Nuova scena, Geolier, Fabri Fibra e Rose Villain cercano il futuro del rap

"Nuova scena" è lo show in cui Fabri Fibra, Geolier e Rose Villan girano per l'Italia alla ricerca del futuro del rap italiano

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Paola Landriani

Lifestyle Editor

Content e lifestyle editor, copywriter e traduttrice, innamorata delle storie: le legge, le scrive, le cerca. Parla di diversità, inclusione e di ciò che amano le nuove generazioni.

Il rap è un genere musicale in perenne evoluzione, che dalle strade è passato velocemente a risuonare in radio e in tv avvicinandosi non solo al mondo dei più giovani, ma facendosi spazio nell’interesse di buona parte dei fan della musica d’Italia. Ora, Netflix apre le porte a un nuovo format. Nuova scena è il talent che, attraverso una ricerca nelle più grandi città italiane, proclamerà il nuovo rapper italiano.

“Nuova scena”, il talent alla ricerca del nuovo rapper italiano

Dalle strade agli stadi. Basterebbe questo per definire che cosa sta succedendo al rap negli ultimi anni. Per i meno giovani è ancora vividissimo il ricordo del rap vissuto come genere musicale di serie B dedicato ai ragazzini. Un percorso lunghissimo e ancora travagliato, spesso ostacolato, ma che sta realmente plasmando, che lo si voglia o no, la cultura popolare degli ultimi anni.

Dal racconto di situazioni delicate del “quartiere” al contrasto con il potere, dal dissing alla paura per il futuro , il rap è ormai il genere di tutti, ma è soprattutto dei più giovani, che spesso si sentono coinvolti nelle tematiche raccontate. Come ci insegnano grandi festival musicali, Sanremo in primis, il rap è sbarcato anche laddove meno ci aspettava di vederlo: in televisione. E no, non parliamo solo di quella generalista, con il quale il genere ha sempre un feeling particolare e spesso controverso, ma di Netflix.

Da qui la nascita di Nuova Scena, il talent rap che, per i meno giovani, potrebbe ricordare vagamente MTV Spit. In onda su Netflix a partire dal 19 febbraio con i primi 4 episodi, Nuova Scena – Rhythm + Flow Italia si propone di individuare e coltivare il talento di giovani rapper. Un percorso che i fan del genere potranno seguire in altri tre episodi che usciranno il 26 febbraio e con la parte finale, che decreterà il vincitore di 100.000 euro il 4 marzo.

I giudici e coach, intenti a ricercare il nuovo rapper della scena italiana, saranno tre novizi in questi panni: Geolier, Rose Villain e Fabri Fibra. Proprio il padre di Mr. Simpatia, parlando del programma, racconta: “Non ho mai partecipato e non parteciperei mai a un talent di quelli esistenti dove si fa musica pop. L’opportunità di fare il giudice in un programma del genere è arrivata solo nel 2023 e ho accettato perché ho visto un interesse concreto per il rap. Se mi avessero proposto una cosa del genere dieci anni fa lo avrei fatto dieci anni fa. Oggi il rap è il genere più ascoltato e qui abbiamo avuto modo di dare dei consigli e di approfondire certi aspetti non dal punto di vista di un discografico, ma da quello di un rapper che può dare alle nuove generazioni degli strumenti per comprendere un genere che domina le classifiche e che è il più sincero di tutti. Il rap trasmette messaggi veri. Oggi con i social tutti hanno paura di essere se stessi, col rap puoi essere quello che vuoi.”

“Nuova scena”, gli ospiti del talent

Nel corso degli episodi assisteremo quindi allo spettacolo delle “barre”, ma non solo. Sono tantissimi gli artisti che affiancheranno i giudici nel percorso: da Ernia a Fred De Palma, passando per Ketama126, Lazza, Lele Blade, Nayt, Nitro, Rocco Hunt, Squarta e Yung Snapp. Interessantissimi saranno soprattutto gli episodi in uscita il 26 febbraio, in cui i rapper dovranno non solo dare sfoggio del loro repertorio di rime, ma anche collaborare con grandissimi nomi della scena: Guè, Madame, Marracash e Noyz Narcos.

Lazza e Rose Villain in un "Nuova Scena"
Fonte: IPA
Lazza e Rose Villain in un “Nuova Scena”

Da Milano a Roma, passando per Napoli e altre città italiane, il vero obiettivo dello show, come spiega Fibra, è quello di dare voce alle differenze di stile tra le varie parti d’Italia: “A Roma c’è una sorta di decadentismo, mentre a Milano c’è l’industria discografica e molti che ci arrivano danno per scontato di aver già vinto”. Diverse ancora, le rime che arrivano da Napoli. “A Napoli quando fai rap vuoi sempre dare un messaggio e farlo capire. Se ascolti ad occhi chiusi sai già che quel rap viene da Napoli. In generale, il rap italiano se la può giocare con l’Europa“.