Non c’è un attimo di pace in casa Rai. Dopo l’annuncio della sospensione momentanea di Serena Bortone, ecco un nuovo caso interno alla Tv di Stato. Stavolta le apparenze sembrano ingannare, è il caso di sottolinearlo, ma statisticamente si tratta dell’ennesima grana che unisce il governo di Giorgia Meloni alla rete.
In sintesi si è sollevata una protesta per la censura andata in onda su Rai 1. Durante un evento il ministro Sangiuliano è stato fischiato, ma di tale protesta non c’è traccia in video. Di seguito tutti i dettagli della vicenda.
Fischi al ministro Sangiuliano
La carriera da ministro della Cultura di Gennaro Sangiuliano risulta costellata di casi mediatici. L’ultimo in ordine temporale lo ha visto protagonista, suo malgrado, sul palco di Taobuk. Invitato a prendere parte al Taormina International Book Festival, è stato travolto da fischi e rumori di vario genere. I tanti video dei presenti hanno testimoniato la protesta di alcuni, così come il tentativo del conduttore Massimiliano Ossini di riportare l’ordine. Al suo fianco il ministro aveva anche la co-conduttrice Antonella Ferrara e tutti e tre, dopo un po’, hanno finto di non sentire. Sangiuliano ha parlato e tutto si è concluso senza altri scossoni particolari.
L’unico modo che si ha per dimostrare l’accaduto, però, risiede nei video amatoriali girati quella sera. Ciò perché la messa in onda su Rai 1 non solo ha rimosso i fischi, ma li ha addirittura sostituiti con copiosi applausi.
La risposta della Rai
La Rai si ritrova dunque a gestire un nuovo caso di accusa di censura. Nel corso degli anni, e dei governi, si è parlato più volte di questo tema. Basti pensare alla versione censurata de I segreti di Brokeback Mountain andata in onda anni fa.
Stavolta però la rete fa un passo indietro. Fonti Rai hanno infatti dichiarato a Giuseppe Candela de Il Fatto Quotidiano di non avere alcuna responsabilità. L’azienda non ha operato alcun taglio, dal momento che il video dell’evento è stato acquistato dall’Associazione Taormina Book Festival. È stato mandato in onda quanto montato da altri, dunque.
In merito l’azienda chiederà spiegazioni: “Non si tratta di una nostra produzione ma di un programma di acquisto chiuso. Lo abbiamo acquistato dall’Associazione Taormina Book Festival, all’evento non erano presenti mezzi Rai, c’è solo collaudo tecnico. Rai chiederà spiegazioni sull’accaduto per fare chiarezza”.
Spazio poi anche a un comunicato ufficiale della rete, che parla di “intervento sugli effetti sonori”. Colpe scaricate interamente sulla produzione esterna: “L’Associazione Taormina Book Festival, che lo ha realizzato, ne ha curato ogni aspetto produttivo, senza alcun coinvolgimento di mezzi e personale Rai”. Nel frattempo non giungono spiegazioni da parte degli organizzatori. Domina il silenzio, nella speranza che la vicenda si sgonfi, come certamente accadrà. Per il momento, in merito, non è giunto neanche un commento del ministro in persona.