Ornella Vanoni, icona della musica italiana, che ha recentemente aperto il suo cuore nel salotto di Verissimo, condividendo la sua esperienza personale con l‘ansia e la depressione. In un dialogo intimo e toccante con Silvia Toffanin, la Vanoni ha offerto uno sguardo senza precedenti sulla sua battaglia contro questi disturbi, mostrando come, nonostante gli ostacoli, sia possibile trovare una via d’uscita.
Ornella Vanoni a Verissimo: “Continuo a prendere gli psicofarmaci”
Ornella Vanoni, con la sua voce inconfondibile che ha accompagnato generazioni, si è sempre distinta non solo per il suo talento artistico ma anche per la sua capacità di vivere con intensità ogni aspetto della vita. Tuttavia, dietro le luci della ribalta, l’artista ha dovuto affrontare momenti di profonda difficoltà, caratterizzati da ansia e depressione. “Avevo molte cadute di tristezza, dovute all’ansia. Stavo malissimo”, ha confessato la Vanoni a Verissimo, dando voce a un disagio che molte persone vivono in silenzio.
La cantante ha poi raccontato di come, cercando aiuto, abbia iniziato un percorso di cura che include l’uso di psicofarmaci. Ecco infatti che nel salotto della Toffanin la cantate afferma: “Avevo delle cadute dovute all’ansia, avevo parecchie cadute di tristezza, non dormivo stavo male. Poi finalmente mi hanno dati gli psicofarmaci e io continuo a prenderli perché se smetto credo che ricrollerei”.
A quel punto Silvia commenta chiedendo: “Hai provato a smettere?”. E Ornella risponde: “Non si smettono gli psicofarmaci. Chi soffre di ansia (soffre) quindi di conseguenza di insonnia. Ci sono tanti tipo di depressione. La mia non era cosi grave . Avevo una tale ansia che non dormivo per anche tre mesi. Io posso essere triste e andare giù ma non più perché poi c’è una barriera che sono gli psicofarmaci che mi trattengono“.
Il ruolo del dialogo e della cura
Nella società moderna, il tema della salute mentale si trova spesso confinato nelle ombre del silenzio, soprattutto quando riguarda i giovani. Ornella Vanoni, ospite di Verissimo, non solo ha condiviso la sua personale lotta contro l’ansia e la depressione, ma ha anche lanciato un potente messaggio rivolto a tutti: “Curatevi, curatevi, parlate, parlate dite cosa avete, cosa sentite”.
La discussione si amplia quando Ornella Vanoni critica apertamente l’atteggiamento della politica nei confronti dei giovani, percepiti come marginali nelle agende politiche: “Vedi tutti parlano, la politica parla pochissimo dei giovani. Come se non gliene fregasse niente“. Queste parole risuonano come un campanello d’allarme sul bisogno di una maggiore attenzione e cura verso le nuove generazioni, spesso trascurate o fraintese dai decisori.
Ornella Vanoni non si ferma alla semplice critica ma invita a un cambiamento di prospettiva: “Ma i giovani vanno tutelati, sono il futuro, bisogna occuparsene”. Attraverso questo appello, sottolinea come sia fondamentale non solo riconoscere i giovani come parte integrante e vitale della società, ma anche agire concretamente per il loro benessere.
L’accusa lanciata ai detrattori, “Pensano di loro che sono degli imbecilli. Vediamo se non sei imbecille tu che l’hai fatto diventare imbecille”, funge da provocazione per stimolare una riflessione critica sull’impatto delle azioni e delle parole adulte sui giovani.