: Don Matteo è stata una grande opportunità per lui

Foto di Luca Incoronato

Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista, redattore e copywriter. Ha accumulato esperienze in numerose redazioni, scoprendo la SEO senza perdere il suo tocco personale

Pubblicato: 13 Ottobre 2024 19:00

Raoul Bova si è raccontato nello studio di Domenica In, a partire dagli anni della giovinezza, vissuti con grande ansia per il futuro. Ha poi detto la sua sulla nuova stagione di Don Matteo, che tutt’Italia attende. Sarà il suo vero banco di prova, al via tra poco, dopo la stagione di passaggio che lo ha visto subentrare in corsa.

L’ansia di vivere

Raoul Bova è un tipo di persona, stando a tante interviste rilasciate, che vive molto all’interno della propria testa. Nel corso degli anni è stato spesso il suo peggior giudice. Una condizione che lo ha messo a dura prova soprattutto quando era molto giovane. Passare dal sogno, infranto, del nuoto alla recitazione non è stato affatto facile per lui. Aveva faticato per dire la sua in vasca, si era preparato, e invece il successo è qualcosa che lo ha travolto di colpo. Non si sentiva all’altezza di tutto ciò che stava ricevendo. Forse non si sente tale neanche oggi.

“Ricordo che a 20 anni c’era il mistero del futuro e di cosa ne sarebbe stato della mia vita. Per me era una grande paura. Non sapevo cosa stesse accadendo. Mi sono ritrovato in un mondo che mi esaltava, senza rendermi conto ed ero spaventato. Mi chiedevo se fossi in grado di farlo”.

Negli anni ha anche avuto la chance di trasferirsi a Los Angeles, il che è stato un sogno realizzato. Voleva però placare quella voce interna, che gli ripeteva quanto non fosse all’altezza, ancora. Per questo ha studiato a lungo e si è preparato tanto, così da ottenere un giudizio positivo soprattutto da se stesso.

“Non sopportavo l’idea di non meritarmi ciò che stavo ricevendo. Mi sentivo in debito con la vita. Era troppo per me e non credevo d’aver fatto abbastanza per avere tanto”. Sensazioni che rivive oggi attraverso i suoi figli. Nello specifico ha parlato di Alessandro e Francesco, rispettivamente di 25 e 23 anni. Il secondo si è appena laureato in Germania ed entrambi sono in quella fase di incertezza, in cui tutto è possibile ma il tempo pare scorrere al doppio della velocità: “Sono un padre molto attento all’ascolto. Ogni figlio ha la sua particolarità. Mi piace reagire e comportarmi di conseguenza”.

Don Matteo

Sta per tornare Don Matteo, che rappresenta forse la sua sfida più grande. Il motivo è dato dal fatto che questa è la serie più vista in Italia, in grado di attirare diverse generazioni. Dire addio a Terence Hill è stato un trauma da parte del pubblico.

Si correva il rischio di veder piovere un odio profondo nei confronti di Raoul Bova e del suo personaggio. Questo però non è accaduto, frutto anche delle parole dell’amatissimo attore che lo ha preceduto. Terence Hill ha infatti tessuto le sue lodi e, come ha spiegato Bova, gli ha dato dei consigli preziosi.

Uno di questi è stato quello di prendere le distanze: “Mi consigliò di trovare un mio nome, che avesse una storia a sé e fosse anche più imperfetto. Lui era arrivato a essere quasi un prete santo. Mi disse di tentare di crescere e iniziare un percorso”.

La serenità interiore

Come detto, Raoul Bova è sempre stato molto irrequieto. Ne ha inoltre dovute patire tante, sotto l’aspetto della vita pubblica. Numerose dicerie, polemiche e critiche. Don Matteo, ha spiegato, gli ha saputo dare serenità, che era esattamente ciò di cui aveva bisogno.

“Cercavo risposte alle mie tante domande, che mi faccio continuamente. Venivamo poi da un periodo difficile, quello del Covid. Volevo una leggerezza introspettiva, perché non occorre essere tristi per essere profondi. Si può affrontare la vita con serietà ma sorridendo”.